Luna

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Giulia si sveglia nel bel mezzo della notte, forse per colpa del letto vuoto, si guarda intorno e nota l'assenza del vicentino. Sospira preoccupata e si mette a sedere in fretta, indossa velocemente una maglia che la copre fino a metà coscia, una felpa e gli slip e si precipita fuori dalla stanza. Lo cerca prima nella stanza vuota di fianco a quella in cui hanno dormito, poi in bagno ed infine si fionda giù dalle scale. Ispeziona velocemente salotto e cucina e va in giardino e Sangio è proprio lì, seduto sul dondolo con i gomiti sulle ginocchia e la testa fra le mani. Giulia si avvicina silenziosa e prende ad accarezzargli dolcemente la testa. Giò non ha bisogno nemmeno di alzare il capo per sapere a chi appartenga la manina che lo sta accarezzando, quella delicatezza la riconoscerebbe in mezzo a migliaia di mani diverse.

"Stasera la luna mi ha lasciato solo." mormora, con la voce spezzata dal dolore.

"Lo so io il perchè." Giulia continua ad accarezzarlo.

"Cioè?" si volta a guardarla stranito.

"Stasera la luna non c'è perché ci sono io." si siede di fianco a lui e fa scendere la mano sulla nuca, senza smettere di accarezzarlo.

"Mi sento soffocare, come se il mondo non volesse lasciarmi in pace." mormora dopo qualche secondo, si volta verso Giulia e la guarda chiedendo con gli occhi l'aiuto che non è capace di chiedere a parole. "Sei nuda Giulia..." si occupa e preoccupa di lei nonostante tutto.

"Facciamo una cosa Giò. Io vado a prendere la coperta su cui fate dormire la Virgi quando è qua fuori, tu vai su a prendere un cuscino e il piumone." si alza in piedi e lo esorta a fare lo stesso. Quando Giulia si mette in testa qualcosa è impossibile non seguirla. È trascinante, senza che nemmeno se ne renda conto.

"Ma che dici?!" Giovanni la guarda come se avesse tre teste, e pure un po' scocciato!

"Sanjuan! Vai, muoviti!" lo guarda con quegli occhietti imploranti a cui è impossibile dire di no. Languidi, imploranti, seduttori e dolci, un mix che rende Giovanni, come si definisce lui, un pappamolle. Entrambi recuperano quanto comandato da Giulia e si ritrovano nel bel mezzo del prato di casa Damian.

"E ora?" la guarda scettico. "Cosa facciamo con due coperte e un cuscino?!" sbuffa innervosito. "Non ho voglia di stronzate Giulia!"

"Puoi fidarti di me? Ti chiedo solo questo, per un paio di minuti." Molla la coperta e gli accarezza una guancia con dolcezza. Giulia è consapevole che questi gesti colmi di dolcezza lo tranquillizzano e destabilizzano al tempo stesso. Gli accarezza le labbra con il pollice e poi stende la coperta sull'erba, gli toglie il cuscino dalle mani e lo posa sulla coperta. Si siede sulla coperta e stende la testa sul cuscino. "Vieni bimbo."

"Giulia ma che fai? Prendi freddo!" la rimprovera.

"Per questo c'è il piumone, vieni qua." apre e chiude le dita, in attesa di stringersi addosso il suo bel vicentino. "Vieni!" continua a chiamarlo con un sorriso che evidenzia le fossette. "Sono qua che ti aspetto." Giovanni si inginocchia titubante di fianco a lei e si sdraia grossolanamente.

"E ora?" la guarda.

"E ora coprici e vieni qua." si picchietta con la mano sul seno.

"Mh. Interessante." le fa un mezzo sorriso malizioso, copre entrambi con il piumone e posa la testa sul seno della romana.

"Adesso pensa solo a noi due, al cielo, che in ogni caso è qua e alla luna, che anche se non la vedi, è sempre presente." gli accarezza con dolcezza la nuca e segue il bordo dell'orecchio.

"Ti peso però così..." non si lascia andare continuando a mantenersi sui gomiti.

"Non mi pesi." lo contraddice aprendo di più le gambe e facendolo accomodare. "Dai." lo esorta e allacciandogli le braccia al collo se lo tira completamente addosso. "Non mi pesi." sorride mugolando soddisfatta. Avere il peso del suo fidanzato addosso la fa sentire protetta e piccola, come se il mondo non potesse scalfirli minimamente.

Voglio stare una vita con teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora