Buio

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Lo guardo negli occhi, poi buio.
E' l'ultima cosa che ricordo, il suo sguardo.
E poi urla.
Ma non sono urla di uomo, sono urla straziate di donna.
Sono le urla di una donna che sta soffrendo.
Mi fa male la testa.
Riapro gli occhi di scatto.
Non è ancora finita.
E' ancora qui a tormentarmi.
Non riesco a respirare.
"E' viola.." guardo Mia, è preoccupata, "Non respira!" dice ancora, "Dom fai qualcosa" guarda il fratello preoccupata.
Dom non muove un muscolo, è impietrito, o almeno credo.
"Bryan fa qualcosa!" sta urlando, ha paura, le si legge negli occhi.
"Deve farlo da sola" stavolta è Dom che parla.
"Ma che stai dicendo!? Lo vedi che non respira!?"
Perché non fa nulla? Perché non mi aiuta?
Mi bruciano i polmoni.
Piango ancora e ancora.
Mia sembra che sta per svenire, Dom mi guarda come se stesse cercando di capire cosa fare, Bryan sta portando Mia in un altra stanza, Letty mi guarda come se non le fregasse nulla, Tej è mortificato si vede e gli altri due stanno discutendo se chiamare o meno l'ambulanza.
"E' un attacco di panico, non un infarto" finalmente ha parlato.
A quelle parole riempio i miei polmoni di aria, ma l'ho fatto troppo in fretta, bruciano ancora più di prima.
"Respira" dice Tej guardandomi, "mi dispiace tanto, non sapevo che potessi stare così male".
Lo guardo con lo sguardo più dolce che io possa rivolgere ad una persona.
"Ei Liberty, respira, resta con me, respira con me" lo guardo.
Prende la mia mano e se la porta al petto, regolarizzo i miei battiti con i suoi, i nostri respiri si coordinano, siamo una sinfonia in mezzo al casino.
"Dai Dom ora sta bene" guardo Letty, che mi sfida a dire il contrario con lo sguardo.
"Finché non è di nuovo in piedi non la lascio così".
A quelle parole resto di stucco.
"Sto bene...." dico con molta poca sicurezza.
"Non ci credi neanche tu" ribatte.
Cosa vuole fare?!
"Sto bene ho detto" dico cercando di rialzarmi ma fallendo miseramente.
"Ecco vedi?! Sei rimasta la solita testarda di sempre"
"Testarda eh?" Dico ridendo.
Mi guardo intorno.
Letty se ne è andata.
"Perché non vai da lei?"
"Perché dovrei?"
Non rispondo, potrei rischiare di sembrare infantile.
"Niente..."
Vedo Mia varcare la porta di quello che credo sia l'ufficio di Dom.
"O MIO DIO, STAI BENE?" Corre verso di me.
"Si si non è niente, tranquilli"
Mi guardano.
Forse vogliono delle spiegazioni, ma io non gliene darò.
Mi alzo, prendo le chiavi della mia macchina e vado via.
"Dove credi di andare?" quelle parole sembrano uscite da un ruggito, é arrabbiato e questo mi fa gelare il sangue.
"Faccio la cosa che so fare meglio" urlo.
"Ovvero?"
Mi volto, lo guardo dritto negli occhi.
"Scappo dai miei errori"
"Quale sarebbe l'errore"
"Essere nata"
"Allora é cosí che la pensi?"
"Si, perché non dovrei?"
"Perché sei una forza della natura"
"No, non è vero"
"Questo è quello che vedo io"
"Vuoi sapere cosa vedo io?" adesso sto urlando, mi fa male la gola ma deve capire
"Cosa vedi?!" Urla per sovrastare la mia voce, le mie vene vibrano a ogni sua parola, quasi mi fa paura.
"Vedo la distruzione dietro ogni mio passo, vedo la morte dei miei, vedo l'inferno, vedo il buio" ad ogni parola comincio a non avere più fiato, tutti ci guardano ma faccio finta di non vederli.
"Fai come vuoi, vuoi andare? Vai, ma tanto lo sappiamo tutti e due che tornerai"
"Dom, non fare così" è Mia a parlare stavolta.
"Mia, se vuole andare via può farlo, tanto non mi importa nulla".
Sento cadermi il terreno sotto ai piedi.
"Non è vero Dom e lo sai anche tu" Bryan sta urlando.
"Dai Dom non hai fatto che parlare di lei da quando l'hai vista alle corse" dice Tej.
"Sai perché te l'ho fatta tracciare?" stavolta è un tono di sfida quello che colora la sua voce.
Tej ha paura a chiederlo ma con lo sguardo gli chiede di continuare.
"Perché non volevo averla sulla coscienza ecco perché".
Quelle parole mi feriscono nell'anima.
Ma stavolta non piango.
Mi rifiuto.
Mi volto, monto in macchina, metto in moto e parto.
Non so dove io voglia andare, ma basta che sia lontano da lui.
Accelero, frizione, cambio marcia, accelero.
Sempre così.
Finché non riesco più a guidare.
Non ci vedo più per via delle lacrime .
Accosto nello stesso punto dove stavo ieri sera.
Tiro fuori il telefono.
Robert mi ha cercato 15 volte da quando ho lasciato Roma.
Decido di chiamarlo.
"Oh, sono le 4 di notte, ma che cazzo fai!?"
"Scusa mi sono dimenticata che c'è il fuso orario"
"Ma stai piangendo!?"
"No.."
Ma chi voglio prendere in giro!?
"Si ok sto piangendo"
"Ma perché?" La sua voce assonnata mi fa pensare che forse avrei dovuto aspettare a chiamarlo.
"Non mi aspettavo mi volesse bene fin da subito, ma che almeno avesse un po di rispetto verso di me" singhiozzo.
Ora che ci penso non mi ha mai visto piangere.
"Devo venire li?!"
"Non mi va di farti fare 15 ore di aereo solo per me"
"SOLO?? Ma ti rendi conto?!"
"Tanto prenderò il primo aereo disponibile e tornerò in Italia, non voglio rimanere qui"
"Ok....fammi sapere"
"Ok..."
Chiudo la telefonata prima che possa farmi la ramanzina sul perché lui sarebbe dovuto venire con me.
Guardo il mare e mi perdo nei pensieri.

   Dom's POV

"LO SAPPIAMO TUTTI CHE NON È QUESTO QUELLO CHE PENSI" Bryan mi sta urlando contro.
"E SE FOSSE QUESTO QUELLO CHE PENSO VERAMENTE?!" Decido di portarla alle lunghe.
"Ma dai Dom, non hai mai voltato le spalle a nessuno, e mi sembra strano che proprio ora lo fai con lei" Mia cazzo, ma con chi stai?
"NON ME NE FREGA NIENTE" non è vero.
"Sta parlando al telefono con un ragazzo..." Tej le sta ancora tracciando il telefono.
"Chi è?" Chiedo ingenuamente.
Si voltano a guardarmi come se fossi un alieno.
"Non te lo dirò" Tej ha deciso di mettermi alla prova oggi.
"Perché?"
"Perché non te lo meriti"
Forse ha ragione.
Mi volto e mi rinchiudo nel mio ufficio a pensare, non so esattamente a cosa.
"Vado da lei" Bryan vuole andare a cercarla.
"Vengo con te" dico uscendo dall'ufficio, "voglio farmi perdonare" .
Bryan mi guarda con diffidenza.
"Giuro, non la tratterò male" dico alzando le mani al cielo.
Saliamo sulla sua macchina.
Sicuramente se vedesse la mia scapperebbe.
"Andiamo li prima, ho una sensazione"
Guida fino alla spiaggia, dove riconosco subito la sua Mustang, ma lei dentro non c'è.
Dove sei?
Comincio a camminare sulla spiaggia in cerca di qualche sua traccia.
E poi la vedo li, con i capelli al vento.
Mi avvicino ma sento la mano di Bryan tirarmi a se.
"Non se lo merita, se è vero quello che mi hai raccontato"
È vero, non se lo merita.
La guardo, mi perdo nelle onde dei suoi capelli biondi.
Poi Buio.

Il tutore- Dominic Toretto-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora