𝑶𝒅𝒊 𝒊𝒏𝒈𝒊𝒖𝒔𝒕𝒊𝒇𝒊𝒄𝒂𝒕𝒊 𝒆 𝒄𝒐𝒑𝒑𝒊𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒇𝒖𝒔𝒆

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Ad Eloise erano sempre piaciute le creature magiche e non magiche, era una delle sue passioni e per questo aveva fatto amicizia con Newt, anche se con non poca difficoltà. Era una ragazzina molto timida, non parlava quasi mai ed era quasi impossibile che lei urlasse, anche durante le lezioni tendeva a tenere la voce bassissima, quasi un sussurro, ed a non alzare mai la mano.
Gli animali la facevano sentire a suo agio, con loro non poteva aver paura di essere presa in giro per quello che diceva <<I tuoi pensieri sono troppo complicati per quelli della tua età, tu vivi, loro semplicemente esistono>> Le diceva a volte Albus Silente quando la trovava sola nella foresta proibita con un qualsiasi animale al fianco.
Per lei era quasi normale parlare con loro, le persone l'agitavano, la rendevano nevosa.
Eloise percepiva le cose in un modo molto diverso da quello dei suoi coetanei, per lei non era l'aspetto o il modo di comportarsi a mostrare che cosa uno fosse davvero, era più che altro il carattere nascosto, quella parte difficile da far venire a galla, perchè semplicemente troppo dolorosa.
Dire che non sapesse di cosa stava parlando era un insulto, lei sapeva meglio di alcuni cosa volesse dire provare dolore, non essere amati, essere un semplice oggetto.
Le uniche persone che l'avevano accolta erano tutte più grandi di lei, il primo era stato Theseus, era presente anche lui quando lei si era svegliata, dato che era andato ad avvisare i professori, seguito subito dopo dal fratello a cui aveva presentato Eloise; invece per quanto riguardava Leta ci era voluto leggermente più tempo, inizialmente credeva che Eloise fosse viziata essendo la figlioccia di Albus Silente, ma poi si era ricreduta.
Molte volte si immergeva talmente tanto nei ricordi da non distinguere più tra presente e passato, come quella volta.
A risvegliarla fu Newt schioccandole le dita davanti al viso divertito <<Sei tornata fra noi?>> <<Spiritoso, acchiappiamo quegli snasi dai>> Il castano scosse la testa divertito dal comportamento quasi infantile della bionda, d'altra parte ci era abituato.
Vide Eloise prendere una mela tra le dita mentre gli faceva segno di sbrigarsi, lanciò la mela sull'altro piatto della bilancia facendo schizzare in aria il piccolo snaso che le atterrò nel palmo della mano aperta, non appena quello alzò il muso per vedere chi fosse si calmò arrampicandosi sulla maglia di lei per mettersi sulla spalla. <<Come fai?>> Chiese Newt leggermente impressionato, glielo aveva visto fare molte volte ma ancora un po' di stupore era rimasto <<Segreto, ora muoviamoci a riacchiappare gli ultimi due>> <<Due?>> In tutta risposta lei indicò i due snasi ancora liberi, uno sul tavolo della cucina, che venne subito preso da Newt, l'altro sul tappo di una bottiglia che cercava di svitarlo.
Eloise si avvicinò alla porta che portava nel seminterrato e la spalancò, proprio nel momento in cui lo snaso era riuscito a stappare il tappo e quindi era stato catapultato dentro alla porta per colpa del liquido che la bottiglia conteneva.
<<Bunty, gli snasetti sono di nuovo liberi>> Disse Newt entrando in quello che doveva essere un normale seminterrato ma che invece era stato ampliato con la magia, era pieno di scale ed ognuna di loro portava ad un Habitat differente, Eloise scese le scale per prima, al suo passaggio tutti gli animali, normalmente rumosi, si acquietavano. Quando entrambi arrivarono alla fine delle scale videro una donna con i capelli rossi raccolti in due chignon con in mano un piccolo snaso, Bunty cercò di riprendere i due snasi che avevano in mano Newt ed Eloise, ma quello sulla spalla della bionda non voleva saperne di scendere <<Su piccolino scendi>> Provò a convincerlo, ma più si avvicinava più quello si aggrappava alla sua maglia, Eloise rise e con estrema tranquillità tolse il piccolo dalla sua spalla andandolo a posare nel suo nido luccicante.
Bunty si girò dall'altro lato come fosse offessa, mentre toglieva uno strano guanto che aveva usato per riacchiapare lo snaso <<Come mai sei qui Eloise?>> <<Oh beh>> Rispose con estrema tranquillità lei, come se non avesse percepito l'antipatia dietro quella frase <<Newt aveva l'udienza, no? E io l'ho accompagnato e mi è anche toccato rimanere là ad ascoltare assurde motivazioni>>  Newt rise silenziosamente e poi si rivolse a Bunty mentre metteva delle gocce neglio occhi straordinariamente grandi di alcuni Mooncalf <<Puoi anche staccare ora Bunty>> Lei si guardò le mani con uno sguardo colpevole, Eloise si accorse di varie fasciature e di vari cerotti da cui si intravedevano alcuni tagli, si avvicinò a lei prendendole le mani tra le sue, ma la rossa le tolse <<Ti avevo detto di lasciare il Kelpie a me>> Disse Newt imitando il gesto compiuto poco prima dalla bionda <<Dovevo medicargli la ferita>> <<Non voglio che tu ci rimetta le dita>> Mentre i due parlavano Eloise si era allontanata da loro avvicinandosi alla grande vasca che ospitava l'animale sedendosi sul bordo, mettendo i piedi in acqua <<Eloise, sta ferma!>> <<Sta tranquillo, so cavarmela>> Rispose lei lasciandosi cadere in acqua, Newt si tolse la giacca rimanendo in camicia, avvicinandosi al bordo della vasca <<Sul serio Bunty puoi andare a casa>> <<Col Kelpie è più facile in......tre>> Aggiunse leggermente seccata.
Newt si buttò in acqua, inizialmente non vide Eloise, ma all'improvviso il Kelpie gli sfrecciò davanti con la bionda che gli nuotava velocemente al fianco, anche lui iniziò a inseguirlo, nuotando al suo fianco.
Entrambi si guardarono negli occhi annuendo, salirono sulla groppa del Kelpie guidandolo verso la superficie e facendolo uscire dall'acqua <<Qualcuno si doveva sfogare>> Disse Newt applicando un unguento alla ferita presente sul collo dell'animale, mentre Eloise gli accarezzava la chioma fatta di alghe.
<<Ma non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere>> Continuò rivolto alla bionda che si stava asciugando con la magia <<Si si>>

All'improvviso si sentì un rumore proveniente dal piano di sopra, sembrava che due persone stessero parlando.
Newt non sembrò preoccuparsi troppo, iniziò a salire le numerosissime scale seguito immediatamente da Bunty e da Eloise <<Devo chiamare il ministero?>> Chiese la rossa, temendo che chissà chi si fosse intrufolato in casa del magizoologo <<Non serve Bunty, ora sul serio, va a casa>> Il discorso venne chiuso così, Eloise superò Bunty continuando però a stare dietro Newt <<Chi potrebbe mai entrare in casa tua a quest ora? Avevi qualche ospite?>> Chiese scherzando la bionda, mentre il magizoologo apriva la porta con cautela, quasi si aspettasse di venir attaccato.
<<Amore devi darmi i pezzi. Se non mi dai i pezzi non posso risistemarlo. Su dammeli>> Era la voce di una donna quella che Eloise sentì, dato che ancora aveva davanti Newt non era riuscita a vedere il suo aspetto. <<Scusa Newt se siamo entrati senza permesso, ma fuori diluvia, Londra è fredda>> <<Queenie? Jacob?>> Un momento, lei conosceva quei nomi, erano quelli che avevano aiutato a catturare Grindelwald! Ma non ne mancava una?
<<E' incredibile.. Ma tu non eri stato obliviato?>> Chiese il magizoologo avvicinandosi ai due, permettendo finalmente a Eloise di vedere qualcosa.
La scena che si ritrovò davanti era leggermente strana: colei che aveva parlato aveva dei corti capelli biondi e gli occhi azzurri, continuava a fissare quello che doveva essere Jacob, stavano insieme? <<Si, ma quella pozione non ha funzionato bene. Rimuoveva solo i brutti ricordi, ricordi l'hai detto tu! E io non ne avevo, o meglio c'erano parti spaventose, ma quest angelo qui>> Si girò un secondo non vedendo Queenie <<Dicevo, mi ha raccontato tutte le parti brutte e rieccomi qui>> Newt sorrise, probabilmente contento che la pozione non avesse funzionato, poi si spostò chiamando invano un nome <<Tina, Tina!>> <<Mi dispiace caro, ci siamo solo noi.>> Il castano parve molto deluso e Queenie, come se gli avesse letto nel pensiero, cercò di tirarlo su di morale <<Preparo qualcosa che dici?>> Lui semplicemente annuì.
Eloise era in ombra oltre che in imbarazzo, stava ascoltando conversazioni private come se nulla fosse, mosse un singolo passo lateralmente, ma così facendo la fiamma di una candela illuminò i suoi occhi già innaturalmente eccentrici.
Queenie si girò verso di lei <<Chi è lei, Newt?>> I suoi occhi mandavano scintille, Eloise quasi sentì il sangue ghiacciarsi nelle vene <<Ah già, congratulazioni per il matrimonio>> Aggiunse sempre fredda tenendo lo sguardo fisso su di lei <<Di cosa parli?>> <<Ti sposerai a breve, no? Era su stregato, tieni te l'ho portato>> Rispose con un tono più dolce rivolgendosi al magizoologo.
Una rivista sfrecciò fuori dalla valigia sui toni del rosa appoggiata a terra atterrando davanti a Newt, la didascalia recitava così:

Newt Scamander con la fidanzata Leta Lestrange, il fratello Theseus e una donna sconosciuta.

<<Oh no, c'è un errore. E' mio fratello a sposarsi, io farò da testimone e per me è un po' assurdo>> <<Oh..>> Queenie parve visibilmente dispiaciuta.
Con un movimento della bacchetta tutto quello che aveva preparato volò a tavola, dove c'era anche un posto per Eloise <<Dov'è Tina?>> Chiese Newt facendo un cenno con la mano ad Eloise che lo raggiunse <<Io e lei non ci parliamo.>> <<Perchè?>> <<Oh sai per la legge, io non posso fare questo, sposare chi voglio, uscire con chi voglio e queste cose qui>> Fece un attimo una pausa <<Non ti azzardare a chiedermi nient'altro. Prima voglio sapere, chi è lei e perchè è qui?>>

𝓓𝓾𝓮 𝓯𝓪𝓬𝓬𝓮 𝓭𝓮𝓵𝓵𝓪 𝓼𝓽𝓮𝓼𝓼𝓪 𝓶𝓮𝓭𝓪𝓰𝓵𝓲𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora