La bruciatura sulla sua spalla le faceva male e non riusciva a toccarla.
Si guardò ad uno specchio, con le lacrime agli occhi, quindi guardò di nuovo la "M" che aveva inciso addosso, quindi una voce rimbombante disse: "Non potrai mai cambiare... mai. Smettila di pretendere e accetta la realtà."
Altre "M" iniziarono a imprimersi sul suo corpo, bruciando.Iniziò a camminare per strada, con il freddo che le avvolgeva il corpo, quindi qualcuno le afferrò per la gola e la pugnalò dicendo: "Adieau."
Lei riuscì a balbettare, sputando sangue: "T-t-ti prego..."
Marinette si svegliò e guardò l'orologio da taschino che teneva sul comodino e notò che era prestissimo.
Si passò una mano sui capelli castani e lunghi, quindi cercò di mettersi meglio nelle coperte, per scaldarsi.
Si rigirò di nuovo sotto il letto... proprio non riusciva ad addormentarsi.
Si guardò una mano, illuminata freddamente dalla luce lunare che entrava dalla finestra quindi si passò una mano sul ventre coperto dalla camicia da notte e si mise seduta, rannicchiatasi.
Si passò una mano su una gamba, cercando di non pensare al fatto che stesse tremando come una foglia.
I tremori parvero aumentare, quindi si morse il labbro, soffocando un grido frustrato."
Hai dormito male? Si vede." Disse la madre della ragazza, l'indomani mattina.
Marinette annuì, sbadigliando leggermente, quindi la donna rispose: "
Su, su, prenditi un caffè e riprenditi! Domani abbiamo ospiti importanti, non vorrai fare una brutta figura!"
Marinette rispose: "Mamma dai, siamo nel '35 non di certo nel medio evo! E poi... non dormo molto bene... ultimamente."
La donna smise di avere vena scherzosa e chiese: "Mi vuoi dire che ti turba?"
"Solo... lo stesso incubo." Rispose questi, guardando la luce che si infrangeva sul caminetto spento: "Qualcosa... o qualcuno... mi incide col fuoco delle cose... addosso... poi mi... era solo un sogno, vero?"
"Si... era solo un sogno." Rispose la madre, guardandola sottecchi, quindi annunciò: "Dopodomani devo andare a quel progetto del ponte, a quanto pare non possono vararlo senza l'ingegnere... poi sono anche richiesta a corte... mi spiace."
Marinette rispose: "Non preoccuparti mamma... va tutto bene."
La donna annuì e disse al maggiordomo: "Keith... prenditi cura di Marinette, per favore?"Questi annuì dicendo: "Certamente, non v'è alcun problema."
Keith era un uomo parecchio rigido e pragmatico, pareva che nulla fosse in grado di strappargli un sorriso dal viso, eppure stare ai servigi di Madam Bedieau era estremamente piacevole.
L'uomo disse: "Molto bene... signorina, intende svolgere qualche attività, o preferite riposarvi, visto quanto è avvenuto questa notte?"
Lei rispose: "Nossignore! Questo pomeriggio non vedo l'ora di potermi catapultare in strada... ho un buon presentimento e... c'è parecchia luce."
Keith annuì e disse: "Molto bene... vuole essere accompagnata? Magari da... Erika?"
Marinette rispose: "Ehm... no... la annoierei... poi... non stava molto bene, mi pare."Keith rimase un attimo paralizzato dal suo errore di valutazione.
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Poème
General FictionStoria che parla di una ragazza figlia di una grande industriale Francese. Questa ragazza verrà invitata ad un club di fotografia e l'adesione a questo club comporterà sorprese e vicissitudini.