Prosecco vicentino

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Giulia cammina per casa in preda di un'irrefrenabile smania, non sa bene nemmeno lei di cosa, o forse lo sa, ma ammetterlo la fa sentire stupida.
"Giulia per favore! Mi stai facendo impazzire!" urla Carlo, irritato dal continuo passeggiare per casa.
"Scusa papi..." mormora realmente dispiaciuta.
"Smettila di fare la pazza, sarà vicino!" l'espressione di scherno dipinta sul volto del suo papà la fa arrossire, sia di imbarazzo che di rabbia. "E smetti di gonfiare le guance in questo modo, sembri un pesce palla." la prende in giro.
"Smetti di prenderla in giro!" si intromette sua madre con il solito sorriso caldo e gioviale. "Non vedi che le manca Sangio?" la prende in giro con un sorriso malizioso.
"Mamà!" sbuffa con la faccia imbronciata.
"Giulietta non fare il broncio!" una voce scherzosa la sorprende alle spalle facendola voltare di scatto verso quella fonte.
"Santiago!" esclama sorpresa di ritrovarlo nel suo salotto. "Sei qui!" le labbra di Giulia si aprono in un sorrisone che le coinvolge tutta la faccia e poi le corre in contro stritolandolo.
"Ciao amore." sussurra nel suo orecchio stringendosela addosso. Inspira il suo profumo infilando il naso nei suoi capelli lunghi.
"Portatela via che sono giorni che è insopportabile!" suo padre insiste a prenderla in giro, lo stesso padre che inizialmente non voleva nemmeno accettare che la sua piccola bambina avesse trovato un altro essere di sesso maschile che la coccolasse, baciasse, e tutte le altre cose che tutt'ora si rifiuta di pensare se vedono come protagonista sua figlia.
"Me la porto via con molto piacere." ridacchia senza smettere di stringerla, anzi se possibile la stringe ancor di più. "Sei pronta?" le chiede quando si è staccata leggermente dal suo corpo.
"Si, la valigia è lì, devo solo prendere lo zaino." sorride estasiata. Freme dalla voglia di uscire da quella casa e starsene appiccicata per giorni interi al suo fidanzato.
"Questa te la prendo io." le sorride e si occupa di portare via la valigia. "Ciao Susi e ciao Carlo, ve la riporto sana e salva tra due settimane." scherza mentre anche Giulia saluta i suoi genitori e Gas Gas e si chiudono il portone alle spalle. "Sei felice piccola? Hai un sorrisone..."
"Tantissimo bimbo! Mi sei mancato un sacco." gli posa un bacetto veloce sulla guancia.
"Anche tu amore. Comunque ho detto una piccola bugia ai tuoi genitori."
"Cioè?" aggrotta la fronte con quell'espressione dubbiosa che le si dipinge in faccia in questi casi.
"Ho intenzione di riportarti qua tutta ricoperta di baci e morsotti." mormora furbo e malizioso.
"Cretino!" la piccoletta arrossisce.
"Dai andiamo amore." le da una sculacciata e corre in macchina trascinandosi dietro la valigia, in fretta e furia la sistema nel bagagliaio e si fionda in auto, sui sedili posteriori.
"Grazie di avermi aspettata eh!" si infila in macchina con il broncio, incrocia le braccia al petto dopo aver posato un bacetto sulla guancia di Abe che oggi farà loro da autista.
"Vieni qua bambolina." la costringe a posare la testa sulle sue gambe ed inizia ad accarezzarle i capelli, le sposta la frangetta dalla fronte, percorre tutto il suo visino con la punta delle dita, prima le sopracciglia, poi le ciglia, il naso, le guance ed infine le labbra. È proprio lì che si concentra svariati minuti, senza stancarsi mai, lo fanno impazzire quelle labbra. D'altro canto Giulia si gode quelle carezze stringendo la vita del ragazzo con entrambe le braccia, ispira profondamente il suo profumo e sotto la dolcezza delle sue mani si addormenta senza nemmeno rendersene conto. Se consideriamo che non dorme quasi mai possiamo dire che sia un miracolo, o forse è semplicemente lui.

"Sei proprio bello." sibila Giulia e infila la testa nel collo di Giò. "Tanto tanto bello." sospira. "E profumi." scoppia a ridere e inizia a mordicchiarlo.
"La piccolina è ubriaca Giò!" ride Abe.
"Non sono ubriaca!" si impunta e sbuffa, giusto un attimo prima di cedere alle risate.
"Si amore, sei decisamente ubriaca." la prende in giro stropicciandole la faccia arrossata.
"Mi porti a fare l'amore?" sussurra in preda ad un coraggio che sicuramente da sobria non le appartiene e Giovanni la sente, la sente fin dentro le ossa, stupito dall'audace frase che è uscita dalla bocca della moretta che sta facendo le fusa sul suo collo.
"Cazzo Giulia, sta zitta." mormora sconvolto, e anche leggermente timoroso che possano aver sentito. Insomma, non che si vergogni della cosa in se per se, lo sanno tutti cosa fanno quei due la maggior parte delle volte che sono da soli, forse più che vergogna è gelosia, gelosia verso l'immagine pura e carnale che ha di Giulia mentre fa l'amore. È qualcosa di sublime, che è difficile spiegare a parole, non si dovrebbe accostare il concetto della purezza ad un qualcosa di erotico, eppure l'unica parola che sente di poter accostare a lei in quel frangente è solo ed esclusivamente quella. Giulia quando fa l'amore si abbandona, chiude gli occhi, getta indietro la testa, arriccia il naso e le labbra e soprattutto stringe le mani, le stringe come se potesse sfuggirle via in un paio di secondi. Forse si sta semplicemente aggrappando a lui.
"Portami via Giovanni!" comanda innervosita e fremente. "Abe! Digli a tuo fratello di portarmi su!" si lamenta anche con suo fratello.
"Giovanni mi sembra abbastanza ubriaca... è meglio se la porti a letto." si intromette gentilmente Lidia, con il tono estremamente dolce di sempre.
"Si Giovannino, portala a letto." Abe si intromette e sghignazza come un ragazzino.
"Stai zitto tu!" gli punta il dito contro mentre posa un braccio sulle spalle di Giulia e se la tira addosso. La stringe al suo petto, le bacia i capelli e prende ad accarezzarle lascivamente il fianco lasciato scoperto dal top.
Giulia si rigira tra le sue braccia, porta il viso nel suo collo e ci lascia un bacino, sospira chiudendo gli occhi e gli stringe le braccia intorno al busto.
"Andiamo su." lo prega ancora Giulia, con un tono leggermente lagnoso strusciando il naso nel collo. "Profumi." mormora inspirando profondamente.
"Mi stai sniffando bambolina." ridacchia stringendo la presa su quel fianco caldo e morbido.
"Portami a letto Giò." posa le labbra sulla pelle e poi, con la punta della lingua, assaggia.
"Piantala!" sussurra tra i denti, piantandole le dita nel fianco, ancora più di prima. "Noi andiamo a letto! Giulietta è anche troppo ubriaca." si alza, le prende la mano e la tira in piedi.
"Buonanotte a tutti!" ridacchia Giulia prima di inciampare sui suoi piedi e finire dritta tra le braccia di Giovanni.
"Questo succede quando non si è abituati al vino veneto." la prende in giro rimettendola in piedi senza toglierle le mani dai fianchi.
"Buonanotte ragazzi!" li salutano con delle risatine.
"Vieni bambolina." la spinge dentro casa dandole una sbirciata al fondoschiena.
"Smettila di guardarmi il culo!" scoppia a ridere e avanza verso la camera del vicentino dondolando leggermente il bacino a destra e sinistra.
"Come lo sai?" ride il ragazzo raggiungendola ed abbracciandola da dietro.
"Sento il tuo sguardo addosso." ammette Giulia senza vergogna. "Dormiamo in camera tua o di Andrea?"
"Camera di Andrea. Va bene?" la stringe forte a se e le sbaciucchia il collo spingendola nella camera della sorella.
"Uffi!" sbuffa come una bambina arrabbiata.
"Perchè uffi?" le mordicchia il collo scendendo con le mani sulle cosce.
"Perchè quando dormiamo in camera tua ci stiamo meglio." gli prende una mano e se la porta alle labbra.
"Ma se il mio è un letto ad una piazza e stiamo strettissimi." la contraddice sconvolto.
"Appunto, mi piace quando mi stai addosso." e Sangio a quel punto non può far altro che fremere, farla rotolare fra le sue braccia e portare le loro bocche a qualche millimetro di distanza.
"Non mi serve un lettino stretto per starti addosso." la attira ancora di più a se dai fianchi e fonde le loro bocche. Giulia geme sulla sua bocca, gli circonda il collo con le braccia e quando, Giovanni la spinge contro il muro dietro di lei, porta anche le sue gambe intorno ai fianchi e struscia il suo bacino su quello del fidanzato. "Mi avevi promesso un balletto, o sbaglio?" le morde le labbra ripetutamente e sposta le mani dalle cosce al sedere.
"Era tanto tempo fa." ridacchia. "Non ho nemmeno quel completino che ti piaceva." continua a baciarlo insinuando le mani fredde sotto la maglietta per andarsi a posare sul suo petto caldo.
"Beh, è un qualcosa di cui posso fare a meno, puoi anche farlo senza."
"Dici?" sibila mordendogli le labbra.
"Dico dico." geme a causa del bacino della moretta che continua a sbattere sul suo. "Mi fai uscire di testa."
"Mi piace."
"Che cosa? Farmi uscire di testa?"
"Si."
"Eh... diciamo che questo vago dubbio ce l'avevo già." borbotta con un gemito, in balia di quella ragazzina che quando cala il sole si trasforma.
"Sangio." lo richiama staccando la bocca dalla sua.
"Dimmi Giù." sospira cercando di riassumere un minimo di controllo.
"Non è vero che io da te non torno più!" gli occhi le si fanno acquosi. "E nemmeno che io da te non dormo più!" due lacrime le rigano le guance.
"Giulia..." sospira e le fa posare le gambe a terra. "Vieni." le prende la mano e la porta in camera di sua sorella.
"Sei uno stronzo!" lo accusa cercando di fermare invano le lacrime che le rigano il volto.
"Giulia..." sospira e si siede di fronte a lei. "Sei ubriaca, mettiti a letto e dormi!" le accarezza le guance.
"No! Perché non ti fidi di me? Non sono abbastanza per te?"
"Ma che dici Giù... certo che mi fido di te." le accarezza il volto con dolcezza. "E sei molto di più di abbastanza per me." le accarezza le braccia.
"E allora perché non mi chiami quando hai bisogno? Perché ti tieni sempre un passo indietro? Perché dopo Sanremo te ne sei andato senza venire da me? Ti avevo preparato una sorpresa." mormora confidandosi, quasi come se non fosse il diretto interessato quello a cui lo sta riportando.
"Una sorpresa?" sente mancare il fiato.
"Si." borbotta tra le lacrime. Si toglie le sue mani di dosso si alza in piedi velocemente e gli si lancia in braccio.
"Che sorpresa piccola?" le accarezza la schiena dolcemente mentre un brivido percorre la sua a causa del fiato caldo di Giulia sul suo collo. La piccoletta decide di non rispondere, rimane in silenzio, appoggia solo le labbra sulla pelle, senza muoversi minimamente. "Oh!" la richiama. "Mi dici cosa avevi fatto?" le discosta da sé per guardarla in faccia.
"Niente!" si lamenta spingendo invano per tornare nel suo posto sicuro, con la testa nel collo del fidanzato.
"Giulia! Dimmelo!" alza un po' il tono di voce.
"Non mi urlare!" gli occhi le si fanno nuovamente acquosi.
"Giulietta, per favore, dimmelo." la prega preso dalla necessità di sapere assolutamente quello che aveva in serbo per lui.
"No, perché se te lo dico poi ci rimani male." ridacchia tra le lacrime, rimarcando ancora il suo essere ubriaca.
"Non ci rimango male bambolina, ma dimmelo." le infila le mani sotto il top, le accarezza le spalle passando sotto al laccetto del reggiseno, consapevole che quelle carezze la fanno ammorbidire, se così possiamo dire.
"Avevo prenotato tre giorni in un posto da passare solo noi due." ammette infine arrendendosi a Giovanni.
"Ma perché non me l'hai detto?" si irrigidisce. Ci risiamo, non gli dice le cose.
"Eri così felice di portare tua cugina via che non me la sono sentita di dirti che ti volevo un po' solo per me."
"Mi prometti che da adesso in poi me lo dici se succede di nuovo una cosa del genere?" le accarezza le guance ripetutamente con i pollici.
"Si." mormora. "Adesso però mi baci?" fa uno stupido sorrisetto ubriaco.
"Sei adorabile da ubriaca." gli scappa un risolino. "Non ti fai pregare più di tanto per dirmi ciò che pensi, non hai vergogna di nulla e ridi." le bacia delicatamente le labbra. "Mi piaci un sacco quando ridi."
"A me piaci un sacco sempre." confessa prima di tuffarsi, letteralmente, sul vicentino che accoglie la sua bocca con particolare felicità. Baciare Giulia lo fa sentire bene, il suo sapore lo fa impazzire, più del sushi, più di qualunque altra cosa al mondo. Se ripensa a quando l'ha baciata la prima volta, alla sua paura di non sapere bene come mettere le labbra, se aprirle o chiuderle, la percepiva. Percepiva anche la sua emozione, il suo corpo che tremava, letteralmente. Non gliel'ha mai detto ma ha sentito anche il suo cuore battere all'impazzata, a causa del suo corpo avvinghiato a quello del cantante. Forse è questa la parola giusta, avvinghiato. A Giulia piace tantissimo appiccicarsi con tutta se stessa al corpo caldo del suo fidanzato, la fa sentire allo stesso tempo bimba e donna, piccola e grande, dolce e passionale, tenera e desiderosa – o desiderata –, forse è per questo che anche ora lo stringe con tutta se stessa mentre si fa baciare e lo bacia. Lentamente Giovanni la fa sdraiare sul letto che è diventato suo da qualche anno a questa parte e la sovrasta.
"Amore mio." sospira sfiorando le loro labbra, le stringe i fianchi prima di passare le mani sulle cosce per poi finire al sedere. Si ribalta in modo da avere il corpo di Giulia sul suo. "Sei bellissima." stringe tra i denti il suo labbro inferiore per poi lenire con la lingua quel leggero dolore che sa, Giulia ha sentito.
"Ahi!" si lamenta infatti Giulia mentre Giò ride sul suo labbro, torna a morderlo e a leccarlo varie volte, fino a che Giulia lo sfila dalla sua bocca e posa la testa nel suo collo. "Posso farti un succhiotto sul collo? Mi piacciono tanto." si aggiusta sul suo corpo spingendo il bacino contro quello del ragazzo.
"Cazzo Giulia." geme stringendole i fianchi.
"In realtà mi piace lasciarti succhiotti ovunque."
"Giulia..." geme ringhiando, le spinge il bacino contro il suo.
"Che c'è?" chiede innocente.
"Ma ti rendi conto di quello che hai detto?"
"Che ho detto?"
"Mi fai impazzire ancora di più quando non ti rendi nemmeno conto di essere maliziosa."
"Allora posso?" e Giovanni sbuffa fintamente indignato cercando di reprimere un sorrisetto che Giulia interpreta come un via libera per potersi tuffare sul suo collo e fare finalmente ciò che desidera da diversi minuti.

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Ciao a tutti! Scusate per l'immenso ritardo ma non avevo idea di come finire questa one shot di cui non sono per niente entusiasta! Anzi, se qualcuno di voi avesse qualche attimo, preso dalla realtà, o della vostra fantasia che vi ha incuriosito e su cui vi piacerebbe leggere qualcosa, scrivetemelo pure in privato che farò il possibile per accontentarvi.
Baci e spero che nonostante l'immensa attesa vi sia comunque piaciuta.


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