La figlia del Titano|| Steve Rogers (IN REVISIONE)

𝐈𝐥 𝐌𝐞𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨

Verso le 10 usciamo da camera in momenti diversi per non destare sospetti sulla nostra relazione, anche se non so cosa dovremmo temere visto che la sera prima ci avevano visto tutti ballare e non credo andrebbero contro la nostra relazione, perché è questo quello che abbiamo ora, una realzione giusto?

Indosso una canottiera e dei leggins aderenti, la collana con la tuta è sempre legata al collo.
Dopo aver attraversato un paio di corridoi arrivo finalmente in una sala dove tutta la squadra sta facendo colazione.

Somiglia molto alla sala comune della base: tavoli, divani e una cucina di cui tutti possono servirsi, viene anche usata da chi lavora a palazzo.

"Buongiorno Kass" mi saluta Nat.

"Buongiorno a tutti" dico sorridendo.

"Oggi siamo di buon umore?" Mi chiede divertito Bucky, lo fulmino con lo sguardo passandogli accanto, non è che Steve gli ha detto qualcosa?

"Ho solo dormito bene, tutto qui" rispondo velocemente.

Faccio colazione con della frutta e porto i piatti usati nella cucina al centro della sala.

Intanto arriva anche Steve.
"Buongiorno" saluta in generale, si avvicina alla cucina per prendere una tazza e per salutarmi, posa la sua mano sulla mia mentre viene nascosta dal lavello.

Senza dirci nient'altro ci spostiamo ognuno da parti opposte della sala, anche se qualche volta i nostri sguardi si incontrano senza volerlo.

Poco dopo gli altri vanno ad indossare le tute e ci riuniamo tutti nel laboratorio di Shuri per capire come Visione possa staccarsi dalla gemma senza morire.

Guardo attentamente Shuri mentre scannerizza concentrata il corpo dell'androide.
"La struttura è polimorfica" dice guardando affascinata un ologramma della gemma.

"Esatto, abbiamo dovuto collegare ogni neurone non sequenzialmente" le spiega Bruce.

"Perché non avete solo collegato le sinapsi per lavorare collettivamente?" Chiede con tono ovvio mentre Vis alterna gli sguardi tra i due scenziati.

"Perché non ci abbiamo pensato" confessa alzando le spalle lui..

"Tu puoi farlo?" Le chiede Wanda avvicinandosi.

"Si, ma ci sono 2000 miliardi di neuroni qui, un solo disallineamento causerebbe guasti del circuito a catena.
Ci vorrà tempo" risponde rivolgendosi a tutti i presenti.

"Quanto tempo?" Le domanda Steve.

"Quanto più tempo possibile"

"Sire!" Chiama T'challa Okoye, generale delle Dora Milaje, entrando in fretta e furia.

"Cosa c'è?"

"Un messaggio. È da parte del Titano" dice lei.

"Thanos..." sento dire da Nat a bassa voce mentre ci guardiamo tra di noi.

"Che cosa vuole?" Chiedo.

"Vuole parlare con sua figlia, il messaggio è rivolto a te Kassandra" mi spiega.

Il cuore mi salta in gola e preoccupati ci dirigiamo in una sala piena di computer.
"Ecco, è arrivato poco fa" dice la donna prima di azionare il video.

_______

"Kassandra, figlia mia, a quanto pare ci rincontreremo ancora sul campo di battaglia."

Dice lui, noto solo dopo il suo volto turbato.

"Ho reperito tutte le gemme dell'infinito, manca solo quella della Mente, che in questo momento è sulla Terra, dove ti sei recata per proteggerla.

Sto venendo a prenderla.

Si, ho preso anche quella dell'anima, su Vormir.  Ho scoperto la sua posizione grazie a tua sorella Gamora, e sempre per mano sua sono riuscita a prenderla.

Ho dovuto farlo."

Mi dice abbassando la testa, cupo in volto.

"Non può averlo fatto..." dico a bassa voce.

Mia sorella è-

"Tua sorella è morta per la gemma, e non c'è nulla che tu possa fare per recuperarla.

Sappi che avrei preferito sacrificare te al suo posto" parla infine interrompendo il messaggio.

Resto in silenzio, poggiando le mani sul tavolo olografico davanti a me.

Wanda's PoV

Mio dio. . .

Non posso credere che Thanos abbia fatto una cosa del genere.

"Kass. ." la chiama Steve, è troppo silenziosa dopo aver saputo una cosa del genere.

Poi accade qualcosa di inquietante: le vene di tutto il corpo le diventano pian piano viola e la ricrescita dei capelli bianca.

In uno scatto di rabbia, stringe troppo forte le mani al tavolo e lo crepa in mille pezzi.
Si allontana come scottata dalla sua stessa forza: i suoi occhi sono coperti da una patina bianca e le vene sono ancora più scure sulle occhiaie e palpebre.

Devo andare da lei.

Kassandra's PoV

Mi sono rifugiata fuori su una terrazza lontano da tutti, dando sfogo alle lacrime e al dolore.

Sento la finestra dietro di me aprirsi, mi giro per vedere chi è.
Wanda mi guarda con aria dispiaciuta, mentre io rigiro la testa.

La sento sedersi vicino a me.

"So come ci si sente.
A perdere qualcuno che ami più di chiunque altro" inizia lei.
"Specialmente se quella persona è una sorella, o un fratello" mi giro per vedere i suoi occhi tristi scrutare l'orizzonte.

"Il dolore non passerà subito, ci sarà sempre, è solo che pian piano ci abituiamo, diventiamo resistenti"

"Ho perso molte persone importanti nel corso della mia vita, ma questo è.." dico non riuscendo a terminare la frase.

"Lo so ma bisogna imparare a conviverci tutti i giorni, farà male pensare a lei però così non sarà dimenticata, e i bei momenti riaffioreranno subito alla mente"

La abbraccio di scatto, nascondendo il viso sulla sua spalla.
Lei risponde abbracciandomi a sua volta e accarezzandomi la testa, restiamo così per alcuni minuti.

"Grazie Wanda" le dico alzando lo sguardo e sorridendole.

"Era il minimo" mi dice mentre la finestra si apre e vediamo uscire Steve, che mi guarda preoccupato.

Wanda's PoV

Si asciuga velocemente le lacrime mentre Steve si avvicina a noi.
Strano non lo abbia ancora mandato via.

Posa una mano sulla spalla di Kass, mentre io lo guardo confuso.
Lei in risposta con la sua accarezza quella di Steve, ed è lì che tutto mi è chiaro.

Un sorriso spontaneo si forma sul mio volto e decido di lasciarli soli.

Torno dagli altri che si avvicinano preoccupati.

"Allora?" Mi chiede Shuri.

"Starà bene, ha chi può consolarla" dico sorridendo, mentre Barnes se la ride sotto i baffi, deve averlo già capito da tempo.

"Chi?" Chiede ingenuo Vis, io lo guardo divertita alzando le sopracciglia.

"Oooh, il capitano Rogers, ora ho capito"

E finalmente anche quelli più ingenui ci sono arrivati.