Capitolo 1

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Qualcuno per favore mi dica il come diavolo mi sono cacciato in questo guaio.

Anche se non posso vederlo a colori, posso vedere il vecchio elfo che ho davanti che mi guarda come se fossi la cosa più bella di questo mondo.

<< Quindi, andiamo?>>. Mi disse il vecchio di cui non mi ricordo il nome nonostante me lo abbia già detto tre volte.

Sbuffo e sospiro pesantemente prima di seguirlo senza dire una parola, pur mantenendo una discreta distanza.

Il vecchio sembrò leggermente ferito da questo, ma sinceramente non me ne può fregare di meno.

Tutto ebbe inizio nel momento esatto in cui mi reincarnai in questo mondo magico.

Sì, esatto. Reincarnato. Una cosa che sta andando estremamente di moda di recente. Ovunque. Che siano manga, manhwa, novel, libri, insomma qualunque cosa.

Solo che la mia non sembra all'interno di un videogioco o di una novel già scritta, non sono il protagonista o l'antagonista, non sono nemmeno un personaggio di supporto o del background.

Io sono, o meglio, ero un ragazzo come tanti che si chiamava Brian e come molte altre persone ero malato di cuore, e alla giovanissima età di dieci anni ho dovuto subire un trapianto.

Non ho mai avuto modo di scoprire chi fosse il mio salvatore o salvatrice, nemmeno la sua famiglia, dato che era stato chiesto di mantenere l'anonimato più assoluto.

Non potendo ringraziarli di persona, ho vissuto tutti gli anni che il cuore nuovo mi ha donato cercando di aiutare gli altri, e com'era successo a me, l'ho fatto nell'anonimato.

Avevo ventidue anni quando il cuore ha iniziato a cedere. I dottori mi hanno detto che rispetto alla media il mio ha resistito più a lungo, cosa di cui lo ringrazierò per sempre, dato che questo significa che la persona che mi ha donato il suo cuore, era una persona estremamente determinata a non farsi schiacciare facilmente.

I miei avevano cercato in tutti i modi di trovare un sistema per convincermi a sottopormi ad un secondo trapianto, ma i dottori purtroppo dissero che se lo avessi fatto, difficilmente il mio corpo avrebbe resistito di nuovo ad uno stress del genere, causando probabilmente il rigetto acuto del cuore nuovo. Per non parlare dell'aggravante che ora avevo anche i polmoni che stavano iniziando a perdere colpi. Non chiedetemi che malanno si sono presi perché non me lo ricordo.

Come le parole dei medici raggiunsero le mie orecchie, la mia decisione fu estremamente semplice.

Non avrei mai e poi mai privato ad un'altra persona la possibilità di guarire e vivere altri dieci anni, quando nel mio caso non era nemmeno garantito che riuscissi a sopravvivere al mese successivo.

Io ho già avuto la mia seconda possibilità, e sono stati gli anni migliori della mia vita.

Non so se i dottori mi avevano dato il permesso per pietà, ma ho avuto la fortuna di vivere i miei ultimi istanti di vita nell'ambiente confortevole di casa mia e non in quello sterile dell'ospedale. Grazie a questo mamma e papà poterono passare ogni momento possibile assieme a me.

Una notte iniziai a tossire senza essere in grado di fermarmi, mamma accese le luci come entrò in camera e aveva già le lacrime agli occhi mentre si sedeva accanto a me e mi teneva la mano.

<< Bambino mio...>>. Mi disse mentre la mia mano veniva stritolata dalle sue.

La tosse mi diede un piccolo tempo di tregua, che mamma utilizzò subito per pulire il sangue uscito dalla bocca con la manica del pigiama.

The King's RebirthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora