Capitolo XLIX:Sopravvivere

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15 Marzo 2019,Londra

In molti,concordavano sul fatto che la cosa più brutta che ti poteva accadere era perdere l'amore,rappresentato da un qualcuno o da un qualcosa pieno di un'importanza davvero molto rilevante.

Ma effettivamente,non era così:la cosa più brutta era quando l'amore restava e chi lo perdeva quel sentimento,non aveva più nessuno da amare e non sapeva che farsene di tutto quell'amore.

E desideravano strappartselo via,volevano che la sua essenza mai sarebbe potuta essere esistita,volevano tanto dimenticare quell'amore per sempre.

Però,l'amore non funzionava come un interruttore della luce:lo spegnevi e lo accendevi come e quando ti pareva.

Carla,però,avrebbe voluto avere quel potere magico,di spegnere e strapparsi via di dosso tutto quell'amore che continuava a provare per Sean,nonostante gli aveva distrutto il cuore con quella frase.

Nonostante erano passati tre giorni,lei non era uscita dalla sua camera e pensava 24h su 24h a quella frase.

"Non voglio più continuare questa relazione con te."

Era diventata una vera e propria ossessione,fondendosi con tutti i momenti che avevano vissuto nei mesi precedenti.

Ancora non riusciva a capire il motivo per cui l'aveva lasciata...Non credeva al fatto che lui non si sentiva abbastanza,nonostante la diretta ammissione del diretto interessato.

C'era qualcosa sotto e ci aveva visto giusto,ma non voleva vedere cosa c'era,perché non voleva illudersi ancora.

Stava già provando troppo dolore.
E non sembrava scomparire in nessuna maniera.

Osservava nel completo silenzio la pioggia scendere dal cielo e infragersi sul terreno...Chissà come si deve sentire,pensò.

Anche lei veniva lasciata dalle nuvole per raggiungere il suolo.

Lo stesso,era successo a lei.
Era stata la sua fedele compagna in quei giorni di completa solitudine e silenzio.

Lei,ci stava bene,perché ne aveva bisogno per riprendersi e continuare a vivere.
Ma non ci riusciva.

Non riusciva a continuare la sua vita senza l'unica persona in grado di donargli serenità.

Forse a lui non importa nemmeno come sto,pensava e ripensava,questo la faceva stare ancora di più male...Cercava di scacciare questo pensiero malevolo dalla sua testa e non ci riusciva.

Ma forse quel pensiero aveva ragione,lui era stato a rompere la relazione per cui cosa gli importava del suo dolore?.

Invece,la ragazza si sbagliava di grosso...

***

Come lei,anche Sean era chiuso da ben tre giorni nella sua stanza,senza vedere nessuno e osservando il tetto sopra di lui.

Aveva finito tutte le lacrime in suo possesso,perché era l'unica azione che si poteva concedere.

Non poteva andare a vedere come stava e dirgli la verità,questo era una cosa insopportabile per lui.

Guardava il tetto senza volgere lo sguardo su nessuna altra cosa...E mentre lo faceva,si crucciava nel suo dolore sentendolo benissimo e percependo che codesto,si stava prendendo ogni parte di lui.

Ovviamente non avrebbe biasimato Carla se adesso per lui provasse soltanto repulsione,perché anche lui,la provava per sé stesso.

Gli aveva promesso felicità,invece gli aveva dato dolore e sofferenza.

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