Capitolo 17

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Nel momento in cui metto piede fuori casa Tomlinson, mi arriva una telefonata.

Mittente: sconosciuto.

Sarà uno di quei scherzi che fanno i ragazzini idioti che non hanno un cazzo da fare delle loro vite.

"Si?" Decido di rispondere.

"Tra sette giorni morirai." Dice con voce roca chiunque sia dall'altra parte dell'apparecchio elettronico.

Un normale ragazzino in vena di burle, non sarebbe stato in grado di fare una voce così profonda; è davvero inquietante.

"Cosa?" Domando confuso.

"Scherzo, sono Louis. Questo è il mio numero. Ciao." Attacca per primo e le mie labbra si curvano in un sorriso.

Grandissimo bastardo.

Sentendomi osservato, mi giro verso la finestra di Louis, perché si, da quando sono uscito da quella casa non so come sono rimasto lì fuori per altri cinque minuti, e vedo che il soggetto in questione mi sta guardando.

Decido di richiamarlo.

"Sei inquietante, non fissarmi, smettila." Dico, appena risponde al secondo squillo.

"Uhm, si.. giusto.. Ciao." Riattacca, lasciandomi confuso più di prima.

Il cellulare squilla un'altra volta.

"Comunque non ti stavo fissando." Mi riferisce.

Non posso fare a meno di ridere.

"Che cazzo ti ridi?" Domanda, ridacchiando anche lui.

"Sei ridicolo." Mi giro di nuovo verso la finestra e lui è ancora lì.

"Perché?" La sua domanda arriva all'altoparlante dopo poco che le sue labbra l'hanno pronunciata, noto continuando a guardarlo.

"Ammettilo, mi stai fissando perché sono bellissimo." Scherzo.

"Esatto." Afferma.

"Sto scherzando." Sbuffo una risata.

"Io no." Attacca, per l'ultima volta.

-

Entrando in classe, mi dirigo verso il mio comodo, bello e isolato ultimo banco.

Alan è arrivato, noto il suo zaino sul banco di fianco al mio, ma lui non è qui e non ho idea di dove sia.

Non so per quale motivo questa mattina sono venuto così presto, e sinceramente non mi importa saperlo.

Approfitto nell'aprire la finestra per far respirare un po' le pareti di questa decrepita aula.

Appena mi siedo al mio posto, il mio stomaco si rimpicciolisce vedendo Louis varcare la porta della nostra classe e venire verso di me.

Arrivato a destinazione, prende lo zaino di Alan e lo getta letteralmente fuori la finestra, prima di sedersi di fianco a me.

"Che cazzo fai?" Quasi urlo.

"Non era mia intenzione, giuro, volevo semplicemente gettarlo a terra, non ho controllato la forza, oh cazzo." Inizia a gesticolare e a guardarsi intorno preoccupato, dopo essersi reso conto di ciò che ha combinato.

"Okay, okay. Calmati, ora lo riprend-"

"Harry, dov'è il mio zaino?" Mi interrompe Alan.

Cazzo.

"Lì." Risponde Louis, indicando un punto non definito vicino alla cattedra.

"Dove?" Chiede Alan confuso.

Ma Louis crede che Alan sia così stupido?

"Lì! Vero Harry?"

"N-" mi interrompe con un calcio, senza che Alan possa vederlo, e capisco che devo assecondarlo "Ah, si lì!"

Mi ha fatto male lo stronzo.

Lo fulmino con lo sguardo.

Alan va a vedere vicino alla cattedra se c'è il suo fottuto zaino, nel mentre Louis cerca disperatamente di chiamare Niall nel più silenzioso dei modi, e appena il biondo si gira, Louis gli spiega ciò che avrebbe dovuto fare; distrarre Alan così che noi due possiamo prendere lo zaino da fuori la finestra.

"Louis, ora spiegami come cazzo facciamo a riprendere quel cazzo di zaino."

"Shh," mi prende la mano e mi trascina davanti alla finestra, mettendosi davanti a me portando le mie mani sui suoi fianchi "reggimi, riccio."

Si piega con l'addome a toccare il cornicione freddo della finestra e alza i piedi da terra, stringendo poi le gambe intorno al mio busto.

Inizio a stringerlo forte, per evitare che cada dal primo piano.

"Louis non ce la farai, è troppo lontano."

"Vuoi stare zitto?" Gira di lato la faccia per cercare di guardarmi e rimproverarmi, ma non ci riesce.

"Ma come preten-"

"Shh."

Ma come pretende di riuscir a prendere quello zaino da questa distanza?

Sono passati cinque minuti e questa posizione sta iniziando a diventare scomoda, considerando anche il fatto che siamo in una classe e i nostri compagni stanno entrando poco a poco.

D'un tratto sento che i miei pantaloni si stanno facendo stretti, quando guardo verso il basso ventre, noto che qualcuno si è svegliato.

Merda.

"Louis" lo chiamo "L-lo senti?" Chiedo infine, con un filo di voce pieno d'imbarazzo.

"Si, benissimo. Tu?" Solo dopo questa domanda mi rendo conto che non sono l'unico a cui si è svegliato l'amichetto.

Ma davvero sta succedendo? Mi sono eccitato per la prima volta con un ragazzo, facendo questo?

"E ora?" Deglutisco.

"Sono cazzi nostri." Slaccia le gambe dal mio bacino, e torna con i piedi per terra.

Controlla se Niall sta ancora distraendo Alan, ma non li vede più in classe.

Sto amando Niall come una madre ama suo figlio.

Louis mi guarda negli occhi, poi sorride.

"Ti ricordi.." si avvicina sempre di più a me, mettendo poi una mano sul rigonfiamento dei miei pantaloni "che tu avresti dovuto ripagarmi, Styles?" Continua.

hate || larry stylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora