Nessuno fa la fila per delle montagne russe piatte

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"Chris..." dissi, mentre stavamo tornando a casa.
La mia testa era ormai sorretta  completamente dal finestrino.
"Sì?" rispose.
"Perché sono un tale disastro?"

Rise, guardandomi con sguardo divertito.
"Siamo tutti un disastro, Ivy. Se la vita fosse semplice non ci sarebbe alcuno sfizio."
"Che intendi?" chiesi allora, incuriosita da quelle parole.
"Pensaci... nessuno fa la fila per delle montagne russe piatte."

Mhh...

"Beh... ci sono persone che prendono treni." dissi io.
Rise di nuovo.
"Sì, certo, ma... intendo dire... se tutto fosse semplice non ci sarebbe nessun gusto, non credi? Che senso avrebbe vivere una vita piatta, senza alcun tipo di emozioni?"
"Nessun senso." asserii.
"Siamo esseri umani, nella vita abbiamo bisogno anche dei momenti no. L'importante è che poi sappiamo rialzarci più forti di prima."
"Che strano..." dissi poi.
"Cosa?"
"Sono riuscita a seguirti nonostante sia ubriaca fradicia." risi.

"Siamo arrivati" disse.
Scese dall'auto e mi aiutò a uscire.
Feci qualche passo, ma subito caddi in avanti. Per fortuna riuscì a prendermi.

"Sta' attenta" disse poi, ridendo e mi prese sotto braccio, aiutandomi ad arrivare alla porta.

"Ivy... perché ci sono le luci accese?"
"Ohhhh... cazzooo!"
"Sì, ne vorrei anche io uno in questo momento..."
"Chris!! No... intendo dire che... in casa c'è Jack. Mi sono completamente dimenticata di lui."
"E allora?"
"Non voglio mi veda ubriaca!"
"Per quale motivo?"
"Beh..."

Non mi andava di raccontare tutto a Chris, sarebbe stato troppo complicato e troppo doloroso, e non volevo si facesse un'idea sbagliata di Jack. Perché sì, aveva sbagliato, ma in questo periodo stava soffrendo molto e io dovevo almeno tentare di comprenderlo e di aiutarlo. Decisi quindi di fare come se nulla fosse accaduto.

In fondo credo abbia imparato la lezione ieri sera... non credo si permetterà di mettermi ancora le mani addosso.

E in ogni caso, la Ivy ubriaca sarebbe stata in grado di staccargli le palle a morsi.

"Che bella questa pianta Chris, non è bellissima?" dissi barcollando.
"Sì certo... è... una pianta..." disse, divertito dal mio comportamento.
"Non è una semplice pianta... è la pianta più bella del mondoooo!" iniziai a ridere. "Lo sai che sei la pianta più bella del mondo? Eh? Lo sai?" dissi, come se stessi parlando con un gatto.

Chris sbuffò e si avviò verso la porta, lasciandomi al mio dialogo con la pianta del corridoio. E così bussò alla porta.
"Cattiva pianta! Cattiva!" urlai.
"Ehm... salve." disse Jack, non appena spalancò la porta e vide Chris.
"C-ciao..." disse Chris, sorpreso da chi si fosse trovato davanti.

Cosa c'è? Te l'eri immaginato diverso?

"T-ti ho portato lei." disse, indicandomi. Jack fece qualche passo in avanti e si sporse sulla porta per potermi vedere.

"Sono Chris, un amico." disse ancora Chris, allungandogli la mano.
Jack gliela strinse.
"Sì, Ivy mi ha parlato di te. Sei il suo collega, giusto?"
"Sì. Cioè... beh... in realtà ora lei lavora con Ferreri... quindi... teoricamente... non proprio... ecco..." sembrava terribilmente nervoso.
"Sì, tranquillo." rispose Jack, sorridendo. "Ivy mi ha detto anche questo." continuò poi, come divertito dalla sua imbranataggine, cercando un modo per tirarlo fuori da quella situazione.

Che si sia accorto di come Chris lo stia mangiando con gli occhi? Mhh... nah, per quanto gli voglia bene, Jack è la persona meno perspicace sulla faccia della Terra.

Tutti e due mi aiutarono ad entrare e mi fecero stendere sul divano.
"Alla festa ha bevuto un po' troppo così ho pensato fosse meglio riportarla a casa-"  disse Chris, mentre mi copriva con una coperta.
"Hai fatto benissimo." constatò Jack.

Chris si fermò un istante, notando la medicazione che Jack aveva sulla guancia.
"Cosa ti è successo?" chiese, indicando la ferita.
"Sono caduto." disse lui, cercando di evitare di parlare di ciò che era successo solo ventiquattro ore prima.

"Voleva solo scoparmiii... ma io gliel'ho fatta vedereee!" scoppiai nuovamente in una rumorosa risata. "O megliooo... in realtà non l'ha vista neanche col binocoloo." ridevo come una matta.
"C-come?" chiese Chris, confuso da quelle parole.
"Vedo che hai bevuto tanto Ivy..." disse Jack, cercando di far placare le acque. "Va sempre a finire così." aggiunse poi, accennando un sorriso.
"Posso lasciarla a te, allora?"
"Certo, sta tranquillo."
"Bene."

Fece per andarsene, ma Jack lo trattenne.
"Scusa..." esitò qualche istante. "Come mai non l'ha riaccompagnata Micheal?"
"Te lo spiegherà lei quando sarà un po' più lucida" rise. "Comunque è stato un piacere conoscerti."
"Lo è stato anche per me." sorrise.
"Hey Chris, potrebbe essere lui!" urlai in quell'istante, notando gli sguardi che quei due si lanciavano.
"Che intende?" chiese Jack, divertito da quelle parole.
"Nulla nulla..." esitò qualche istante, come imbarazzato. "Come hai detto tu... ha bevuto parecchio." disse poi.
"Certo... certo."
"Sarà meglio che vada allora."
"D'accordo, grazie mille ancora."
"Figurati... prenditi cura di lei."
"Sarà fatto." sorrise.
"Buonanotte"
Se ne andò.

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