• ATTENZIONE ; Questa bozza potrebbe contenere spoiler inerenti al manga di Tokyo Revengers. L'autrice non si prenderà responsabilità alcuna in caso qualche lettore debba lamentarsi a riguardo.
✍︎ 𝐈𝐍𝐓𝐑𝐎𝐃𝐔𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐀𝐋 𝐍𝐔𝐎𝐕𝐎 𝐏𝐄𝐑𝐒𝐎𝐍𝐀𝐆𝐆𝐈𝐎 / kogane shogun
- 07 agosto 1989, tokyo
- segno zodiacale : vergine
- segno zodiacale cinese : serpente
- mbti : INTJ
- comandante della gang tatsumaki, facente parte del gruppo delle 3 divinità
- altezza : 1.60 cm
- colore dei capelli : bianco sporco
- colore degli occhi : giallo ambra⫘⫘⫘⫘⫘⫘⫘⫘⫘⫘⫘⫘⫘
𝐄𝐫𝐢 ' 𝐬 𝐏𝐎𝐕
Sono a casa, in cucina.
Mi sento un po' ... Disorientata. Non so perché.
Mi sento sempre sola qui. Oltre al mio respiro, non ci sono rumori. O suoni.
Questa, è la casa dov'è successo tutto. Non capisco perché sono ancora legata a questo posto. Eppure non mi capita troppo spesso di ripensare a ciò che è accaduto qui. Ma quando ci ripenso, mi sento disorientata.
Waka ha vissuto qui con me, e forse è uno dei tanti motivi collegato al mio disorientamento. La sua voce, il suo volto ... Il suo calore, i suoi baci. Mi manca tutto di lui.
Magari poteva andare diversamente, ma francamente, degli uomini non riesco più a stupirmi. È iniziato con mio padre. Mio padre non mi ha amata, figuriamoci se poteva amarmi un altro uomo.
Ma non parlo del comportamento degli uomini con le donne in generale, ma parlo di me. Parlo di come gli uomini si improntano con me. Mi convincono di essere speciale per loro, una persona che ha stravolto completamente le loro vite, ma alla fine, sono sempre loro che la stravolgono a me, e mi lasciano vuota. Vuota e sola.
Non dovrebbe neanche interessarmi. Il mio unico scopo è quello di salvare i miei fratelli, di salvare Sanzu e Senju. E devo riuscirci. Non mi importa in quale modo, con quale mezzo. Voglio ricostruire la nostra famiglia, così come lo desidera Takeomi, che non lo dà troppo a vedere.
Waka è stato semplicemente un errore di calcolo, avvenuto in un momento in cui io avevo bisogno di qualcuno che mi dasse una marcia in più. E quando poi ha capito che non voleva più niente a che fare con me, è andato a fottersi altre donne.
L'ho sopravvalutato, anche se Shinichiro mi diceva di non sottovalutarlo. Effettivamente, se Shinichiro fosse ancora vivo chiederei consiglio a lui. Takeomi era il suo senpai, e insieme ci divertivamo parecchio. E improvvisamente, ci siamo ritrovati in due, con lacrime versate e riversate.
Sarà la cipolla che sto affettando a farmi scendere una lacrima dal viso.
Quando ho conosciuto Waka ero poco più che una ragazzina. Avrò avuto a malapena 16 anni. Era spietato. Spietato, ma intelligente, furbo, e sempre sul pezzo. Anche Senju andava d'accordo con lui, nonostante Waka odia i bambini.
Poi, col susseguirsi di eventi a dir poco spiacevoli, Waka è cambiato, e così anche la mia opinione su di lui. Ci siamo avvicinati entrambi, cercando di colmare i nostri vuoti interiori. E pensavo che tutta quella favola non sarebbe mai finita. Ma tutte le favole hanno una fine, lieta o tragica che sia.
E a me cosa poteva toccare ?
Per me la buona stella non esiste, o almeno la mia non è mai esistita. E semmai esiste allora non mi vuole nemmeno lei.
Non ho paura di restare sola. Si sta talmente bene.
Nessuno di cui devi preoccuparti, nessuno a cui devi giustificarti. Nessuno con cui litigare, nessuno a cui credere.
Vivi consapevole che tu non potrai mai ingannarti, e ti va bene così. Ti va bene così perché non hai bisogno di altro.
Ma io lo sapevo.
- So che mi stai fissando.
Potrei sentirlo arrivare da un chilometro di distanza. È entrato di soppiatto in casa, mi sono dimenticata di avergli lasciato le chiavi.
- Se lo sai allora perché non mi guardi.
- Perché mi fai schifo, Waka.
- Non credo di farti troppo schifo, siccome mi stai pensando da un quarto d'ora a questa parte.
Mi volto un istante per assicurarmi che io non sia diventata pazza, ma lui non se l'aspettava minimamente.
- Suppongo di aver indovinato.
- Chi è che ti ha dato anche la laurea dei veggenti adesso ? - gli dico, tornando a tagliare le carote.
Avanza di qualche passo verso di me, e in automatico trattengo il respiro.
Lo sento togliersi la giacca della Brahman.
Indosserà la solita maglietta bianca, e l'orecchino al contrario. Cammina ancora verso di me.
- Non toccarmi.
- Perché ?
- Ho detto che non devi toccarmi.
- E io ti ho chiesto perché.
Alla fine lui ha sempre la meglio su di me. Le sue mani mi toccano all'altezza della vita.
Le dita scorrono lentamente sulle mie curve.
- È perché sapevi che non saresti riuscita a resistermi ? - sussurra.
A questo punto, mi giro di scatto per guardarlo. E dentro il mio sguardo cerco di mettere tutta la rabbia e la delusione che provo. Waka indietreggia.
- Ti prego Waka. Lasciami vivere.
Ritorno alla mia posizione originale, ma Waka non riesce a cucirsi la bocca.
- Tu lasciami vivere.
- Ma sei serio ? - lo guardo nuovamente.
- Tu sei quella che mi fa vivere.
- Non hai altro di meglio da dire ? A quante altre hai detto questa frase ? Sono proprio curiosa.
- Non che tu sia una santarellina, cara la mia Kogane Shogun.
- Ma da che pulpito. - ridacchio.
- Quanti bocchini avrai fatto a Matsumane ?
- Per tua informazione, a Matsumane piace il cazzo più di me, e se non hai nient'altro da inventarti, vatti a fare una bella canna Waka. Può darsi che ti vengono in mente cazzate più interessanti.
- Eri-
- Non chiamarmi così !
Urlo talmente forte che il mio eco avrà rimbombato una trentina di volte. Anche Waka sembra spaventato.
- So che quelle della Lian Yu lo fanno a gratis anche per due giorni di fila. Chi ti sei fatto tu ? Ah, la fatina dei dentini.
- Non si chiama così-
- So benissimo come cazzo si chiama quella troia. Maiko Inoue, no ? Ecco. Vai a rompere i coglioni a lei siccome oggi non hai letteralmente un cazzo da fare. E dille anche di farsi tingere i capelli di un altro colore, il rosa non le dona.
- Non me ne fotte un cazzo di lei.
- Allora perché prima l'hai difesa ?
- Ti ho semplicemente detto che non si chiama in quel modo.
- Se non ti importava, allora non ribattevi.
- Allora significa che ti interessa ancora di me.
- Veramente Waka, cambia spacciatore.
- E perché ti sei incazzata quando ho ... " Difeso " Maiko ?
Non riesco a rispondere. Non posso rispondere. Non gliela darò per vinta.
- Perché non sei sincero. Spari stronzate madornali a destra e a manca, e poi quella che ci rimette è sempre la sottoscritta a quanto pare.
- E perché credi che io spari delle stronzate ?
- Perché è l'unica cosa che sei in grado di fare. È da quando stiamo insieme che non fai altro che dirmi bugie, su bugie ... Troppe bugie ... Io non voglio vivere così.
- Dimmi in cosa ti ho mentito. Avanti.
Si fa tutto serio all'improvviso. Mi mette un po' paura, ma allo stesso tempo quell'espressione gli sta letteralmente d'incanto.
- Tutte quelle volte ... Tutte quelle volte in cui mi dicevi di amarmi ... Tutti i baci, e le notti passate insieme a non dormire ...
- Credi che io non intendessi nulla di ciò che ho fatto ?
- Lo credo e ho delle buone ragioni per farlo. Non te ne saresti andato con quella puttana della Lian Yu. Non avresti buttato all'aria tutto quello che c'è stato fra di noi. Eppure, lo hai fatto senza indugio. Non ti sei nemmeno lontanamente domandato come mi sarei sentita io.
- Ero ubriaco.
- Come se fosse una scusa valida.
- Non l'ho neanche sfiorata, è stata lei a dirmi di scoparla.
- E tu come un cane fedele e bravo ti sei fiondato dentro di lei. Ribadisco che mi fai schifo.
Mi avvolge i fianchi col suo braccio destro e mi volta verso di lui. Ci fissiamo per un istante che mi è parso non finire più. Il suo viso è a un centimetro dal mio. La sua fronte si regge contro la mia. I suoi occhi attraggono inevitabilmente i miei come una calamita.
- Ti faccio ancora schifo ?
Vorrei indietreggiare, ma la cucina me lo proibisce. Quando Waka se ne accorge, mi prende come un micio indifeso e mi fa sedere vicino al piano cottura. Le sue mani scendono fino ai miei reni, e mi spinge ancora più verso di sé.
- Avanti, dimmelo.
Con la sua mano mi afferra il collo. Me lo sussurra in piena faccia. Continua a guardarmi con quello sguardo presuntuoso che si ritrova.
- Ammettilo. Coraggio. La Kogane Shogun dovrebbe essere in grado di dire una cosa del genere, dico bene ?
- Mi fai ... Schifo. - dico sospirando.
Quel sospiro accende Waka. Gli fa intuire che sta avendo la meglio su di me.
- Perché ... Quel sospiro ... - si rimette a sussurrare con la sua voce profonda e roca. I suoi occhi non sanno più cosa contemplare. Mi guarda un po' negli occhi, e poi torna dalle mie labbra. Come se non stesse aspettando altro se non un mio bacio.
- Stai zitto ...
Non riesco più a controllarmi. Le mie mani arrivano sulla sua nuca, e sono a così poco da limonarlo come se non ci fosse un domani. Mi stringe ancor di più a sé. Il suo fiato caldo arriva alle mie labbra socchiuse che scrutano le sue. Gli tolgo la maglietta, e mi unisco alle sue labbra. Gli faccio capire che ha un po' di conti in sospeso con me. Mi ha fatto patire la fame. Lo divoro. Stavolta lo annienterò. Le nostre lingue dopo quasi un millennio si rincontrano, e non possono fare a meno l'una dell'altra. Non ci stacchiamo nemmeno sotto tortura. Mi prende in braccio senza smettere di baciarmi e mi adagia sul tavolo. Non ha capito ancora che sono io la dominatrice oggi. Mi scambio di posto con lui e rimane di stucco.
Succhio, lecco e mordo ogni angolo del suo petto, mentre Waka non smette di palparmi il sedere.
Mi sfilo via la maglietta nera, e rimango in intimo. Metto una mano lì dentro. È più duro dell'acciaio e più caldo della lava di un vulcano. Lo prendo in mano, e con la mano faccio su e giù. Prima piano, e poi accelero il ritmo. Azzittisco ogni suo orgasmo baciandolo. Ogni suo gemito riecheggia nella mia bocca. Gli tappezzo il collo di succhiotti, e dopo un po' sento che è venuto. Mi ha proprio inondato la mano.
Mentre mi pulisco con la lingua dalla prelibatezza sulla mia mano, lui ammira. Ha il fiato corto, in breve tempo l'ho sfinito.
- Vado a lavarmi le mani, cucciolotto.
Nel frattempo che mi reco in bagno, guardo con la coda dell'occhio se per caso mi stesse seguendo. Ma rimane steso lì, sul tavolo, dove l'ho lasciato.
L'acqua fredda del rubinetto si combina perfettamente con il calore delle mie mani. Mi lascia una sensazione così unica, dallo indescrivibile e semplice piacere.
Mi do un'occhiata allo specchio; la mia coda è un po' disordinata, anche a causa del sudore. Allora prendo un po' d'acqua e cerco di portarmi indietro quei ciuffetti scompigliati. A un certo punto mi sento qualcuno prendermi e sbattermi contro il muro.
Infila due dita dentro di me, e la mia testa si inarca contro il muro. Ma purtroppo sono più bassa di Waka, e quindi raggiunge le mie labbra senza problemi, e sovrasta le mie lagne.
Porto le mie mani sulla sua schiena, e le mie unghie infilzano la sua carne. Il suo pollice mi stuzzica il clitoride insistentemente, mi manda ai pazzi.
- Se non posso averti io, nessuno in questo mondo potrà.
Dicendo queste parole, manda le sue dita ancora più giù.
E adesso, libera dalla sua lingua, mi lascio andare ad un sonoro orgasmo. Ormai sono sicura di avergli dipinto la schiena di graffi.
- Voglio scoparti.
- Scopami allora.
La cosa divertente, è che nonostante ci siamo massacrati, continuiamo imperterriti a provocarci.
Sgancia fuori un preservativo, se lo infila, e si fa spazio lì dentro.
Mi solleva dalle gambe, che abbracciano i suoi fianchi, e mi stringo alle sue spalle. Va rapidamente, dentro e fuori, senza pietà. Ormai io non vedo più nulla che lui. Non sento più nulla se non lui, se non i nostri corpi che si comprimono tra di loro.To be continued ...
Spero vivamente che questa bozza vi sia piaciuta, miei cari lettori !
Mi scuso per non aver pubblicato eri questa prima parte della bozza di Waka, ma purtroppo sono stata impegnata e in più sto anche iniziando a lavorare su Jujutsu Kaisen ;)
Con l'estate appena arrivata, ho molti progetti da portare a termine, non vedo l'ora di mostrarveli ^^Con affetto,
Daph ♡ !
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𝐓𝐎𝐊𝐘𝐎 𝐑𝐄𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒 : Multi Horny FF 🔞
Fanfiction卍 𖥻 𝗡𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗱𝗶 𝗹𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 !! 1. tutte le bozze contenute in questa mini raccolta sono scritte in italiano. 2. i protagonisti coinvolti in queste bozze sono per la maggioranza inventati dall'autrice, per cui all'inizio di ogni boz...