Parte 10 ISOLATA DA TUTTI, MA DA LUI?

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Erano circa le 7:30 del mattino quando Jessie senti delle dolci labbra posarsi sulla sua fronte schioccandole un lungo e delicato bacio💋. Jessie sobbalzò poi incontrò i suoi occhi e con voce calma e amorevole si scambiarono il buongiorno.

"Io mi sono già preparato, mi sono svegliato abbastanza presto. Mi sono fatto avere anche la tua colazione in modo che tu potessi mangiare, e anche un'altra bottiglia d'acqua. Ricordi che oggi ci sono i colloqui con i nostri genitori."

"Si, Ciro mi ricordo. Grazie di tutto, ma perché fai tutto questo per me" chiese un po' spaventata Jessie

"Non montarti la testa: sono così con tutti!" ringhiò subito Ciro.

Appena Jessie ebbe finito di fare colazione si spazzolo velocemente i denti e fece la sua skin care; poi passo ad un semplice trucco. Era ancora presto per i colloqui con i genitori, così provò a leggere un libro che si era portata con se prima di entrare in isolamento. Ma nulla da fare: troppe cose le giravano per la testa. Allora prese un quaderno e iniziò a scrivere la prima pagina del suo diario segreto. Scrisse, scrisse senza fermarsi poi interruppe il suo silenzio il comandante. Ciro uscì dal bagno e il comandante affermò con voce sicura: "Jessie devi seguirmi sono arrivate visite per te" "Va bene comandà arrivo" 

Jessie seguì il comandante fino alla sala colloqui, ma appena arrivò rimase paralizzata: mamma, papa e George erano accanto la porta con un borsone in mano, mentre Silvia e Veronica erano sedute al tavolo. Jessie corse ad abbracciare la famiglia che l'accolse bene volentieri poi chiese

"Mamma che ci fanno loro qui?!"

"Vogliono parlarti non ho potuto appormi; è giusto che voi abbiate un confronto"

"Va bene mamma allora vado un attimo da loro, non ho molto da dire"

"Ho saputo che volete parlarmi, ditemi presto poi andatevene"

"Jessie non fare così. Abbiamo detto che era tua quella roba perché altrimenti anche noi ci saremmo andate di mezzo e noi all'IPM non vogliamo stare"

"Silvia, Veronica, che scuse patetiche. Se avreste confessato il vero sarebbe potuta andare diversamente. Se eravate vere amiche stavate con me fino alla fine, anche in questo schifo di posto. Ora andatevene, non venitemi più a trovarmi e state lontane dalla mia famiglia. Tu Silvia non andare più a prendere mio fratello dopo scuola e tu Veronica non portarlo più in bici quando uscirò di qui gli imparerò io a farlo. Dovrà capire anche lui che siete solo voi il mio male e la causa che mi porta a stare qua dentro."

"Allora, ciao Jessie" dissero in coro Silvia e Veronica mentre si incamminavano a testa bassa verso l'uscita. La famiglia di Jessie si accomodò sulle sedie di fronte a Jessie.

"Come prima cosa voglio scusarmi. So di avervi deluso, sono scuse inutili ma io non avevo la droga con me non era mia. Io ho solo la colpa di aver falsificato i miei documenti per andare in discoteca" E Jessie scoppiò a piangere 

I genitori la rassicurarono e poggiarono il borsone sul tavolo poi lo aprirono: c'erano i libri preferiti di Jessie e dei vestiti più comodi, ma comunque molto belli (i preferiti di Jessie). Proprio in quel momento le si fermò il cuore quando vide entrare in stanza Ciro arrabbiato.

Il colloquio era finito e il comandante la riportò il cella. Li trovò qualcosa che le fece sobbalzare il cuore: tutto le cose di Ciro erano rovesciate a terra c'era qualcosa di rotto e del sangue a terra... sul suo letto c'era il suo diario aperto. Era lui la causa di tutto. 

Appena Ciro tornò in cella Jessie cercò i suoi occhi per avere un po' di conforto, ma erano spenti. Jessie vide la mano di Ciro con del sangue che colava da essa. Subito corse in bagno, prese il suo kit di medicazione e si mise di fronte a Ciro.

"Che tu voglia o no devo medicarti, altrimenti ti farà infezione"

Jessie iniziò a medicarlo fin quando lui non poggio una mano sul fianco di Jessie... Il fiato le mancò e il cuore iniziava a battere. L'avvicinò a se e appoggiò le sue labbra alle sue, poi le schioccò e bacio intenso, lungo e... dolce🌹👏.

Non so per quanto restarono lì, ma a Jessie sembrò eterno. Dovettero tornare alla realtà però quando Beppe aprì la celle per consegnare loro la cena. Mangiarono ognuno sul proprio letto e non si parlarono: Ciro fumava vicino la finestra, Jessie leggeva il suo libro preferito, ma prese la decisione di iniziare a scrivere una nuova pagina del suo diario segreto e pensò che stare da sola con i suoi pensieri la stava aiutando tanto. Poi scrisse "ISOLATA DA TUTTI, MA DA LUI? Dal suo pensiero che mi tormenta? MAI!" 



la pantera nera e il dolce cignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora