Molti bambini con disturbo autistico hanno una notevole avversione nei confronti della scuola, così come molti insegnanti e genitori di bambini non autistici hanno rilevanti difficoltà ad accettare in classe questi bambini, a motivo dei loro comportamenti eccessivamente disturbanti. Se si vuole inserire in modo fisiologico i bambini con disturbo autistico nell'ambito delle scuole, così da favorire una buona socializzazione e nel contempo riuscire a evitare di creare problemi ai bambini normali e ulteriori traumi a questi bambini, è necessario capire le ragioni della loro avversione nei confronti di questa istituzione. I loro comportamenti oppositivi e disturbanti sono attuati non perché siano "cattivi" o "capricciosi", come spesso sono definiti, ma per due validi motivi:
Questa istituzione accentua molto il loro disagio interiore in quanto i bambini con disturbo autistico sono alla ricerca continua di ambienti tranquilli, stabili e ordinati, che li aiutino a diminuire le loro paure e angosce interiori, mentre la normale vivacità di un ambiente scolastico, nel quale molti bambini si muovono, si agitano e interloquiscono, li impaurisce e disturba notevolmente.
Inoltre questi bambini mal sopportano che qualcuno chieda loro di fare o non fare una determinata cosa, per cui non riescono ad accettare le varie indicazioni date dagli insegnanti in quanto avvertono ogni richiesta come una violenza nei loro confronti. Invece vorrebbero effettuare liberamente i giochi che più li aiutano a ritrovare un minimo di serenità interiore.
Per tali motivi è bene sostituire, almeno per un certo periodo, l'ambiente classe, spesso rumoroso e inquieto, con un altro, molto silenzioso e tranquillo ma ricco di moltissimi giocattoli e materiali vari, nel quale sia presente soltanto un buon insegnante, capace di ascolto e comprensione dei loro problemi e bisogni interiori. Sarà quindi preferibile un insegnante che sia disposto a sovvertire le normali regole scolastiche, fino a quando questi bambini non avranno acquisito piena serenità interiore e buona fiducia negli altri. Infatti i bambini con disturbo autistico hanno la necessità di rapportarsi con un insegnante che riesca a evitare di chiedere loro cosa devono o non devono fare, ma sappia essere di aiuto, sostegno e incoraggiamento alle attività e giochi da loro liberamente scelti. Quest'insegnante deve quindi ben conoscere e attuare nei loro confronti il gioco libero autogestito, in quanto solo le attività e i giochi da loro scelti hanno il potere di diminuire il grave malessere interiore del quale soffrono questi bambini, nel mentre permette loro di acquisire sentimenti di maggiore sicurezza, serenità e fiducia negli altri e nel mondo. Solo in una fase successiva, con molta gradualità, l'insegnante potrà avvicinare i bambini con problemi di autismo ad altri adulti e coetanei, con i quali pensa possa stabilirsi una fruttuosa intesa reciproca, così come solo in un secondo momento potrà proporre delle attività didattiche se queste sono ben accettate da questi particolari allievi.
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L'autismo
RandomSo che questa storia non ve la aspettavate, ma molte persone non sanno cosa voglia dire "AUTISMO", quali siano i suoi sintomi e perchè le persone autistiche si comportano in un certo modo. Alcuni capitoli saranno corti, mentre altri più lunghi, sper...