Superbia

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Il primo dei generali fu sconfitto ed il gruppo decide di passare la notte in città per festeggiare, seppur si trovassero tra rovine e macerie l'allegria e la la voglia di vivere stava lentamente tornando negli animi del popolo che in Suez vedevano la salvezza.
Quella sera Medro si avvicinò a Suez chiedendogli come si sentisse, egli rispose che in nessuna delle sue due vite si era mai sentito così potente sentiva come se il mondo fosse sul palmo della sua mano.
Fa attenzione amico mio il troppo potere è ben più pericoloso di un esercito di nemici e può traviarti profondamente, con queste parole Medro esprime la sua preoccupazione verso il giovane semidio, non temere Medro questo potere verrà scagliato solo verso i nemici e mai verso ciò che voglio proteggere.
Medro stava per dire qualcos'altro quando Suez gli tappa la bocca con la sua "adesso basta parlare" le mani di Medro si posero su di un albero affinché gli facesse da perno per non farlo andare avanti, senza nessun preliminare Suez prende Medro da dietro ed inizia a muoversi a ritmi irregolari "ti farò provare qualcosa di nuovo" e Suez ancora una volta attivo il suo potere seppur in minima parte facendo attraversare il corpo di Medro da una scarica elettrica.
Medro divenne duro come mai in vita sua e gli occhi quasi gli si capovolsero, ogni cellula del suo corpo era attraversato dalla corrente neppure lui capiva più se stesse provando dolore o godimento, quando Suez giunse al limite gli venne dentro copiosamente, travolto dall'ondata di piacere anche Medro eiacula come mai prima d'ora per poi svenire stravolto dal troppo piacere.
Il giorno dopo il gruppo si mise in marcia ma senza Minosse  li avrebbe raggiunti terminato di preparare le scorte, lungo il tragitto per il regno vicino controllato dal secondo generale furono attaccati da una moltitudine di nemici dei soldati in apparenza umani ma con zampe equine per Suez pieno del suo potere erano come falene bruciate da una lampada.
Giunsero in fretta al cospetto del generale anch'egli un satiro seppur enorme rispetto agli altri, Suez con fare arrogante si avvicinò a pochi centimetri da lui il generale non ebbe tempo di proferire parola per dichiarare il suo nome che fu fulminato a morte.
Suez inizio a ridere facendo sfoggio del suo potere quando un urlo da dietro le sue spalle attirò la sua attenzione, si girò e vide Medro morente dietro di lui con una lancia che gli trafiggeva il petto.
L'arma era stata lanciata da una figura nell'ombra che voleva uccidere Suez prendendolo alla sprovvista mentre era in preda ai suoi deliri di onnipotenza e Medro si interpose fra la lancia e  il corpo dell'amico, Suez si fermo subito e  prese l'uomo tra le sue braccia "ricorda amico mio quel potere non sei tu quel potere e solamente un estensione di te stesso non farti ubriacare da esso, rimani sempre te stesso" pronunciando queste ultime parole Medro spira raggiungendo il regno dei morti.
L'urlo di Suez  fu udito a molte miglia di distanza, un urlo pieno di dolore e rabbia soprattutto per se stesso perché tutto ciò era successo per colpa sua.

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