Saturno Mirai è una ragazza criminale a cui viene data l'opportunità di entrare alla Yuei e di ricominciare da capo. Accettando l'offerta lei farà amicizia con Kyoka Jirou e un ragazzo dai capelli rossi, Kirishima Eijiro: che sarà la sua unica e ver...
In quest'ultimi giorni io Kirishima legammo molto. L'unico punto nero era che mio fratello doveva sempre rovinare l'atmosfera. Da quando ci eravamo ritrovati era diventato iper protettivo.
- Allora come mi vesto? -
- Saturno, calmati, è normale essere nervosi -
- Tu dici? -
Oggi dovevo uscire con Kirishima, solo io e lui. E all'idea di stare da soli mi era venuta una crisi.
- Quindi?! -
- Aspetta aspetta aspetta che forse ho trovato -
- Eccolo! E... walla! -
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( il vestito è questo però, senza le scarpe e la collana nera. In più la borsetta è a tracolla ed è bianca )
- Bello!!! Aspetta, da quando ho quel vestito? -
- E io che ne so -
- Per le scarpe va bene se metto queste? -
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- Perfette -
- Per il trucco e la capigliatura? -
- Lasciali sciolti e mettiti un po' di mascara -
- Ok -
...
Quando mi feci vedere da Kyoka mi fece i complimenti.
- Non credi sia un po' esagerato? -
- No no, tranquilla -
- Se lo dici tu... -
Andai alla porta e prima di uscire guardai Kyoka.
- Buona fortuna Saturno-chan -
- Grazie mille di tutto Kyoka-chan -
Mi avviai verso il luogo dell'"appuntamento". Ero in preda ad un ansia assurda.
Oddio oddio...
Quando arrivai sul posto c'era Kirishima che mi stava aspettando.
Respira...
- Ehi Kirishima... -
Lui si girò e potei notare che arrossì leggermente.
- Ehi Saturno... stai... bene con quel vestito -
- Grazie -
Abbassai la testa dall'imbarazzo. Era la prima volta che un ragazzo mi faceva un complimento, togliendo ovviamente mio fratello.
Okay okay!!!! Ce la puoi fare...
- Andiamo? -
- Sì -
Così ci avviamo verso la metà predisposta. Nonostante tutto ci divertimmo un sacco e purtroppo arrivò la sera.
Ci fermammo a un parco e ci sedemmo su delle panchine a guardare le stelle.
- Oggi le stelle si vedono molto bene -
- Già -
Mentre guardavo le stelle mi sentivo osservata, così mi girai verso Kirishima e lo beccai a fissarmi. Lui abbassò subito lo sguardo.
- Senti... ti devo dire una cosa -
Mi prese la mano e mi portò al centro del parco, dove la luce della luna splendeva di più.
- Ecco... -
Ci guardammo intensamente fino a quando lui spezzò il contatto.
- Saturno, tu mi piaci -
Mi saltò il cuore.
Ero felicissima, ma al con tempo ero agitatissima. Non sapevo cosa fare; lui aspettava una mia risposta, ma non riuscivo a formulare niente di sensato.
- I-io... -
Staccai le nostre mani e scappai via.
Che cosa sto facendo?
Delle lacrime mi uscirono dagli occhi.
Non mi meritavo Kirishima: io, una detenuta rilasciata, non avevo il diritto di amare.
Io causo solo sofferenza.
Sentivo Kirishima chiamarmi, ma io non mi voltai e andai diretta verso casa.
Presi le chiavi e le infilai il più velocemente possibile. Entrai e mi chiusi la porta dietro.
Vedevo Kirishima fuori, a guardare fuori dal vialetto la porta. Abbassò la testa e se ne andò.