La corsa con Perseo è proseguita in silenzio, e solo dopo averlo salutato ed essere entrata in camera mi rendo conto che ho ancora addosso la sua felpa. La tolgo e la piego con cura appoggiandola ai piedi del letto dopo averlo rifatto.
Mi godo a pieno la doccia lasciandomi cullare dal tepore e dal suono dolce dell'acqua.
Esco dalla doccia e mi avvolgo in un candido asciugamano bianco. E mentre entro nuovamente in camera e noto che oltre alla grande finestra c'è anche una porta che mi permette di uscire in un terrazzino. E così faccio. Il sole ormai è alto e il cinguettio armonico degli uccellini mi porta a sorridere involontariamente.
"Lo fai apposta?" sento dire al mio fianco. Deve essere una maledizione di qualche tipo perché appena sposto lo sguardo a sinistra noto che nel balcone in fianco al mio Perseo se la sta ridendo. Tiene tra le labbra una sigaretta ancora spenta e in mano un accendino, come reazione naturale stringo l'asciugamano al corpo e per non far notare il disagio sorrido.
"Ti piacerebbe ah?" la mia risposta lo fa sorridere e scuotere leggermente la testa.
"Ne vuoi una?" mi chiede lui mostrandomi il pacchetto di Lucky Strike rosse. Ci penso un attimo e poi annuisco, non è un'abitudine per me fumare, ma quando ne ho avuto la possibilità e la voglia non me ne sono mai privata.
Così dopo aver preso la sigaretta mi sporgo dal mio balconcino per farmela accendere.
"Sta sera ci sei?" chiede lui guardando il cielo limpido. Confusa mi giro e domando di cosa stesse parlando.
"Quasi dimenticavo che sei arrivata ieri. Sta sera giù al fienile si tiene una festa d'inizio anno. Te ne parleranno oggi i tuoi amici."
"Oh non lo sapevo. Comunque certo che ci sarò. Almeno credo, lo scoprirò più tardi." Sicuramente ne avrei parlato successivamente con Sarah e gli altri.
"Allora, cosa facevi prima di venire qua?" mi domanda lui.
"Ho finito la scuola a maggio e dopo il diploma ho deciso di lavorare in libreria per l'estate, non è stato un gran periodo però." Accompagno la frase a una risata forzata, non capisco nemmeno perché il mio stupido cervello abbia deciso di aggiungere quel particolare inutile.
"Che è successo?" Ecco, la domanda che non volevo sentire ma alla quale mi costringo a rispondere per non dare ancora potere a quei miei fantasmi del passato.
"Oh nulla, mi ha solo tradito il mio ragazzo dell'epoca, il mio migliore amico se ne è andato senza nemmeno dirmi ciao e non sono stata ammessa alla Oxford University solo perché il giorno dell'esame di ammissione ero distrutta emotivamente e non riuscivo a concentrarmi. Però alla fine dei conti poteva andare peggio. Ho imparato a prendere la vita come viene, senza più farmi aspettative e chiudendo i rapporti con tutte quelle persone che sapevo non fossero state oneste con me. Non mi fido più." Dico sorvolando su alcuni dettagli che preferisco tenere segreti.
"Ah posso immaginare, spero che le cose possano andare meglio." Annuisco e in silenzio finiamo la sigaretta. Ci salutiamo velocemente e entro in camera per cambiarmi e prepararmi alla meglio.
È ancora abbastanza caldo quindi indosso un paio di pantaloncini e un top nero. Nulla di troppo eccentrico che possa focalizzare ulteriore attenzione su di me.
Esco di fretta dalla stanza dopo aver preso le chiavi e aspetto Sarah davanti alle porte della sala da pranzo.
La vedo arrivare con un grande sorriso e una serenità contagiosa, quasi a sottolineare questa felicità noto il fiocco giallo legato ai suoi capelli, per quel poco che conosco questa ragazza, posso già ipotizzare che abbini i colori dei suoi fiocchi alle sue emozioni.
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Thunder and Tides
FantasyCome reagiresti se ti dicessero che in testa alla tua discendenza ci fosse una Divinità dell'Olimpo? Se tutto quello che leggi nei libri di storia fosse vero? Se gli intrighi olimpici fossero veri. Blair, ne è la prova vivente, così come altri tanti...