Cambiamenti

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Manuel era seduto al tavolo della cucina di Villa Balestra. Lui e Anita erano arrivati da un po'.
Anita armeggiava già in cucina.
Manuel la guardava e si guardava intorno, dando nuovo significato ad ogni dettaglio di quell'ambiente.

A breve quella sarebbe diventata anche casa sua.

Dante e Anita da un paio di settimane avevano informato Simone e Manuel della loro intenzione di iniziare una convivenza. Per loro non aveva più senso vivere in case separate, dal momento che molto spesso la sera dormivamo l'uno a casa dell'altra.
Avevano avuto un po' di remore a prendere quella decisione, non sapendo quale sarebbe stata la reazione dei loro figli, oramai non più bambini.
Era loro chiaro che c'era stato qualcosa che non andava fra i due ragazzi. Li avevano visti ignorarsi per un mese. E quindi, in quella situazione, trascinarli a vivere nella stessa casa era stato fuori discussione.

Adesso, che invece quei due sembravano essere tornati in buoni rapporti, il momento sembrò alla novella coppia più che opportuno.

Parlare ai ragazzi separatamente, ognuno col proprio figlio, questo era stato il piano. Sondare il terreno per scoprire l'eventualità di grosse resistenze da parte di uno dei due.
Essenziale era stato farlo contemporaneamente, perché sapevano che, appena l'avessero detto a uno, l'altro l'avrebbe saputo immediatamente.

"Tu che ne pensi Manuel?"
"Che ne penso Ma'? Tu sei sicura?"
"Certo Manuel, ne abbiamo parlato tanto io e Dante.."
"No, non parlo della convivenza, ma de Dante. Sei sicura de lui? Perché quello è uno che mette le corna Ma'. Io c'ho paura che mo andamo a vive là, poi ve lasciate e rimanemo in mezzo a 'na strada."
"Manuel io te sto a chiede cosa pensi dell'idea di andare a vive a casa di Dante e Simone. Dante e io ci amiamo. Quando ce se innamora non se possono fa le scelte in base al pericolo de lasciasse."
"A Ma', che te devo di'? Certo, me fa strano.. Allo stesso tempo, sta casa me fa schifo... e invece Villa Balestra è un posto da sogno... L'idea de vive con un professore mio.. non me fa impazzi', ma Dante è er professore che preferisco.."
"E Simone?" Si avventurò a chiedere Anita.
"Simone che?"
"No dico, con Simone tutto ok? Vedo che non me lo nomini."
"A Ma' co' Simone ce riparliamo. È tutto a posto. Sì, sarà strano pure vive co' lui. Ma non credo che siamo io e lui er problema"
"Sicuro??"
Manuel annuì "Sicuro."

Sicuro manco pe' gnente, aveva pensato Manuel, ma non poteva impedire a sua madre di cercare la felicità. Se la meritava tutta.

Ed ora era seduto in quella cucina a chiedersi se si sarebbe mai sentito a casa lì dentro.
Il trasloco sarebbe avvenuto in settimana, era già tutto organizzato da un po'.

Dante e Anita avevano pensato di fare un pranzo tutti insieme quel sabato.

Non era ancora l'ora di pranzo, Simone sarebbe tornato a breve dagli allenamenti del sabato mattina e Dante era uscito a fare delle commissioni veloci, aveva detto.

Si sentì sbattere la porta di casa Balestra e Simone comparve sulla porta della cucina col borsone sulla spalla. Era fresco di doccia e.. bellissimo, pensò Manuel.
"Ohi, ci siete?"
"Ciao Simo'." riuscì a proferire Manuel.
"Ciao Simone, hai fame?" lo accolse Anita
"Un po'.." poi guardando l'orologio della cucina "ma è ancora presto per mangiare.."
"Ah, sì sì, manca ancora un po'." confermò Anita.

Lo sguardo di Simone si posò nuovamente su Manuel. La sua espressione era involontariamente dolce. Come quella di chi trova un gattino, decide di adottarlo e, ogni volta che torna a casa, ha il piacere di ritrovarlo accoccolato in qualche angolo comodo.

Non guardarmi negli occhi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora