𝟓 𝐀𝐧𝐧𝐢 𝐃𝐨𝐩𝐨

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"Com'è andata la seduta?"

"Hanno iniziato ad aprirsi" risponde Bucky.

"Sono felice per loro" dico mentre schiaccio l'acceleratore e parto.

Ogni settimana, Bucky partecipa a delle sedute di gruppo con le persone rimaste per parlare e incoraggiarsi a vicenda ad andare avanti, io lo vengo sempre a prendere quando finisce.



5 anni.

Sono passati 5 anni dal Blip, e tutti stanno provando ad andare avanti.

Tony finalmente ha una figlia avuta con Pepper.
Si chiama Morgan ed è una bambina molto intelligente, li vado a trovare ogni mese nella loro casa sul lago, ormai la piccola mi conosce come 'zia Kass'.

Io e Buck viviamo insieme in un appartamento in centro a New York, lo abbiamo deciso essendoci avvicinati molto dopo. . .insomma, dopo che Steve e gli altri se ne sono andati.

È una persona magnifica, mi è stata accanto nei momenti più bui, quando pensavo di non farcela, quando pensavo a lui.

Si preoccupa sempre per me, mi prepara tutto ciò che preferisco e si assicura che io riesca a dormire serena la notte.

Anche a Bucky manca moltissimo, ma ci sosteniamo a vicenda e insieme proviamo a vivere la nostra vita.

Ho provato a trovarmi qualcun altro e ad avere altri rapporti, ma dopo di lui non mi sono mai ripresa del tutto, non volevo altre relazioni siccome qualunque cosa facessi mi riconduceva sempre allo stesso punto.

Spesso andiamo al complesso, per fare compagnia a quelli rimasti.

E oggi è uno di quei giorni.

"Oggi bisogna fare il bucato" da voce ai miei pensieri Bucky.

"Tranquillo ci vado io, un'occasione in più per parlare con Nat" gli dico, lo lascio a casa e mi dirigo alla base, avendo le chiavi entro senza problemi.

Mi appoggio con la spalla a una libreria, mentre lei finisce di parlare con il resto della squadra, ora in giro per il mondo.

Aggancia la chiamata e inizia a piangere.
"Potrei offrirmi per cucinarti la cena, ma sembri già di cattivo umore" le dico facendola girare verso di me, in effetti sono pessima ai fornelli, per questo lascio tutto nelle mani di Buck.

"Sei qui per fare il bucato?" Mi chiede.

"E per vedere un'amica" aggiungo, mentre mi siedo di fronte a lei dall'altra parte della scrivania.

"È ovvio che la tua amica sta bene" ribatte lei sorridendo tristemente.
"Se sei venuta per dirmi di guardare il lato positivo, sto per tirarti in testa questo panino al burro d'arachidi" continua facendomi sbuffare divertita.

"Scusa, forza dell'abitudine: continuo a dire a tutti che dovrebbero andare avanti e crescere, alcuni lo fanno, ma noi no" le dico guardandola negli occhi.

"Se andassi avanti, chi farebbe questo?" Mi chiede.

"Magari non serve che venga fatto, magari possiamo goderci gli anni rimasti" le rispondo.

"Non avevo niente prima: poi è arrivato questo lavoro, questa famiglia. Mi ha reso una persona migliore" dice con le lacrime agli occhi "e anche se loro non ci sono più, io cerco ancora di essere migliore" dice prima di addentare una fetta del suo panino.

Abbasso lo sguardo e osservo le mie mani tenere strette in una morsa il mio pantalone "Tutti mi dicono che dovrei rifarmi una vita, ma non ci riesco. Anche per me la mia famiglia siete voi, e non riesco a farmi entrare in testa che. . .Steve non è più qui con me" le confido ripensando al suo volto. "Sai, prima del Blip mi aveva promesso che avremmo costruito una vita insieme: una casa come quella di Tony, magari aggiungendo qualche membro in più, me lo aveva promesso capisci? Ma lui se n'è andato, e io sono ancora qui aggrappata al suo ricordo, perché in cuor mio so, che non riuscirei ad andare avanti con qualcun'altro che non fosse lui" dico prima di scoppiare in un pianto silenzioso ma liberatorio.

La figlia del Titano|| Steve Rogers   (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora