Dom's POV

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Mia e Bryan la stanno portando in ospedale, so che non è nulla di grave ma sono preoccupato, non pensavo che lui potesse reagire così.
"Roman"
"Ei amico dimmi tutto"
"Andiamo, dobbiamo fare una cosa"
"Cosa?"
"Deve pagarla cara"
"Oh, mi piace la cosa"
Il suo sguardo è iniettato di sangue, per questo mi piace Roman, non serve che gli chieda di fare le cose.
Chiamo Tej.
"Ei amico dimmi tutto"
"Stai ancora tracciando la macchina per Bryan"
"Si, ce l'ho ancora agganciata"
"Ok, dimmi dov'è"
"Non molto lontano da te, qualche miglio più a Sud"
"Ok, grazie"
"Di niente amico, lei sta bene?"
"E' in ospedale con Bryan e Mia"
"Ok tienimi aggiornato"
E' incredibile quanto una persona può farsi volere bene fin da subito.
Lei riesce a farsi amare da tutti.
Sono rimasto molto colpito dal suo gesto di non nascondere le cicatrici.
Da quello che avevo capito non le piacevano e gli altri non dovevano vederle.
Salgo nella mia Dodge Charger e Roman sale nella Nissan Skyline di Bryan.
Mentre andiamo chiamo Mia.
"Dom!?"
"Siete arrivati in ospedale?"
"Si le stanno facendo delle analisi per vedere se è tutto ok, le hanno già fasciato il naso"
"Ok"
"Sai qual è stata la sua preoccupazione?"
"Quale?"
"E se con il naso storto non piacessi più a Dom?"
A sentire quelle parole il mio cuore salta un battito, non può pensare veramente che io guardo questi piccoli particolari.
"Sia io che Bryan le abbiamo detto che non guardi queste cose, ma è convinta che non la guarderai più come la guardavi prima"
"Piccola testarda"
"E' proprio come lui"
"Già, è vero Mia, me lo ricorda molto"
"Oh, sta uscendo, vuoi parlarci?"
"Passamela"
"Ei Dom"
Ha una voce strana.
"Come ti senti?"
"Rotta" dice ridendo, ha la forza di ridere anche dopo tutti gli avvenimenti della serata.
"Lo sai che mi piaceresti anche con il naso storto vero?!"
"Non ci credo, MIA glielo hai detto?"
"Cosa ti hanno detto i medici?"
"Che non c'è nulla che non va, i calci non hanno causato danni interni e che il naso probabilmente resterà abbastanza dritto, perché la botta l'ho presa da sopra e non di lato"
"Menomale, comunque ci vediamo dopo a casa, io e Roman stiamo sistemando una cosa"
"Ei Dom, davanti a noi, deve essere quella"
"Non mi dire che lo state cercando"
"Non può passarla liscia"
"Ok Dom, la riportiamo a casa, ha bisogno di riposo, state attenti" Bryan le ha strappato il telefono di mano.
Bryan farebbe la stessa cosa per Mia, ne sono certo, per questo mi capisce.
"A dopo Bryan".
Ho davanti a me l'uomo che mi ha sfidato, l'uomo che davanti a me le ha tirato uno schiaffo e che ha minacciato di ucciderla.
Hai fatto un grosso errore.
"Roman, stammi dietro"
Affianco la mia macchina alla sua e lo guardo dritto negl'occhi.
Stranamente abbassa il finestrino.
"Cosa vuoi?"
Gli faccio cenno di accostarsi ma non demorde.
"Ok Rom, facciamogli un po' di paura, prima o poi si accosterà"
"Ricevuto"
Roman comincia a tamponarlo da dietro, forse sta esagerando un pochino, ma va bene così.
"Non servirà a niente"
Dal suo tono di voce si capisce che è ubriaco, ecco perché ha reagito così prima.
Comincia a venirmi addosso con la macchina.
Un altro grande errore.
Appena vedo che riparte alla carica mi sposto, la sua macchina va in testa coda, purtroppo non esce di strada.
Ancora non è finita.
La sua macchina è immobile a pochi metri da me.
Se devo mettergli paura lo devo fare per bene.
Comincio a scaldare il motore.
"Ei amico piano, così farai scoppiare le gomme"
Parto, la mia macchina si impenna.
Lui istintivamente esce dalla macchina.
Fermo la mia macchina a pochi centimetri da lui.
Scendo dalla macchina.
Ora lo ammazzo.
No, ok Dom, devi mantenere la calma, fallo per lei.
"CHE CAZZO FAI EH!?" gli urlo contro, non so con quale scopo ma mi sembra la mossa migliore da fare in questo momento.
"La volevo riportare solo in Italia, tutto qui"
E' troppo calmo.
Roman è alle mie spalle.
"LEI TE LO AVEVA DETTO CHE SAREBBE VOLUTA RIMANERE QUI"
"Ei amico calmati stiamo solo parlando, non c'è bisogno di urlare ok?"
Altro grosso errore, vediamo quanti ne fai stasera.
"Non sono tuo amico"
"Come è stato portarsela a letto? Eh!? Ci sa fare vero? L'ho sempre pensato"
E siamo a 4, dai continua.
"Ok adesso basta" Roman mi supera e si avvicina a lui.
"Rom fermo, è troppo poco ammazzarlo di botte"
Mi ritorna in mente la sua voce.
"Non dirmi che lo state andando a cercare"
Cosa si aspettava? Ha ancora molto da imparare.
"Si amico, dai sono solo un povero ubriaco"
"Ah ah ah, io non ti picchio, io te le faccio capire le cose"
Lo afferro per il collo.
"Rom apri il motore"
Roman entra nella sua macchina e scopre il motore ancora caldo.
"EI EI AMICO COSA VUOI FARE?"
"Ti faccio capire una cosa"
Cerco di spingergli la faccia contro il motore ma oppone resistenza.
"Non tornerai più, a meno che non te lo chieda lei intesi?"
"SI, SI HO CAPITO"
"Sai dov'è ora?" gli chiede Roman avvicinandosi alla sua faccia.
"No, dov'è?"
"E' ALL'OSPEDALE IMBECILLE"
"In che senso all'ospedale?"
"Mh mh, tu che dici di amarla tanto l'hai fatta finire all'ospedale, con un naso rotto e con forse un'emorragia interna"
"I-IO NON VOLEVO"
"E allora perché lo hai fatto!? Mh?!"
"PERCHE' LEI DOVEVA CAPIRE"
"COSA DOVEVA CAPIRE?"
Mi sto incazzando di brutto, se non la smette gli sfriggo la faccia sul motore.
Siamo illuminati solo dai fari delle macchine.
Il suo viso è contorto, un po' dall'alcool, un po' dal dolore della mia stretta sul collo.
"DOVEVA CAPIRE CHE ESISTO SOLO IO PER LEI"
"Hai due secondi per ritirare quello che hai detto, sennò te la friggo io la faccia"
Roman sta perdendo la pazienza e forse è meglio che la perde solo uno di noi due.
"Non tornare più" scandisco ogni singola parola, prima di lasciare il suo collo.
"Parli tu di trattarla bene, però non sai che lei mi ha chiamato in lacrime qualche giorno fa perché diceva che non la volevi"
Mi si gela il sangue.
Non è possibile.
Mi riaffiora alla mente la scena.
"Mia se vuole andare può farlo, tanto non mi importa niente"
"Sai perché te l'ho fatta tracciare Tej? Perchè non volevo averla sulla coscienza"
Ogni singola parola.
Ogni singolo sguardo.
Tutto, rivedo tutto, nitido nella mia mente.
"NON SONO CAZZI TUOI"
Mi volto per rimontare in macchina.
"Però lei ti ama"
A quelle parole il mio cuore smette di battere.
Mi volto lentamente.
"Non azzardarti a dire un altra parola"
"Lei ti ama, si vede da come ti guarda"
"Basta!"
Non voglio sentire altro.
E' solo un suo gioco subdolo per piegarmi, ormai ha capito qual è il mio punto debole.
"Oh, ma io non parlo di lei" dice
Ma che cazzo sta dicendo?
"Io parlo dell'altra ragazza"
Letty
"Sai mi ha chiamato anche lei, non mi aspettavo una sua telefonata in realtà, mi ha chiesto lei di riportarla in Italia"
Roman mi guarda come se gli avessero appena sparato.
"Vattene, e non tornare più"
Dico montando in macchina, non ho bisogno di sentire altro.
Prima di parlare con Letty però devo chiedere a Tej se riesce a recuperarmi il suo tabulato telefonico.
"Io non posso credere a quello che ho appena sentito"
"Neanche io Roman, torniamo a casa e poi domani mattina ne parliamo"
"Ok amico, fai strada, ah a proposito"
"Si?!"
"Mi dai uno strappo a casa?"
"Se vuoi ti offro il mio divano stasera"
"Grazie amico"
Il viaggio verso casa procede abbastanza tranquillamente, ma continuo a pensare a quello che ha detto.
"Lei ti ama"
"Oh ma non sto parlando di lei, parlo dell'altra ragazza"
Sapevo già i sentimenti di Letty per me ma non mi aspettavo potesse arrivare a questo punto.
Il telefono sta squillando.
Bryan.
"Bryan dimmi tutto"
"Siamo arrivati a casa da poco e l'ho messa nella tua stanza, spero non ti dispiaccia"
"No Bryan hai fatto bene"
"Bisogna riaccompagnare a casa Roman dopo, ce lo accompagno io se tu vuoi stare con lei"
"No no Bryan tranquillo, Roman dorme da noi"
"Ok, comunque non ti spaventare quando la vedi"
"Perché dovrei spaventarmi?"
"Vedrai"
"Stiamo tornando a casa"
"Ok, a dopo Dom"
"A dopo"

Arriviamo sul vialetto di casa, la sua macchina è parcheggiata vicino al marciapiede.
Istintivamente guardo dentro, come se sperassi di trovarla lì ad aspettarmi.
Sui sedili posteriori, dove credo che era lei, ci sono delle macchie di sangue, credo che le siano cadute dal naso.
Entro in casa e trovo Bryan e Mia seduti al tavolo della cucina con delle tazze di the in mano.
"Ciao ragazzi" parlo piano, come se non ne avessi la forza.
"Oddio Dom menomale che stai bene" Mia mi abbraccia come se fossi stato via un eternità.
"Ei Dom, come è andata?"
"Peggio di come sperassi"
"Che è successo?"
"Letty" Roman mi anticipa.
"Che c'entra Letty?" Mia mi guarda curiosa.
"Lo ha chiamato lei"
"Non può averlo fatto veramente"
Le faccio di si con la testa.
"Credo che sarà più al sicuro in Italia"
"No Dom non puoi pensarlo davvero"
"O almeno sarà più al sicuro lontano da me"
"NON PUOI DIRLO SUL SERIO"
La sua voce.
Mi volto a guardarla.
Ha la faccia deturpata dai lividi, il naso fasciato e indossa una mia maglietta.
E' uno spettacolo straziante.
E' ferma, immobile sulle scale.
"Non puoi dire che sarei più al sicuro lontano da te"
"Letty non si fermerà"
"Ma ci sei tu"
"Io non posso proteggerti da lei"
Piange, perché piange.
"Io-Io Dom non posso tornare in Italia, non ho nulla lì, qui ho Bryan, ho Mia, ho Roman, ho Tej, ma soprattutto ho TE, ho una famiglia qui"
"Noi saremo sempre la tua famiglia, ma non sei al sicuro qui"
"NON ME NE FREGA UNA CAZZO DOM"
No vuole capire.
"PERCHE' NON VUOI CAPIRE?"
Il suo sguardo diventa duro.
Sta pensando a cosa dire.
"I-Io..."
Dice qualcosa ma non riesco a sentirla, parla a voce troppo bassa per capire.
"Non ci credo" Mia l'ha sentita.
Tira su la testa di scatto.
"Dom...."
Guardo Bryan che mi guarda con un sorriso complice, era tutto architettato, lei me lo avrebbe detto comunque stasera, qualsiasi cosa mi abbia detto.
"Lei....lei ti ama" Roman mi guarda come se stesse guardando un mucchio di soldi in una macchina da milioni.
Sono l'unico a non averlo sentito?
"E' vero Dom, io credo di amarti"
Il mio cuore fa una capriola.
"I-Io non so cosa dire"
Guardo la sua faccia tumefatta, non sembra neanche lei, ha il labbro gonfio, il sopracciglio spaccato e sotto gli occhi ha degli aloni viola dovuti al naso rotto, ma nonostante tutto è bellissima, e cosa ancor più importante è forte.
Mi guarda con sguardo triste.
"Sapevo che non avrei dovuto dirglielo" guarda Mia con le lacrime agl'occhi.
"Hai ragione, tornerò in Italia e comincerò una nuova vita"
Sale in camera.
Oh no, ora non andrai via facilmente, non dopo la bomba che hai sganciato.
La raggiungo ma prima Mia mi dice una cosa che mi lascia senza parole.
"Dom, non tutti ti vogliono fregare"
E' vero, devo cominciare a pensare che non tutti vogliono fregarmi, e forse dovrei pensare che quello che mi ha detto è vero.
Busso alla porta socchiusa della mia camera da letto.
"Avanti"
Apro piano la porta e la vedo lì, in piedi davanti allo specchio mentre si cambia.
Non mi guarda, sta guardando la mia immagine riflessa nello specchio.
"Scusami ancora Dom, non dovevo"
"No, non scusarti"
Finalmente si volta a guardarmi.
Mi avvicino lentamente.
Aveva ragione Bryan, fa quasi paura.
"Non capisco cosa intendi" come fa ancora a non averlo capito?!
Senza dire nulla la bacio, lentamente, sulle mie labbra sento un sapore fantastico, è un sapore particolare, sa di tabacco, sangue ma c'è anche il dolce del the.
"Resta ti prego" Le sussurro le uniche parole che riesco a dire.
Siamo appoggiati l'uno all'altra, fronte contro fronte, eppure nessuno dei due guarda l'altro.
"Sei sicuro che vuoi che rimanga?"
"Al cento per cento"
"Devo disdire un volo allora"
"Come hai fatto a trovare un volo in due minuti?"
"Non sei l'unico ad avere delle conoscenze Toretto"
"Sei bellissima"
"Tu sei strano"
"Perché?"
"Ah ma dai, prima mi dici non so cosa dire, poi vieni qui e mi baci, devi dire che suona strana la cosa"
"Si forse un po', però guardaci"
La faccio voltare, fino a farle avere piena visuale sullo specchio nel quale è riflessa la nostra immagine.
"Siamo belli"
"E' vero"
Le accarezzo la schiena sotto la t-shirt e sento le sue ali sotto le mie dita.
"Ti piacciono proprio eh?"
"Si, sono belle"
"Sei l'unico che riesce a definire belle delle cicatrici"
"Te l'ho già detto perché mi piacciono"
"Perché sembrano delle ali"
Sentiamo dei passi salire le scale.
Roman si affaccia dalla porta.
"Scusate l'interruzione ragazzi ma volevo solo sapere se vi andava una tazza di the"
"Ah si mi ci vuole proprio"
Le è tornato il sorriso.
E' così bello vederla ridere che mi fa sentire vivo.
Mi fa sentire quasi come mi sento quando corro.
Adrenalina pura.

Il tutore- Dominic Toretto-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora