Un lungo addio

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Gennaio, 2009

«Inizia a piovere, non correre.» Cecilia non guardava altro che la strada, fissava l'asfalto bagnato e fingeva di non udire il parlottio sommesso che proveniva dai sedili posteriori.

La ragazza non vide Leonardo voltarsi nella sua direzione per rivolgerle un sorriso rassicurante, ma sentì la sua voce calda. «Non temere, vi riporterò entrambe a casa.»

Uno sbuffo spazientito riempì l'abitacolo e spazzò via il mormorio di Beatrice, che andava avanti ormai da mezz'ora, esattamente da quando aveva visto sopraggiungere la sorella con uno sconosciuto ed era salita nella sua auto controvoglia.

L'adolescente si diede un piccolo slancio e sollevò l'ossuto bacino, mentre sporgeva la testa nella parte anteriore della macchina, finendo tra Cecilia e Leonardo. Guardava l'uno, prima, e l'altra, dopo; lanciava occhiatacce a lui e riversava il proprio sdegno a lei. «Si può sapere chi è questo qui? E perché non sei con il tuo fidanzato?» rimarcò l'ultima parola innalzando la voce affinché lo sconosciuto si imprimesse bene nella mente l'inviolabilità della sorella.

E fu uno stridio pungente che intirizzì le orecchie di Leonardo.

«Questo qui ha un nome, si chiama Leonardo! Mi sembra di avertelo presentato appena sei salita in auto.» Cecilia precisò, stanca delle accuse mute di Beatrice. «Non credere che mi sia sfuggito il tuo comportamento, sei stata maleducata e, di questo, faremo i conti a casa. Non è bastata la tua fuga, dovevi farmi vergognare anche per l'atteggiamento superbo che hai assunto.»

«A casa, tu dovrai spiegarmi, invece, perché sei insieme a un altro!» a un fiato di distanza l'una dall'altra, Beatrice ammonì, pungente, la sorella che innalzò le pupille fino a osservare il tettuccio della macchina.

«Quanto sei bacchettona, Bice! E rilassati un po', ti ho già spiegato che Leonardo è un amico e che...»

«Ci fai sesso?»

«Bice! Ti dai una calmata e ti fai gli affari tuoi?» La vergogna si unì al torpore proveniente dal riscaldamento acceso e un lieve rossore imporporò le guance di Cecilia, nonostante la ragazza avesse ancora freddo. Non si era affievolito, il gelo che intorpidiva le membra di Cecilia persisteva sin da quando si erano mossi, uscendo dal magazzino di Tommaso; era uno spiffero ghiacciato che scuoteva le ossa e intirizziva la carne. Non proveniva da fuori, dalle basse temperature di una notte di fine gennaio, Cecilia aveva unicamente avvertito il rigido fiato della fine.

«Hai la coda di paglia.» cantilenò l'adolescente, con il volto storpiato dallo sdegno.

«E tu, invece, hai una bella faccia tosta!» Cecilia rispose e, mortificata, tentò di scusarsi con l'assente Leonardo. «Mi dispiace, mia sorella è molto legata a Mattia e crede di difenderlo in questo modo. Se solo sapesse...», un veleno intriso di soprusi e prevaricazioni inondò le vene di Cecilia e scoppiò dalla bocca: «... anzi, deve sapere! Io le racconto tutto e non provare a fermarmi, Leonardo! Hai capito? Leonardo? Mi ascolti?» la giovane inclinò il volto e notò che l'amico osservava, con insistenza, il bagliore che riverberava nello specchietto retrovisore. «Leonardo...» sussurrò, impaurita e ravveduta, accorgendosi che il ragazzo stesse viaggiando a velocità sostenuta.

«Ci stanno seguendo!» ringhiò, Leonardo. «Prendi il mio cellulare e vai nella rubrica. Cerca il numero di Tommaso e chiamalo, subito! Hai capito, Cecilia?» L'ordine del ragazzo sovrastò il borbottio spaventato di Cecilia, che non riusciva a muoversi e fare quanto lui le avesse chiesto.

«Cecilia, prendi questo telefono e fai quello che ti ha detto!» Beatrice aveva girato la schiena e aveva guardato attraverso il lunotto posteriore appena udito il monito del ragazzo, scorgendo un'auto che sfrecciava a poca distanza dalla loro. Spronò la sorella, smosse ripetutamente il suo braccio e, quando capì che lei fosse inerme, raggelata da un infausto presentimento, si sporse per raggiungere e afferrare il telefonino dal cruscotto. Poi, Beatrice cercò il nome di quel Tommaso di cui parlava Leonardo e avviò la chiamata, poggiando il cellulare accanto all'orecchio di quest'ultimo.

Il bacio dello scorpioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora