🎴 › 𝐀𝐂𝐓 𝐕𝐈𝐈𝐈 𝐏𝐓. 𝐈𝐈𝐈 - hajime kokonoi & ran haitani

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𝐒𝐚𝐲𝐮𝐫𝐢'𝐬 𝐏𝐎𝐕
E anche questa serata è giunta al termine.
Mi sento così strana. So che non dovrei esserlo, ma lo sono.
Lo sono da quando ho visto di nuovo Kokonoi. È cambiato molto, adesso ha tinto i suoi capelli di bianco dopo averli fatti crescere, ma ha lasciato una traccia dei suoi capelli neri per ritrarre lo stemma della Bonten, all'altezza della tempia.
Eppure io l'ho riconosciuto immediatamente, appena l'ho visto.
Il modo in cui mi guarda non è cambiato. Provo una nostalgia inevitabile, per il passato che mi sono lasciata alle spalle.
Tutti quei ricordi che ho tentato di gettare nel dimenticatoio stanno raffiorando, uno ad uno, e non mi danno pietà.
Mi sento in colpa per ciò che ho fatto. Chihana mi ha sempre detto che non era un mio problema, che il responsabile della mia infelicità sarebbe sempre stato Kokonoi se non avessi avuto la forza di dimenticarlo una volta per tutte, ma non ce la faccio. Adesso poi, proprio non posso.
Sono impotente davanti all'evidenza, non riesco a mentire e ad ignorare come fa Chihana.
Dovrei dimostrarmi più forte ma ... Essere forti non significa reprimere i propri sentimenti, significa accettarli.
E poi, detta francamente, non devo giustificarmi proprio con nessuno. Lo feci con Naora, ma ora Sayuri è cresciuta e sa quello che vuole.
- Si può ?
Batte due volte sulla porta semichiusa del mio camerino.
- Arrivati a questo punto, dovrei dirti di no ?
- È una tua scelta, non la mia.
È una mia scelta, sì. Ma allora perché mi sembra così sbagliato ?
Il suo profumo, nonostante la porta ci divide, si diffonde nell'aria ed io trasalisco.
- Puoi entrare.
Io sono in piedi, davanti al mio specchio impegnata nel togliermi gli orecchini dell'ultima esibizione, e posso scorgere da quello che mi permette lo specchio, la sua elegante figura fare il suo ingresso.
Ci ignoriamo entrambi per qualche minuto, finché lui non punta gli occhi sul mio pacchetto di sigarette lasciato su una sedia, forse prima di salire sul palco.
- Da quant'è che fumi questa robaccia ?
- Oh, giusto da qualche annetto. È la stessa robaccia che fumi anche tu e i tuoi amichetti, per la cronaca. Forse vi fumate anche di peggio, voi.
Rimane restio per qualche secondo, fissando il pacchetto e poi buttandolo da qualche parte della stanza.
- Dovresti smetterla comunque. A Matsuo non piacerebbe.
- Oh, adesso metti in mezzo mio fratello ?
- Non lo sto mettendo in mezzo, ho semplicemente esposto un dato di fatto ... Forse troppo scomodo per te.
- Ti prego, non ho voglia di battibeccare.
- Perché io ne avrei ?
- Pardon, chi è che mi ha provocata qualche attimo fa ? - dico ridacchiando.
- Sayuri-
- Hajime.
Ci fissiamo intensamente. Il desiderio ardente di averci di nuovo ci consuma. Ma sappiamo entrambi che dobbiamo darci una regolata.
- Hai perso il tuo branco ? È per questo che sei venuto da me ?
- Ran è impegnato con tu sai chi, Rindou avrà dato di stomaco e Sanzu se l'è data a gambe con Yori. E sai bene perché sono qui.
- Beh, dovresti essere alla ricerca di Rindou in questo momento piuttosto che trovarti qui. Ti offro da bere-
- Sayuri sai bene che non bevo.
- Molte cose possono cambiare in otto anni, sai ? Per esempio io ho cominciato a fumare, e tu avresti potuto cominciare a bere.
- E allora mi spiace deluderti, ma continuo a non bere alcolici.
- Caspita, sarai lo zimbello della Bonten !
Mi afferra inaspettatamente per il braccio, per fare in modo che io lo guardi.
Quello sguardo, lo sguardo che mi faceva impazzire da ragazzina, e che mi emoziona nello stesso identico modo anche ora che sono una donna.
- Smettila, Sayuri.
Se prima guardavo i suoi occhi, ora sono concentrata sulle sue labbra. Rompo la poca distanza che c'era fra di noi permettendo ai nostri corpi un contatto tangibile. Al solo sfiorarlo, un brivido di piacere mi coglie alla sprovvista.
- Altrimenti signor Kokonoi, che cosa mi fa ? - mormoro, con un dito che delicatamente lo zittisce.
Ed ecco un'espressione che mi vuole avvertire, e che contemporaneamente si ribella da questo peso che ho incentivato. È tutto fomentato, non sa nemmeno lui quando scoppierà. Ma sa bene che scoppierà.
Mi allontano da lui, avvicinandomi al tavolino dov'è disposto del liquore, e procedo a riempirmene un bicchierino.
- Peccato che non bevi, non sai che ti perdi.
- Oh, ti assicuro che io non ho niente da perdere.
In quel piccolo frangente, in cui mi ero voltata di schiena per poi rigirarmi verso di lui, Kokonoi si fionda su di me, prendendomi in braccio e sbattendomi contro la parete vicino alle scale.
Sulla mia pelle si scaglia il suo respiro, di un tepore percettibile e ritmicamente affannato. Non riesce più a contenersi.
È come la prima volta, tremendamente agitato perché non sa come calmare la sua fame.
Ed io devo sempre tranquillizzarlo.
- Stai tremando, proprio come farebbe un bambino inesperto ...
- È il riaverti fra le mie braccia a farmi tremare ... È la paura di vederti scomparire da un momento all'altro, e non poter fare niente per evitarlo.
Le sue mani mi stringono i fianchi, ed è esattamente come otto anni fa.
Non posso fare a meno di eccitarmi. È come se mi mancasse l'aria.
- Potevi evitarlo ... Koko, potevi ...
- Come avrei potuto, eri in Francia-
- Dopo l'ultima battaglia ... Non mi hai più parlato ...
- Io ? Ti avrei voluto dire chissà quante cose, ma sei stata tu in primis a non permettermi di parlarti ... Pensavo che ti fossi schierata con la Olympo proprio per questo motivo, perché non volevi avere più niente a che fare con me-
- Io starò sempre dalla parte di Naora, che ti piaccia o meno ... E poi sei stato tu a voler appoggiare Mikey.
- Ma poi ho scelto la mia posizione. Ho scelto di stare con voi, ho scelto di stare con te.
- Se non fosse stato per Inui-
- Non è stato merito di Inui.
- E allora di chi ?
- Dell'amore sviscerato che provavo nei tuoi confronti.
I nostri occhi si incontrano di nuovo, si studiano come se non si conoscessero già da tempo. Come se ci fosse qualcosa di nuovo da scoprire.
Ma la verità è che non è cambiato proprio niente.
- Che cosa provavi ?
- Che cosa provo, e proverò sempre ... Amore, Sayuri. In questi otto anni d'inferno ... Nei miei sogni ci sei stata sempre, non ho mai smesso di pensare a te come tu non hai mai smesso di pensare a me. Ogni giorno ... Ogni notte ... Era così assillante ... Così dannatamente frustrante ...
- Zitto ... Zitto ti prego, non me ne parlare ...
- Ma è così, per quanto vogliamo girarci intorno ... Il dolore che entrambi abbiamo dovuto sopportare ...
Questi occhi, così desiderosi, mi vogliono, ed io voglio lui.
- Ora non c'è più bisogno di pensare al passato Koko ... - mormoro affannata, rubando un bacio al mio principe - Te lo dissi anche dodici anni fa ...
- Dodici anni ... Sono talmente tanti ... - da quando l'ho baciato non può smettere di fissarmi le labbra.
- Ti eri dimenticato che sapore avessero le mie labbra ?
- No, lo ricordavo ... Ma mai così buono.
E allora ci baciamo, dopo otto lunghissimi, interminabili anni.
Il corpo di Kokonoi è bollente sopra il mio, ho quasi il timore che possa darmi una scossa.
Le sue labbra non sono più quelle di una volta. Sono le labbra di un uomo consapevole, avrà di certo avuto altre esperienze.
Ma nessuna è come me, e di Kokonoi ce n'è soltanto uno per me.

𝐓𝐎𝐊𝐘𝐎 𝐑𝐄𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒 : Multi Horny FF 🔞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora