Capitolo 5

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Mi svegliai alle prime luci dell'alba, e nonostante la mia benda, quel maledettissimo singolo raggio di sole fu in grado di rompermi le scatole, attraversando perfino le bende.

Avrei voluto dormire ancora, ma ho come la sensazione che non mi conviene farmi beccare dal vecchio mentre vado a zonzo nel mondo dei sogni.

Una volta arrivato la prima cosa che notai era il fatto che il camerone rotondo non aveva le solite porte. Grazie a questo potei confermare nuovamente che il camerone si sposta assieme a me, non importa dove o come sono arrivato in un determinato luogo.

La mia attenzione venne richiamata da un corridoio in particolare. Decisi di percorrerlo e capii il motivo per cui il corridoio mi attirava.

Diversi anni prima lo avevo attraversato diverse volte. Quello era il corridoio della porta di quel bambino che non mi ha mai detto come si chiama.

Nonostante non sentissi richiami di aiuto cercai comunque quella determinata porta.

Sono passati tanti anni, ma non mi sono mai permesso di entrare nei sogni di qualcuno quando non sento chiaramente un grido di aiuto.

Sono passati diversi minuti ma ancora non l'ho trovata.

<< Vuoi vedere che non è nei confini dell'impero? Allora la mia teoria vale anche per le altre persone. Beh, effettivamente la cosa ha un senso>>.

Provai a girare e rigirare, ma a parte qualche incubo non ci sono state persone in cerca di aiuto. Le giornate di magra erano di gran lunga le mie preferite. Se non c'era bisogno di me voleva dire che nessuno necessitava di un aiuto esterno.

A quel pensiero mi accorsi di un dettaglio piccolo, ma a dir poco cruciale.

<< Però potrebbe essere che io sia troppo lontano per sentire il loro grido di aiuto. Come ho fatto a non pensarci prima? Questo mondo è tanto grande quanto il pianeta terra, o forse lo è di più. È fisicamente impossibile che io possa sentire la gente che si trova dall'altro capo del mondo>>.

Avevo il morale a terra a causa di questa rivelazione, e nel momento esatto in cui tornai nel mio corpo "materiale", sentii bussare e poco dopo la porta si aprì lentamente.

Il vecchio non aveva aspettato una mia risposta, ma non potevo fargliene una colpa, in fondo non gli avevo mai parlato una volta se non attraverso il cobra. E dato che non avevo nessuna intenzione di rischiare che qualcuno lo vedesse e capisse di conseguenza chi ero veramente, non lo avrei usato per comunicare.

<< Sei già sveglio? Wow, sei un tipo mattiniero>>.

-Diciamo che ho sentito il cambio dell'ambiente-, risposi sperando di esprimere bene il sarcasmo, e visto che il vecchio non aveva ancora detto nulla credo di esserci riuscito.

Di punto in bianco il mio stomaco decise che era ora di farsi sentire, facendo ridere il vecchio e facendomi diventare probabilmente più rosso di un pomodoro.

<< Vieni con me. I cuochi sono già al lavoro, e dato che io faccio sempre colazione a quest'ora ci sarà sicuramente qualcosa di pronto anche per te. Soprattutto grazie al

fatto che prima di venire qui ho avvisato che saresti venuto anche tu>>.

-Non ti sei mai chiesto se io volevo dormire qualche minuto in più?-

<< Certo, ma per i primi giorni ti dovrai adattare e venire con me a quest'ora a fare colazione. Dopo che ti avrò mostrato dove andare potrai dormire cinque minuti in più>>.

-Solo cinque?-

<< Ragazzo, sei pur sempre il mio discepolo. Quindi dovrai abituarti a questi orari>>.

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