Capitolo 11

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Finalmente Dot è riuscita a restringere il campo a tre luoghi <Un momento questo è il parco dove mia mamma mi portava da piccola, preparava il cesto da picnic e mi guardava disegnare per ora, quello è il nostro posto. Mi ricordo che un giorno ci nascose qualcosa se non sbaglio, forse per tenerlo al sicuro... deve essere proprio lì.> disse Clary <Bene prepariamoci.> dissi e andammo all'armeria a prendere spada e pugnali per poi dirigersi verso il parco indicato da Clary, non appena arrivammo Dot iniziò a condurci dove si trovava lo specchio come trasportata dal potere dell'emblema <Clary l'incrocio delle ley line è vicino.> disse Dot e corremmo verso la statua al centro del parco <È qui.> <Vedi qualcosa?> disse Clary mentre Dot si avvicinò alla statua ed aprì come una sorta di mini portale pronunciando delle parole in latino per poi estrarre uno specchio <È quello vero, è lo specchio mortale.> disse Clary e Dot annui <D'accordo adesso andiamo.> disse Jace prima di essere scaraventato via da una specie di mostro <JACE.> urlai per poi estrarre la spada e mettermi davanti a Dot e Clary, lo attaccai ma lui schivo i miei colpi per poi scaraventare via anche me e atterrai vicino a Jace <Stai bene?> mi chiese lui <Si sono solo un po' frastornata.> <CLARY SCAPPA!> urlammo all'unisono io e lui ma ci ritrovammo una spada puntata alla gola <NON FARLO!> gridò Clary per poi venirci in contro <Sei Jonathan non è vero....> e il mostro si girò verso di lei, allora lui era veramente Jonathan <Sei mio fratello non vero....e non vuoi farmi del male giusto, ma se lo farai a loro è come se tu lo facessi a me, è per questo che sei venuto no. -e mostrò lo specchio- Puoi prenderlo e andare via o puoi venire con noi....ti aiuteremo.> disse Clary ma lui continuava a puntarci la spada alla gola <Le cose che ti ha detto Valentine sono bugie, il tuo passato qualunque cosa tu abbia fatto non ha più importanza, tu sei la mia famiglia.> disse Clary con le lacrime agli occhi, ma Dot attaccò Jonathan e poi aprì un portale <Clary prendi lo specchio e scappa.> disse così io e Jace ci alzammo il più velocemente possibile per raggiungerla <Non senza di te.> disse <Solo così proteggeremo lo specchio ora vai.> così io e Jace la prendiamo per le braccia e la trasciniamo nel portale <NO DOT!> urlò lei <Andiamo.> diciamo io e Jace all'unisono. Il portale ci scaravento all'istituto <Se avessi saputo cosa avrebbe fatto Dot non l'avrei mai lasciata lì.> <Sapeva cosa rischiava.> dissi io tenendomi il braccio dolorante per poi farmi un iratze <Esatto e per merito suo Valentine non potrà evocare l'angelo, finalmente siamo un passo avanti a lui, e poi è sopravvissuta a Valentine sopravviverà anche a questo.> disse Jace <Tutte le lotte, gli spargimenti di sangue e per cosa....> disse Clary, ero accanto a lei quando aprì lo specchio e d'improvviso vidi tutto nero....
Ero di nuovo al lago come nel mio sogno ma stavolta due spade venivano verso di me evitai la prima ma la seconda continuava a venire verso di me non riuscivo ad evitarla perciò urlai....
Riapri gli occhi e Jace mi stava tenendo per le spalle <Beth hai avuto di nuovo una visione, cosa hai visto?> mi guardò preoccupato <Era come l'incubo che ho fatto stanotte, ero al lago Lyn e stavo affogando ma stavolta due spade venivano verso di me....> dissi ansimando <Tranquilla fai dei respiri profondi.> <Non sarà che queste visioni vogliono dirti qualcosa? Forse è proprio l'angelo Ituriel che vuole farti capire qualcosa?> <Si ma cosa?> <Non lo so ma per ora avverti anche Alec di ciò che hai visto.> <Si hai ragione, vado subito a dirglielo.> così andai a cercarlo nel suo ufficio ma invece di trovare lui trovai Sebastian che lo sta mettendo a soqquadro <Che diamine stai facendo!> urlai <Oh Beth niente sto solo cercando qualcosa per il grande capo.> disse ma qui qualcosa non quadra Alec non chiederebbe mai a Sebastian di cercargli qualcosa nel suo ufficio in fondo non si è mai fidato di lui e in più non lo sopporta, poi mi guardai in torno e notai che i fiori sul tavolo erano appassiti e mi ricordai di una cosa che mi aveva detto Clary ovvero che Jonathan aveva il potere di far appassire i fiori quando è arrabbiato e da quello capì <Tu sei Jonathan.> dissi di botto e lui fece un sorriso inquietante <Ma che brava.> disse superandomi e chiudendo la porta alle mie spalle, così presi il pugnale nella fondina e glielo tirai addosso colpendolo al petto ma per mia sfortuna non in un punto vitale così se lo tolse dal petto e lo gettò a terra poi mi attaccò ma io lo schivai finché non mi prese per i capelli e mi fece sbattere la testa contro un soprammobile di pietra e poi vidi tutto buio....

My new beginning// Alec LightwoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora