I rapporti con gli esseri umani

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I rapporti dei bambini con sintomi di autismo con gli esseri umani sono notevolmente difficili. Per spiegare i loro notevoli problemi sociali e relazionali come: sottrarsi al dialogo e allo sguardo degli altri; non accettare ma opporsi alle richieste che sono a loro effettuate; non mostrare una giusta attenzione nei confronti degli altri; non condividere le gioie, gli interessi e gli obiettivi delle persone care; avere desiderio di rimanere soli; non rispondere adeguatamente ai normali sistemi educativi; e così via, è stata avanzata l'ipotesi di una loro congenita mancanza di capacità empatiche,[96] forse dovuta a una disfunzione dei neuroni specchio. Tuttavia non è certo che questi sintomi della sfera relazionale e sociale siano il risultato di una semplice disfunzione di questi particolari neuroni, ma piuttosto di un difficile rapporto presente tra loro e i soggetti normali.

Infatti, i soggetti con sintomi di autismo avvertono sistematicamente che le persone con le quali si rapportano, spesso non sono in grado di capire il loro mondo interiore; i loro problemi più profondi e veri; i motivi dei loro atteggiamenti oppositivi; le vere cause dei loro insoliti sintomi e le difese che essi mettono in campo per gestire, diminuire o allontanare le emozioni più angoscianti e dolorose delle quali soffrono. Pertanto le persone con le quali comunicano non attuano quei comportamenti e atteggiamenti, da loro desiderati, che possono rendere la relazione efficace e adatta ai loro bisogni.

Scrive De Rosa:

Se io e voi ci trovassimo nella stessa stanza, seduti attorno a un tavolo per un incontro, dopo un po' mi vedreste alzarmi, ridere, fare piccole corsette qua e là per la stanza e, con una mano stesa tra la mia bocca e il mio orecchio, raccontare storie tra me e me. È solo un modo inoffensivo per gestire le mie emozioni, ma vi assicuro che la maggioranza di voi neurotipici entra in ansia per un comportamento ritenuto insolito, se non addirittura sconveniente.

Poiché essi non si sentono compresi nei loro bisogni e desideri, avvertono sia i bambini che gli adulti che rientrano nella normalità come apportatori di problemi, ansie, sofferenza e dolore. Pertanto, i rapporti che essi hanno nei confronti degli altri esseri umani sono spesso improntati a sfiducia, diffidenza, sospetto, se non a notevole paura, tanto che non amano e a volte hanno insofferenza verso gli oggetti che li rappresentano: le bambole e i bambolotti e accettano più facilmente le indicazioni che provengono da un registratore piuttosto che quelle dettate dalle persone.

Per quanto riguarda i rapporti con gli altri bambini, essi spesso non amano partecipare ai giochi di questi, tanto che preferiscono restare da soli, poiché, giocare con i coetanei, non è per loro piacevole e divertente; sia per i limiti che loro hanno sia per la difficoltà che avvertono negli altri bambini, nel giocare così come loro desidererebbero.

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