1

560 23 0
                                    


Yeji buttò il suo cellulare tra le coperte del letto, con il viso rosso dall'imbarazzo e il cuore che le martellava furioso nel petto.

Ne sentiva il battito perfino nelle orecchie, talmente si era agitata.

Quella sera, come anche quelle precedenti, aveva messo una storia su Instagram, un edit di Tiktok dei suoi kpop idols preferiti.

Probabilmente chi la seguiva, quei pochi followers che aveva, tra cui anche alcuni dei suoi compagni di classe, aveva l'impressione che lei non avesse nulla di meglio da fare che guardare video su Tiktok per poi condividerli nelle sue storie, una vita sociale.

Non si sbagliavano, Yeji non aveva davvero niente da fare, aveva a disposizione fin troppo tempo libero, e si annoiava a morte, ma faceva quello per un motivo ben preciso, che nessuno dei suoi conoscenti sapeva.

Nemmeno la sua famiglia ne era al corrente e, a dire la verità, non li avrebbe mai messi al corrente di quello che le stava succedendo in quegli ultimi mesi.

Non avrebbe mai confessato loro dei sentimenti che aveva cominciato a provare nei confronti di una ragazza.

Sapeva perfettamente quanto la sua famiglia disprezzasse le persone che appartenevano alla comunità LGBT, decisamente contraria all'amore tra due persone dello stesso sesso.

Era inutile e uno spreco di tempo cercare di far cambiare loro idea a riguardo, avevano ancora la mentalità chiusa.

Yeji aveva capito, con grande amarezza e dispiacere, che la sua famiglia non avrebbe mai accettato il suo orientamento sessuale, quando finalmente si era decisa di difendere durante uno dei soliti attacchi, tipiche provocazioni di sua madre su quell'argomento delicato e particolare.

Non si sarebbe mai dimenticata lo sguardo indispettito di sua madre e il tono derisorio e ironico con cui le aveva fatto quella domanda.

"Ma fa che li difendi perché sei come loro?"

Una pugnalata dritta al cuore, e lacrime amare trattenute per non confessarle che sì, anche lei era come loro.

Se l'avrebbe fatto, si sarebbe ritrovata all'istante senza una casa e senza una famiglia.

Cosa avrebbe fatto, senza un lavoro, dei soldi, degli amici? Non aveva nessuno, letteralmente, oltre la sua famiglia.

In quel momento decise di fingere, per proteggere se stessa e il suo futuro, ma quando ne avrebbe avuto la possibilità, se ne sarebbe andata sicuramente di casa.

Yeji accettava la sua sessualità e non se ne vergognava, non c'era niente di sbagliato in lei, non soffriva di nessun disturbo mentale, non aveva commesso nessun crimine, e non stava facendo del male a nessuno.

Non avrebbe mai permesso a qualcuno di offenderla per quel motivo, o addirittura di minacciarla, nemmeno alla sua famiglia, che lei spesso non considerava come tale.

say something // ryejiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora