Una questione rognosa - Il giorno dell'omicidio

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Il commissario Ricci aveva avvicinato i suoi uomini uno per uno e si era fatto raccontare per filo e per segno quanto fatto in sua assenza. Era rimasto soddisfatto del loro operato e, fatto abbastanza inconsueto, gli erano sfuggiti due «Bravo!» e un «Ben Fatto, dico!»

Aveva incaricato l'ispettore Giandomenici di coordinare il presidio della scena e di tenersi in contatto con le altre volanti nel caso venissero individuate persone o comportamenti sospetti. Evento che, purtroppo, appariva sempre più improbabile mano a mano che i minuti passavano. Disgraziatamente, solo dopo le nove e trenta era stata diffusa la rettifica: il sospetto non indossava più una felpa grigia.

Ricci, poi, aveva chiamato in disparte Mulas per farsi un'idea più precisa dei due testimoni oculari.

«Ha ragione commissario. Ma non me la sono sentita di tenerli qui per strada con il cadavere, mezzi svestiti e shockati ad aspettare di parlare con lei. Vedrà, sono due vecchietti. Sembrava fossero stati bastonati»

«Conoscerla? No! Mi hanno detto di no. Penso che fossero così mogi perché si sentivano in colpa di non essere riusciti a intervenire. Lui è un medico di quelli di una volta, sensibili e umani. Immagino in pensione. Lei invece dev'essere una decisa. Energica. Anche se stamattina sembrava uno zombie»

«No, non lo shock. Non sembra il tipo. Piuttosto perché pensava di aver sbagliato. Che avrebbe dovuto gridare aiuto alle persone in strada o lanciare qualcosa addosso all'assassino, invece di correre a chiamare noi»

«Sì. Gliel'ho detto anch'io che era stata la scelta giusta. Ma non credo proprio di averla convinta»

«Mah... Lei dice di aver visto tutto. Ed è lei che ci ha fornito la prima descrizione. Però non sapeva che si fosse tolto la felpa. Evidentemente non era sul balcone mentre lo faceva. Comunque, commissario, io credo che abbia parecchio ancora da raccontarci»

"Dico" non è più così convinto che Mulas abbia gestito bene i testimoni. D'altra parte quanti omicidi così capitano nella vita di un poliziotto? Molto rari, per fortuna. E Mulas è giovane. Di età e di lavoro. Il commissario Ricci non se la sente di rimproverarlo troppo.

«Spero solo, Mulas, che non abbiano parlato con altri. Lo sa, no, come si alterano facilmente i racconti parlandone. Poi si convincono, in buonafede dico, di aver visto cose che invece non sono successe affatto. Così delle loro testimonianze non possiamo più farcene nulla. Nulla se va bene, dico! Perché se va male possiamo addirittura esserne fuorviati» 

Ricci tace un attimo e guarda il suo agente negli occhi. «Era meglio che li tenesse qui, Mulas. Ricorda cosa abbiamo imparato e visto con i nostri occhi al seminario di Palazzi? Quello sulla psicologia e l'attendibilità dei testimoni?»

Mulas aveva preso un'aria contrita ma non era del tutto convinto. «Sì, sì commissario, ha ragione. Però io gli ho detto chiaro e tondo che non dovevano parlare del fatto con nessuno. E Neanche tra di loro. Io credo che abbiano capito...»

Ricci aveva sospirato. «Va beh, speriamo, tanto oramai è fatta. Accompagnami. Andiamo a sentire questi supertestimoni»

«Ricciii! Ricci, venga per piacere! Venga qui», il dottor Magini stava gridando dall'altra parte del vicolo e faceva grandi gesti chiamandolo con un braccio come se fosse un cane.

Il commissario l'aveva guardato irritato e aveva alzato una mano. «Un momento, dottore!» Poi si era girato verso il suo agente. «Mulas, vai tu che li conosci, prima che passi troppo tempo. Comincia pure a interrogarli. Separatamente, mi raccomando. E attento, eh? I fatti, dico, non le opinioni o le impressioni. Fatti nudi e crudi. Quello che hanno visto e niente di più. Ci siamo intesi?»

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