𝐓𝐎𝐊𝐘𝐎 𝐑𝐄𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒 : Multi Horny FF 🔞

🐚 › 𝐀𝐂𝐓 𝐕 - hakkai shiba

• ATTENZIONE ; Questa bozza potrebbe contenere spoiler inerenti al manga di Tokyo Revengers. L'autrice non si prenderà responsabilità alcuna in caso qualche lettore debba lamentarsi a riguardo.

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✍︎ 𝐈𝐍𝐓𝐑𝐎𝐃𝐔𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐀𝐋 𝐍𝐔𝐎𝐕𝐎 𝐏𝐄𝐑𝐒𝐎𝐍𝐀𝐆𝐆𝐈𝐎 / satori kimura

- 10 dicembre 1992, tokyo
- segno zodiacale : sagittario
- segno zodiacale cinese : scimmia
- mbti : ESTJ
- figlia di un ex mafioso della yakuza
- capo della 2ª divisione della OLYMPO ( gang giapponese formata esclusivamente da ragazze ) fondata da naora yoshida e luna volkova
- altezza : 1.58 cm
- colore dei capelli : biondi
- colore degli occhi : blu cobalto

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𝐒𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 ' 𝐬 𝐏𝐎𝐕
Due anni fa ho perso lei. E adesso, ho perso lui. L'unico motivo per cui continuavo a vivere, per cui mi alzavo la mattina con un sorriso.
Questo tipo di dolore fa così tanto male che quasi non lo sento. È un altro tipo di dolore a cui mi sono abituata in fretta.
L'hanno sparato, è ciò che mi hanno detto. Non ho voluto vedere il cadavere, non l'avrei sopportato, è già tanto così.
Come avrà reagito Mikey ?
Starà già programmando qualcosa da scatenare dopo la morte di Ken.
Non capisce, e se ha capito, vuole evitare ciò che ha capito perché lo fa soffrire. E per sfogare questo suo male interiore, preferisce organizzare queste pagliacciate tra ragazzini che finiscono ad ammazzarsi a vicenda.
Questo è Manjiro Sano.
Da una parte, potrei anche giustificarlo, e comprendere il suo stato d'animo, ma dall'altro faccio fatica al solo concepire pensieri simili ai suoi.
Non sono mai stata troppo vendicativa, mia madre mi ha detto di non esserlo prima di esalare il suo ultimo respiro.
Nella vita si perde sempre qualcosa o qualcuno. Io, per esempio, non ho più mia madre né mio padre, non ho più mia cugina Ami, e anche il mio primo, unico e vero amore ...
Quando il suo sorriso mi torna alla mente, io ricambio, come se fosse di fronte a me. E poi piango. Piango tanto, da farmi male il petto, il battito del mio cuore mi fa male alla testa.
Mi mancano tutti, terribilmente tanto.
La sola che potrebbe capirmi, è Naora.
Luna, dopo un po' di tempo dal ricovero di Chihana e dalla morte di Ami, ci ha raccontato tutto.
" Hai sofferto più di tutti noi messi insieme " le ha detto, mentre picchiava a sangue Michiru.
E aveva ragione.
Naora è nata a Kyoto, non qui.
È la figlia di una donna a sua volta figlia di una famiglia di sacerdoti di Kyoto, e suo padre era un mafioso. Una relazione che non andava giù ai parenti della madre di Naora, che quindi l'hanno cacciata di casa.
Naora è stata l'ultima figlia della coppia, dopo che la madre ha deciso di andarsene quando un uomo con un patrimonio di un inestimabile valore ha bussato alla sua porta.
Suo padre, inutile dirlo, era coinvolto in giri dai loschi traffici. Sarà morto, molto probabilmente.
Perciò, chi si è rimboccato le maniche per crescere una bambina di tre quattro anni ?
I suoi fratelli maggiori, Isamu e Shoyo.
Isamu è nato quando la madre aveva poco più di 17 anni, e Shoyo è stato concepito poco dopo. Isamu quindi avrà avuto una ventina d'anni mentre Shoyo quasi 18.
Chissà come se la saranno passata, con una bambina piccolissima da accudire. I primi anni devono essere stati ardui per loro.
Non tanto per il comportamento di Naora, ma per non avere un esempio al proprio fianco.
Isamu era il capo della Olympo originale, la Blue Phoenix. Era amato ma al contempo temuto da tutti. Shoyo invece non era ferrato per questo tipo di cose, fare a botte non era nel suo stile.
Qualche periodo dopo la fondazione della Blue Phoenix, hanno cominciato a circolare delle voci non proprio belle sul conto di Isamu. Luna non ci ha spiegato il perché, suppongo fosse qualcosa di grave.
Queste voci erano partite dalla gang dei Black Dragons, a capo di Shinichiro Sano. Shoyo non riusciva a digerire questo astioso rapporto tra le due gang, perciò un giorno decise di andare a discutere con i Black Dragons. Shoyo però, incavolato com'era, sarà subito partito in quarta, magari non riflettendo sulle sue parole, e se l'è cercata. È stato ucciso di botte.
È stato un duro colpo da sopportare per Isamu, che avrebbe dovuto riferirlo anche alla sua sorellina. E come avrebbe potuto mai farlo ? Una piccola Naora, fragile e indifesa, si sarebbe già dovuta interfacciare con un mondo che non doveva ancora appartenerle ?
Le voci aumentarono, così come il peso che Isamu aveva sulle spalle e, all'età di 22 anni, si suicidò.
È stato un modo per scappare da tutti i problemi, tutte le sofferenze patite.
E non li biasimo affatto. Conosco quel dolore. Il dolore di non poter fare niente per cambiare anche un minimo le cose.
Ti senti impotente, inutile. Cazzo, se avrà fatto male.
Ma chi ha dovuto affrontare questa situazione, tutta da sola ?
Naora.
L'hanno portata successivamente in una casa famiglia, ma poi i nonni materni, ricordandosi miracolosamente di avere una nipote e mossi dai sensi colpa e risentimento nei confronti di questa bambina, l'hanno accolta e cresciuta.
Non che abbiano fatto male, ci mancherebbe.
Poi si sono trasferiti a Tokyo, nel distretto di Roppongi, e ha conosciuto Luna alla scuola femminile che frequentava a Shibuya.
L'idea che Naora abbia dovuto sostenere un peso simile, mi provoca un nodo alla gola, come se fossi sull'orlo di una crisi di pianto.
Fa tanto male. Fa tutto tanto male.
Nonostante tutto, Naora ha continuato a resistere e a sfoggiare il suo tipico sorriso che scaldava il cuore di tutte.
Ora che quel sorriso non c'è più, non c'è più linfa vitale per noi.
Mi mancano tutte le volte in cui abbiamo riso, scherzato e litigato. Naora ha sempre messo al primo posto il nostro benessere, escludendo il suo.
Naora.
- Naora ... - sussurro singhiozzando.
Le lacrime cadono sulle coperte che mi coprono le gambe.
Non so dove mi trovo. So solo che sto male.
Sento le mani di qualcuno toccarmi le spalle, e per un attimo ho sperato fosse Draken ...
Ma poi ho alzato lo sguardo, e ho visto Hakkai con un'espressione molto preoccupata.
- Satori, stai bene ?
Lo guardo fisso per un attimo negli occhi, per accertarmi che fosse lui. Poi abbasso la testa. Mi guardo intorno, non ricordo dove sono.
- Cos'è questo posto ?
- Oh ... Vedo che non ricordi di nuovo. Sei a casa mia, Satori.
- Da ... Quanto tempo ?
- Credo un paio di settimane.
- E non mi sono mai svegliata ?
- Sì, ti sei svegliata. Quando ti ho dato da mangiare, e ti sei anche alzata per andare in bagno.
Come faccio a non ricordare ...
- Davvero non ricordi nulla ?
- No ... Mi sembra di no ...
Hakkai è molto agitato, glielo si legge in faccia.
- Ma ... Che cosa mi è successo ?
- Non ricordi neanche questo ? Pensavo di sì, dato che non me lo hai mai chiesto finora. Ecco ... Diciamo che hai provato a farti investire da un treno in corsa, ma io siccome ero a bordo di quel treno mi sono accorto che tu eri lì, sui binari. Non ci volevo credere ... Pioveva forte quel giorno. Sei svenuta, e un signore molto gentile ha chiamato un'ambulanza per te. In ospedale i controlli sono andati abbastanza bene, ti hanno tenuta sotto osservazione per un po'. Poi mi hanno detto di portarti a casa mia, ed eccoci qua. Domani andremo a fare una visita da una psicologa, se ti va.
Mente mi parla, tenta quasi di sorridermi, per rassicurarmi. Come faceva lui. Come faceva il mio amato Ken ...
Riprendo a piangere.
- Satori ...
- Non ti ho fatto passare bei momenti, perdonami ...
- Ma scherzi ? È il minimo che io possa fare ! Dopo tutto il casino che è successo, è normale che ti senti così. Veramente, stiamo male tutti per ... Quello lo ricordi, no ?
- Sì.
- Mi dispiace ... Davvero tanto. Draken era come un fratello maggiore, per tutti noi. E per te poi, aveva un valore inimmaginabile.

𝐇𝐚𝐤𝐤𝐚𝐢 ' 𝐬 𝐏𝐎𝐕
Quando non parla o non mi risponde, ho paura che sia morta.
Ha uno sguardo del tutto assente, non mi guarda mai negli occhi. È totalmente persa nei suoi pensieri, o forse nel nulla.
Non è più la Satori di prima. Era una ragazza solare, a volte permalosa e arrogante, ma ci piaceva così. Se Draken la vedesse in questo stato, sarebbe disperato anche lui.
Ha gli occhi gonfi e rossi, e si è appena svegliata. Non fa nemmeno in tempo ad aprirli, che piange. È come se piangere sia l'unica cosa che sa fare. D'altronde, è l'unica cosa che le è rimasto da fare.
Mi dispiace. Mi fa un male indescrivibile vederla in questo stato.
Hanno provato in tutti i modi a soffocare la luce radiante della Olympo, e adesso ci sono riusciti alla grande.
Naora non si sa dov'è. È da due anni che non si fa né vedere né sentire.
Luna è partita per la Russia, verso la sua città natale.
Ayano è rinchiusa in camera sua, a dipingere, senza sosta.
Chihana sta bene più o meno, spero che quella feccia di Ran Haitani la tratti come si merita dopo averla tradita con una della Lian Yu.
Anche Rui dovrebbe passarsela bene, Inui è veramente unico nel suo genere.
Sayuri che era riuscita a riprendersi è più preoccupata che mai per Satori; dopo la morte di Ami e la vicenda di Chihana, le è rimasto il trauma di dover perdere ciò che per lei è più prezioso. Kokonoi le sarà di conforto.
- A proposito ... Sayuri mi ha telefonato prima. Ha detto che le sarebbe tanto piaciuto incontrarti dopo la seduta dalla psicologa. Che dici, la invitiamo qui ?
Dopo un silenzio che mi è parso non finire più, mi dice:
- Sono una persona spregevole ...
- No Satori-
- Lo sono ! Eccome se lo sono ... Ho fatto preoccupare te, Sayuri, e anche le altre immagino ! Hakkai ... Scusami ...
Adesso si è messa con la fronte sopra le ginocchia, e sta piangendo ancora.
Mi fa un male da morire. Vorrei aver preso io il posto di Draken kun, così lei non starebbe a piangere adesso. Non si sentirebbe uno schifo, e io non mi sentirei un emerito fallito.
Non so cosa dirle. C'è un dolore che attanaglia anche me. Che mi annoda la gola, che non mi fa parlare, che mi porta sull'orlo di una crisi di pianto. Che tremenda sensazione, la mia Satori, deve affrontare.
L'ho vista sempre pronta quando le difficoltà la circondavano, ma ora, è tutto diverso. Lei è diversa, e io sono diverso.
Solo che i miei sentimenti non sono mai mutati.
Mi dispiace Draken, ma so che anche tu vorresti che qualcuno prenda il tuo posto per renderla felice come si merita.
- Ti prego. Condividi il tuo dolore,
con me.

To be continued ...