Capitolo 4

55 4 0
                                    


Dopo qualche istante di silenzio, il vecchio mi parlò di nuovo.

<< Ragazzo, da quanto tempo è che non esci in strada?>>.

<< Perché quesssta domanda?>>.

<< Quindi è da quel giorno di sette anni fa vero? Allora è mio dovere informarti che da quel giorno i confini con i regni e imperi vicini sono stati riaperti, e i maghi con l'eterocromia hanno dimostrato alla tua gente che avere quella particolarità non è segno di malvagità, ma solamente una cosa che può succedere naturalmente, nessuno può prevedere se il bambino o bambina avrà gli occhi di un solo colore o no. C'è ancora qualche persona che rimane attaccata alle vecchie credenze, ma ora per persone come te, è molto più facile vivere>>.

Rimasi sinceramente sorpreso nel scoprire una cosa del genere, e rimasi scioccato nel constatare che di tutte le volte che ho aiutato la gente nel mondo dei sogni, non mi è mai giunta alle orecchie una notizia tanto importante.

<< Comunque non mi hai risposto ragazzo>>.

<< Io ho un nome! Non mi chiamo ragazzzzzo!>>.

<< Lo so, ma sinceramente Akuma non mi piace. Come dire, suona male. Come se volesse dire qualcosa di brutto>>.

Rimasi senza parole nel sentire la ragione per cui al vecchio non piaceva il nome che mi ero dato da solo. Non mi aspettavo che fosse così intuitivo.

<< Dunque avevo ragione. Il tuo nome significa qualcosa che non mi va a genio. Allora mi rispondi? Come pensi di fare per il rito di evocazione?>>.

<< Qualcosssa m'inventerò>>.

<< Io ho un'idea migliore. Mi sembra di capire che non vuoi che si sappia chi tu sia e che sei stato tu a porre fine alla tirannia, perciò ti faccio questa proposta. Vieni a vivere nell'Impero come mio discepolo ed io oltre a permetterti di imparare tutto quello che ti serve sulle tua affinità, al tuo ventesimo compleanno potrai effettuare il rito di evocazione>>.

Rimasi in silenzio, soppesando le varie opzioni a mia disposizione.

<< Ragazzo, lasciarti qui è uno spreco. Non devi stare qui ad ammuffire solo perché non vuoi che la gente scopra la tua vera identità>>.

<< Finora ha sssempre funzionato bene>>.

<< Ci credo, ma come ti ho appena detto lasciarti qui è uno spreco ed un insulto alla magia. Puoi diventare chi vuoi, ti basta solo seguirmi fino all'impero>>.

Sospirai pesantemente, non sapendo cosa fare.

"Magi, secondo te cosa dovrei fare?"

Una piccola folata d'aria mi colpì da destra verso sinistra, in direzione della porta.

"Mi stai dicendo che dovrei andare?"

Il vento mi colpì dritto in viso, come a dirmi sì ed io cedetti. Anche se era l'energia che alimentava questo mondo, per me Magi è stata l'ancora di salvezza che mi ha impedito di impazzire per la solitudine, perciò se lei mi chiedeva un favore, non riuscivo mai a dirle di no. Tutto questo nonostante la consapevolezza che i mercenari che hanno distrutto Uryton erano dell'Impero di Sirastrir, ma da una parte non potevo sapere la loro vita, quindi non avevo modo di sapere se quei mercenari erano dei criminali anche nel loro paese d'origine o se erano tutt'altro.

Sospirai e per la prima volta lasciai quella che era diventata la mia stanza dopo tanti anni. Stavo scendendo le scale quando dissolsi il cobra e l'illusione.

The King's RebirthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora