il colpo

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La mattina seguente mi sveglio sentendo parlare in cucina.
"Non possiamo portarla con noi, ci rallenterebbe"
"Non cominciare"
"E se le viene un altro attacco di panico?! Non puoi saperlo"
"Appunto, come non posso saperlo io non puoi saperlo neanche tu"
"Ahh vai al diavolo Dom, ci farà ammazzare"
"No, mi fido di lei"
"No, tu ti fidi solo perché è sua figlia, non perché ti fidi di lei"
"Si è vero mi fidavo del padre, ma se è veramente come lui, mi fido anche di lei"
"Poi ti gira troppo intorno per i miei gusti"
"Ah ecco qual'é il problema"
"No non è questo il problema"
"A me sembra proprio di si"
"Fa come vuoi, ma se porti lei io non vengo"
"Andrá Mia con lei in macchina"
"Tu ti fidi a mandare Mia con lei?"
"Certo, ma mi serve un uomo in piú"
"Ok, vengo, ma io non risolveró i suoi danni"
"Nessuno ti chiede di farlo, per quello ci siamo io e Bryan"
"Ok..."
Ho riconosciuto tutte e due le voci, quella dell'uomo non la dimenticherei mai, quella della donna è Letty.
Non capisco perché mi odia così tanto, eppure non ho fatto nulla.
Sento la porta secondaria chiudersi, quindi mi decido ad alzarmi.
Vado verso la cucina e vado verso la macchinetta del caffè, non ho mai amato il caffè americano, ma è l'unica cosa che può darmi energia.
"Buongiorno" sento una voce dietro di me.
"Buongiorno Dom" mi giro a guardare l'uomo che è seduto al tavolo della cucina con una tazza di caffè in mano.
"Hai dormito bene?" Rimango molto stupita da quella domanda.
"Molto meglio dei Motel in cui sono stata ultimamente"
A quella mia affermazione ride di gusto.
"Beh mi fa piacere che paragoni il mio divano ai Motel"
Rido ancora di più.
"Quindi stamattina Mia viene in macchina con me?"
Alza la testa di scatto, non pensava che avessi sentito la discussione.
"Quindi hai sentito tutto?"
"Quello che serve"
"Mi dispiace"
"Per cosa?! Tu non hai detto nulla di male"
"Mi dispiace che devi sentire quello che dice lei"
"Ci farò l'abitudine"
"Lo spero"
"Comunque, cosa dobbiamo fare?"
Mi guarda come se stesse decidendo se dirmelo o meno.
Sospira.
"Non volevo metterti in mezzo a questa storia, ma mi manca un uomo e sei l'unica a cui affiderei un lavoro cosi"
"Di che lavoro si tratta"
"È un lavoro delicato e rischioso"
"Dom, dimmelo"
"Dobbiamo derubare un camion di benzina"
"Mh...."
Penso a quello che farebbe mio padre, ma non conoscendo molto non so cosa farebbe.
"Lui lo farebbe, se è questo che ti stai chiedendo"
"Che fai ora leggi nel pensiero?" Dico ridendo.
"Mi piacerebbe sapere cosa pensi in realtà "
"Oh, io penso di tutto, non riusciresti a capire neanche volendo"
Senza rendermene conto lui è arrivato a due centimetri da me.
Non mi ero mai accorta che era così alto.
"Fammi capire" quelle parole escono dalla sua bocca quasi come un sussurro.
Il suo alito sa di caffè molto zuccherato.
"I-io..." mi si chiude la gola, il mio respiro si fa affannato.
"Respira però"
"Ok.." mi parte un risolino nervoso.
Perché mi fai questo effetto?!
"Mi piace l'effetto che mi fai" dice guardandomi negli occhi.
"Che effetto ti faccio?"
"Non lo sai? Mi si blocca il respiro ogni volta che entri in una stanza, non riesco a starti lontano, non riesco a pensare a qualcosa che non riguardi te"
"Ma perché? Ce ne sono molte altre migliori di me"
"Non lo so perché proprio tu"
Il suo sguardo passa dalle mie labbra ai miei occhi.
Si avvicina.
"Buongiorn-O-OH MIO DIO SCUSATE"
"Buongiorno Mia" dico ridendo.
Dom si allontana da me per andare verso la sorella.
"Buongiorno sorellina" dice ridendo.
Mia arrossisce e viene verso di me.
"Scusami, ho interrotto un bellissimo momento"
Ha i capelli spettinati e indossa solo il pigiama.
"Buongiorno" Dio ma ci sono proprio tutti.
"Buongiorno Bryan"
" 'giorno"
"Dom mi ha detto che hai interrotto un momento particolare" dice guardando Mia mentre ride.
Mia arrossisce di botto " non credevo di interrompere qualcosa alle 8 del mattino"
"Sono solo le 8?" Non ho mai dormito così poco in vita mia, ieri sera quando siamo tornati saranno state le 2 di notte.
"Eh si, ieri sera siete tornati tardi, dove siete stati?"
"Siamo stati dai miei"
Bryan alza lo sguardo su di me poi lo sposta su Mia.
"Come è stato?" chiede con un po di paura.
"Strano, Dom mi ha raccontato di mio padre e non credevo di sentire la loro mancanza fino a questo punto"
"Come ti senti?" Mia mi guarda con sguardo comprensivo, mi piace lei, non perché mi comprende, ma perché è dolce e aiuta tutti, indistatamente da chi sia.
"Vuota"
"È comprensibile" di nuovo la sua voce.
"Allora é vero che non riesci a starle lontano eh" Bryan lo prende in giro dandogli una pacca sulla spalla.
A quell'affermazione arrossisco talmente tanto che sento caldo.
"Eddai Bryan lasciali in pace" Mia lo tira per un braccio fuori dalla cucina.
Per fortuna, grazie Mia.
"Allora é vero che non riesci a stare senza di me" stavolta sono io ad avvicinarmi.
"S-si é vero"
"Respira peró"
Ride di gusto, non pensavo che solo una sua risata sarebbe bastata a farmi vibrare il cuore.
"Dobbiamo andare"
"Ok.."
Le nostre ultime parole sono uscite da noi come un sussurro.
Mi vesto velocemente, stavolta ho optato per un outfit, sempre comodo, ma adatto al clima Californiano.
Nel corridoio sento delle voci.
"Teniamola il piú lontano possibile da Letty"
"Perché?!"
"L'ho sentita parlare prima con qualcuno al telefono e la cosa non mi piace"
"Ok"
Stavolta la voce maschile non é quella di Dom ma quella di Bryan, mentre quella femminile é quella di Mia.
Decido di andargli incontro.
"Cosa vuole fare Letty?"
"LI, OH MIO DIO DI QUESTO PASSO MI FARAI VENIRE UN COLPO"
"Scusa Mia"
"Non lo so, l'ho sentita parlare al telefono con qualcuno di un incidente, ma parlava anche del fatto che bisognava stare attenti perché c'era un altra persona in macchina"
"Mia, giusto?!"
"Si"
"Dom lo sa?"
"No e non deve saperlo, se solo lo venisse a sapere non so cosa le farebbe"
"Ok, adesso é diventata una cosa tra me e lei"
"Ovviamente ci siamo noi ad aiutarti"
"RAGAZZI ANDIAMO"
Dom ci chiama dal giardino di casa.
"SE FACCIAMO TARDI VA TUTTO A PUTTANE"
"Non serve che facciamo tardi" Bryan mi sussurra all'orecchio.
A quell'affermazione mi scappa una risata.
"Prendetene uno" Dom mi passa un walkietalkie.
"A che serve?" Gli altri ridono a questa mia domanda.
"A parlare mentre facciamo tutto, non possiamo usare i telefoni, sennò rischiamo che ci rintracciano, per questo Tej ha messo a punto questi Walkietalkie che viaggiano su onde corte"
"Ok"
"Allora, Mia vai con Liberty, poi in ordine, Letty, Bryan, Tej e poi Han"
"Ok"
Partiamo.
Siamo tutti in fila come ci ha detto Dom.
Vedo dello specchietto Letty che mi guarda con uno sguardo omicida.
"Ma cosa le ho fatto?"
"Niente, si comporta così con tutte quelle che parlano o anche solo che lo guardano, quindi non sei tu, l'unica cosa che potrebbe essere è che tu hai legato con lui in soli 3 giorni, lei ci ha dovuto mettere dei mesi"
"Ah ecco"
"Ok ragazzi, prova, prova, mi sentite?"
"Attacca un attimo.."
Mia mi guarda poi preme il pulsante laterale del walkietalkie
"TERRA CHIAMA TORETTO, TERRA CHIAMA TORETTO"
"Non scherziamo"
Guardo nello specchietto retrovisore e nella macchina dietro a quella di Letty vedo Bryan sbellicarsi dalle risate.
"Ei Bryan se ridi un altro po ti esco gli occhi dalle orbite"
"Ei ragazzina non prendermi in giro"
"Ok ragazzi adesso basta scherzare, l'obiettivo è davanti a noi, state pronti"
"Ok capo"
Non facciamo in tempo a finire la frase che sento qualcuno che ci tampona la macchina da dietro.
"Cazzo Letty, proprio ora"
"Ei Letty smettila"
"Bryan non ti intromettere"
"Che succede la dietro?"
"Niente Dom vai avanti"
"Bryan mettiti tra loro"
"Ok.."
Noto con grande piacere che Letty si è fatta indietro per far passare la macchina di Bryan.
"Liberty"
"Dimmi tutto Dom"
"Affiancati a me da sinistra"
"Arrivo"
Accelero il giusto per mettermi accanto a lui.
Con il labbiale mi mima, "stai accanto a me".
"Sempre..." sussurro.
"Sai, ho visto come ti guarda"
Mi volto verso Mia per farla continuare.
"Non ha mai guardato nessuno così "
A quelle parole il mio cuore salta un battito.
"Ne parliamo dopo, ora devi essere concentrata"
"Ok..."
Tengo l'orecchio teso per sentire ogni minimo rumore.
"Ok Tej aggancialo"
"Ci sono"
Tej aggancia una delke 6 cisterne del camion.
"Ok Liberty ora tocca a te, delicatamente accostati al camion e Mia spruzza il gas refrigerante sul gancio"
"Ricevuto capo"
"Pronta?" Rivolgo la domanda a Mia.
"Certo, solo non schiacciarmi sul camion"
"Non lo farei mai"
Mia spruzza il gas refrigerante sul gancio ma qualcosa colpisce la mia macchina da dietro.
"Non ci credo, vuole farci ammazzare?!"
"Letty che cazzo fai torna in postazione"
"Ah stai zitto Bryan"
Decido di accelerare per levarmi dal suo punto di tiro.
"Bryan vieni qui"
"Arrivo.."
La macchina di Bryan affianca la mia.
"Prendi Mia in macchina con te, se veramente Letty vuole un incidente non voglio che sta in macchina"
"Ok, dai Mia salta"
Mia passa dalla mia macchina a quella di Bryan.
Giusto in tempo, Letty riparte alla carica.
Stavolta mi prende di striscio e io finisco in testa coda.
Riesco a riprendere in mano la situazione, solo che ora sto guidando in retromarcia con gli occhi fissi nei suoi.
"Dom qualcuno però deve rompere il gancio"
"Liberty vai tu, dagli una botta mentre ti raddrizzi"
"Ok"
Faccio come mi ha detto lui.
Mentre mi riaddrizzo do una botta al gancio della cisterna con la parte posteriore della macchina.
2 delle 6 costerne si staccano dal camion e rimangono ancorate alla macchina di Tej.
"Ok Han tocca a te, stessa identica cosa"
Dom è passato davanti al camion per mantenere la sua velocità regolare.
Aspetto che Han agganci le cisterne e che Mia spruzzi il gas per rompere il gancio, intanto cerco di rimanere fuori dalla portata di Letty.
Un'altra botta e altre 2 cisterne sono staccate.
Letty prende velocità finché le nostre macchine non si trovano muso a muso.
"Letty smettila"
"Stai zitto Dom"
"Letty la situazione si fa complicata"
Volto la testa verso destra e noto che il camionista sta puntando verso la mia macchina un fucile a canne mozze.
"Ok, senti ne discutiamo dopo, ora preferisco vivere" stavolta sono io a parlare.
Giro la mia macchina e raggiungo quella di Dom.
Abbasso il finestrino, "Ha un fucile a canne mozze".
"Si, l'ho notato"
Il mio lunotto posteriore si frantuma in mille pezzi.
Cazzo mi sta sparando sulla macchina.
Guardo Dom terrorizzata.
Non so che fare.
"Ok ragazzi basta, abbiamo quello che volevamo, voi con le cisterne tornate indietro, noi ci dividiamo, Liberty con me, Bryan e Mia andate con Letty"
"Ricevuto"
"Ci vediamo a casa"
Seguo la macchina di Dom, dopo solo 3 ore siamo di nuovo sul vialetto di casa.
"MA CHE TI PASSA PER LA TESTA?" Dom urla, è arrabbiato, ma stavolta non con me.
"Dai Dom è viva, non rompere"
"Per miracolo"
"Dom dai non è successo niente" cerco di calmarlo, alla fine lei è solo gelosa.
"Ah ma dai, quasi non ti salta il cervello"
Letty lo guarda con sguardo di sfida.
Ma come fa?!
"Ok essere amareggiata, ma non capisco perché dovresti ucciderla"
"PERCHÉ IO TI AMO DOMINIC, E TU NON TE NE RENDI CONTO" sta urlando.
"Lo so, sono io che non ti amo Letty, te l'ho sempre detto, ma tu non mi ascolti"
Lei non piange, è solo arrabbiata.
"COS'HA LEI CHE IO NON HO?"
Dom non risponde.
"Questo non sta a te saperlo"
E se ne va lasciandola li, da sola.
Io lo seguo "Dom, ei, Dom"
Si volta a guardarmi.
"Volevo solo ringraziarti"
"Di cosa?"
"Di avermi dato qualcosa per cui lottare"
"Ah si?!"
"Si"
Si avvicina a me.
"Grazie a te"
Mi da un bacio sulla fronte.
"Per essere stato il tuo primo colpo sei stata brava"
"Speravo solo che fosse meno movimentato"
"Mi dispiace di averti messo in pericolo"
"Non ero in pericolo"
"Come fai a saperlo?"
"C'eri tu"
"Io non sono invincibile"
"Ma io mi fido di te"
Mi guarda, poi sposta lo sguardo dietro di me.
"Dobbiamo riposare, stasera si festeggia" Bryan mi dispiace, ti voglio bene, ma sei sempre in mezzo ai piedi.
"Hai ragione, vieni sul letto con me?" Dom mi guarda come se fosse una supplica.
"Va bene, mi dispiace ma il tuo divano è un po scomodo" dico ridendo.
Saliamo le scale che portano alla sua camera da letto, e diversamente da come si può immaginare appena Dom si stende sul letto crolla in un sonno profondo.
Io mi stendo accanto a lui, guardando dormire quell'uomo che mi fotterá l'anima.
Qualche ora più tardi ci svegliamo sentendo bussare alla porta della camera.
"Ragazzi non voglio interrompervi ma dobbiamo andare"
Mi alzo per andare ad aprire la porta.
"Si, Bryan arriviamo subito"
"Avete dormito veramente?"
"Certo che cosa ti aspettavi?"
"Ah niente di niente" dice ridendo per poi continuare, "posso parlarti?"
Mi volto a guardare Dom, è sveglio e ci fissa come se fossimo degli alieni.
"Tranquillo Dom non te la rubo"
"Tanto se lo fai ti trovo O' Conner"
Ridamo tutti a questa affermazione.
Chiudo la porta alle mie spalle, ma subito dopo si riapre.
"Non vi dispiace se acolto anch'io vero?"
Guardo Bryan per cercare di capire.
"No Dom, certo che no"
"Dimmi tutto Bryan"
"Volevo solo sapere se stavi bene, sai lo spavento del fucile e tutto il resto"
"Si, sto bene, tranquillo"
"Non ci era mai capitato e non doveva capitare proprio oggi"
"Tranquilli ragazzi, sto bene"
"Questo cos'è?"
Guardo la macchia viola indicata da Dom sul mio fianco.
"Ah, credo di aver sbattuto quando Letty mi ha mandato in testa coda"
Il suo sguardo diventa da duro a arrabbiato, poi da arrabbiato diventa dolce.
"Ti fa male?"
"No"
"Liberty devi stare attenta, Letty non scherza"
"Immagino, non si è fermata neanche sapendo che in macchina con me c'era Mia"
"È questo il bello, non si ferma davanti a nulla"
"Beh può essere positivo, ma non quando cerca di uccidere qualcuno di noi"
Alle parole di Bryan rimango stupita, già mi considerano una di loro.
"Perché stai piangendo?"
Dom da dietro di me passa davanti.
"Mh?!, oh ragazzi scusate è solo che non ho mai avuto una cosa così" dico indicando loro e poi me.
"Una famiglia?"
"Esatto"
"Ci siamo noi ora"
A quelle parole mi ritorna in mente Robert, forse dovrei chiamarlo, credo che a questo punto rimarrò qui, con la mia nuova famiglia.

Il tutore- Dominic Toretto-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora