XVI

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Come sempre, vengono svegliati da alcuni invadenti raggi di sole che attraversano i vetri delle finestre, dinanzi alle quali nessuno dei due aveva pensato di calare una tenda, la sera precedente.

Simone viene svegliato, in realtà, e trova Manuel che dorme beato ad un palmo dal suo naso, poggiato sul fianco sinistro, con la mano sinistra sotto la sua guancia, a separarla dal cuscino, e la mano destra poggiata sulla sua sinistra.

Dev'essere realmente tardi, ma nulla al mondo potrebbe convincerlo a spostarsi per raccattare un cellulare o un orologio. Lo deduce dall'intensità della luce del sole che li ha svegliati, e che in quel momento illumina il volto del fidanzato.

Non si sposterebbe per nessuna ragione principalmente perché, a quella distanza, con i loro nasi che quasi si sfiorano, nota la presenza di un'infinità di piccolissime lentiggini sulle guance di Manuel.

Non che non le avesse mai notate prima, ma tutte le ore trascorse nella decappottabile, unite a quella giornata al Grand Canyon, in cui sono stati esposti al sole come non mai, hanno fatto sì che venissero evidenziate in modo significativo.

Sorride e un po' si sente stupido ad osservare la pelle del suo ragazzo mentre questi, tra l'altro, dorme, trovandola una cosa adorabile, ma poi si ricorda di trovarlo adorabile sempre, probabilmente da circa tre anni, quindi continua quella specie di contemplazione.

Cerca di contarle, quelle piccole macchioline che, secondo lui, rendono Manuel ancor più bello, e vorrebbe baciarle.

Vorrebbe baciarle una ad una.

Le sfiora con l'indice della mano sinistra, sottraendola al tocco dell'altro, come a volerle realmente contare, poi però decide di sostituire il suo dito con le sue labbra, ed inizia a lasciarvici tanti piccoli bacini, anche perché vuole svegliarlo, e quello gli sembra il modo più appropriato per farlo.

Lo sente muoversi leggermente, ed approfitta del fatto che si sia spostato per baciare anche la guancia precedentemente premuta sul cuscino, posizionandosi leggermente su di lui.

Manuel inizia a ridacchiare, e con voce roca gli domanda cosa stia facendo.

«Che fai Simo?»

L'unica cosa che sente però non è la voce dell'altro, bensì le sue labbra aprirsi in un sorriso, a contatto con la sua pelle.

Poi Simone ritorna sul cuscino, abbandonando quell'attività, dopo averle baciate tutte, pensa tra sé e sé, e risponde.

«Contavo le tue lentiggini, sono bellissime» spiega, sentendosi anche ridicolo, ma senza curarsene.

Manuel infatti ride, e sposta la mano destra sulla sua guancia, sfiorandogli uno zigomo con il pollice.

In realtà non si è mai sentito così amato.

«Nessuno me l'aveva mai detto che sò bellissime, e a me non sò mai piaciute, lo sai?» confessa, omettendo di essersi sentito più volte a disagio, in estate.

Stars map my freckles
and all I want is you
tracing constellations on
my skin.


«Per me sei ancora più bello così» ribatte Simone, sorridendo e arrossendo leggermente.

Poi però vede lo stesso rossore comparire sotto quelle macchioline speciali, e decreta che è quella la versione migliore di Manuel.

«Anzi» infatti ridacchia, «così sei bellissimo».

Fa una pausa, per lasciare un nuovo bacio su uno dei suoi zigomi, e «tutto rosso» aggiunge, peggiorando la sua situazione.

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