Capitolo 7

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"Balli?"
Rimasi ferma.
Ero sorpresa.
Mi alzai e, senza dire una parola, mi piazzai davanti a lei.
"Guarda che se non vuoi farlo non devi.." cominciò ma io la interruppi.
"Balliamo".
Mi porse la sua mano sinistra, mentre l'altra si stava poggiando sul mio fianco.
Cominciammo a fare passi sincronizzati. A destra, a sinistra..
I nostri sguardi erano bloccati tra di loro.

Finita la canzone, ci staccammo.
"Grande, sai ballare bene" disse lei.
"Grazie" Risposi.
Ci sedemmo sul divano, sta volta finendo di bere il tè.
Guardai fuori dalla finestra.
Mancava poco e avrebbe grandinato.
Mi accorsi solo in quel momento che Eva aveva freddo.
Era in maglietta a maniche corte e pantaloncini, aveva i brividi.
"Arrivo subito" dissi alzandomi e dirigendomi in camera.
Aprii l'armadio e afferrai una felpa.
Presi quella più larga così che lei potesse stare comoda.
La comodità prima di tutto.
Quando tornai in salotto mi avvicinai a lei.
"Tieni, sembri aver freddo" dissi.
"Grazie"
"Già che ci sei vuoi andare a prendere dal mio armadio dei vestiti in cui dormire?" Le domandai.
"Si, grazie"
Andammo in stanza insieme e lei prese
dei pantaloncini.
"Posso dormire in questa felpa?" chiese.
Annuii, capendo che aveva freddo.
Le indicai dov'era la stanza di Selene e poi andai in cucina.
Poco dopo lei mi raggiunse, indossava i miei pantaloncini e la mia felpa.
"Hai fame?" Le chiesi.
"Si"
"Vuoi che preparo qualcosa? Riso, saikebon.. Sennò ordiniamo qualcosa" chiesi.
Lei rise.
"I saikebon vanno più che bene" disse sorridendo.
"D'accordo. Quali preferisci? Manzo o Pollo?" Domandai afferrando le due confezioni.
"Manzo, grazie"

Mangiammo e sparecchiammo.
"Li lavo io i piatti" disse lei.
"Ma no, stai tranquilla. Li lavo io." Risposi.
"Eddai, lasciami almeno lavare i piatti" si giro guardandomi negli occhi.
Esitai prima di rispondere.
"Va bene"

"Che ore sono?" Chiese.
Guardai l'orologio.
"Le 10" Risposi.
"Che si fa?"
"Non hai sonno?" Domandai.
Scosse la testa.
"Non so, vuoi guardare un film? Lo guardiamo dal computer, è in stanza mia"
"D'accordo"
Andammo in stanza e ci mettemmo sul letto.
"Sdraiati pure, stai più comoda" cliccai sul film che avremmo guardato.
"Non voglio dart-" la interruppi.
"Eva, fallo pure. Non mi dai fastidio." Dissi.
"Fai come se fossi a casa tua" aggiunsi.
Poco dopo il film partì.
Era carino.
Eva purtroppo non pensava lo stesso.
Si addormentò.

Quando finì, spensi il computer.
Eva era al mio fianco, addormentata.
Non la svegliai, non mi dava fastidio e poi era persa nei suoi sogni.

𝐀𝐦𝐚𝐧𝐝𝐨𝐭𝐢 || 𝐠𝐢𝐫𝐥𝐱𝐠𝐢𝐫𝐥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora