15. Ferita

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alex's pov

Ormai sono due mesi che conosco Aria, il tempo è volato.

Tra di noi non c'è nulla di serio, ci siamo solo dati qualche bacio, ed ancora non abbiamo neanche mai fatto sesso, in realtà penso che sia vergine.

In questo momento siamo nel mio giardino, è sera e si vedono le stelle.

Siamo distesi su due asciugamani, non c'è molta distanza tra noi, è quasi para allo zero.

Mi sento osservato, così mi giro verso di lei e la colgo in fragrante, mi stava guardando.

«So di essere bello.» dico con voce roca, e lei scuote la testa e distoglie lo sguardo, come se si fosse risvegliata da uno stato di trance.

«Sei sempre molto simpatico e modesto.» mi risponde, oggi sembra assente, come se fosse qui con il corpo ma non con l'anima.

«A che stai pensando, bambolina? È tutto il giorno che con la testa sei altrove.» le chiedo, incuriosito.

Chissà a cosa pensa e che strani viaggi si sta facendo con la mente.

«Penso a te.. a me.. a noi.» ammette in un sussurro.

A noi?

«Ti stai facendo troppe fantasie, non c'è nessun noi, Aria.» chiarisco.

Non ho tempo per una relazione, tanto meno con lei che ha solamente sedici anni, è ancora una bambina.

Sposto lo sguardo sui suoi occhi, che hanno smesso di brillare, è come se si fossero spenti.

«Noi ci siamo baciati diverse volte, c'è qualcosa tra di noi, Alex.» mi risponde, squadrandomi.

aria's pov

«Non fare una scenata, che cosa ti aspettavi da me? Sono stati solo degli stupidi baci.» mi fa, e credo di aver sentito del disprezzo nella sua voce.

Mi alzo in piedi ed indietreggio, non merita di vedere le mie lacrime.

«Spero sia stato divertente per te, questo giochetto.
Tolgo il disturbo, tanto sono stati solo degli stupidi baci, no?» mi tolgo il bracciale che mi aveva regalato e glielo lancio.

Mi giro e percorro velocemente la sua villa, fino ad arrivare in camera sua, quella in cui abbiamo dormito insieme diverse volte.

Prendo la mia borsa e senza neanche degnarlo di uno sguardo o di un saluto vado via da lì.

È notte fonda e per arrivare a casa di Christian ed Emma a piedi sono circa una decina di minuti.

Sono nel bel mezzo di un vicolo, con il mascara colato.

Non riesco a smettere di piangere da quando ho messo piede fuori da casa sua.

Ma infondo che mi aspettavo da uno come lui?

Ha ventidue anni, è logico non voglia stare con una ragazzina come me.

Però i suoi baci e le sue carezze risvegliavano in me sensazioni mai provate prima, sono stata più me stessa con lui che con chiunque altro nella mia vita.

𝑫𝒐𝒑𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒆𝒃𝒃𝒆 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora