5: Noi

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Show my love for you,
Can i show my love for you?
You may not know right where you're going
but I do
And all the times you wasn't chosen,
I'll make it up to you

Will sentiva di star impazzendo dall'agonia, dall'ansia di rivedere Mike, questa volta liberi di fare tutto ciò che desiderassero. Era talmente impaziente da non volersi nemmeno togliere i vestiti, per fingere di star andando a dormire. Non gli interessava se Jonathan l'avesse scoperto. Nulla era importante più di arrivare in tempo al loro appuntamento segreto. L'attesa gli aveva dato modo di fantasticare su ciò che avrebbero potuto fare, su quanto tempo avrebbero avuto, sul sapore delle sue labbra. Bramava più di ogni altra cosa l'affetto di Mike e, finalmente, poteva riceverlo senza doversi ricordare che tra di loro ci fosse solo una gran bella amicizia.

02:55

Avevano concordato che Will sarebbe uscito per primo, quattro o cinque minuti prima dell'appuntamento. Dopo poco avrebbe fatto lo stesso Mike. Non era certo del perché Mike volesse fare le cose così, ovvero perché volesse a tutti i costi non farsi scoprire dai due maggiori, dato che le volte precedenti erano stati tutt'altro che discreti. Probabilmente non poteva nemmeno immaginarsi dell'intelligenza di Jonathan, il quale, nonostante nemmeno Will lo sapesse, era ormai al corrente di tutto ciò che stesse accadendo. Difatti, mentre Will si preparava ad abbandonare la stanza, egli era sveglio, con gli occhi chiusi ovviamente, troppo curioso di vedere se Will sarebbe uscito anche quella notte.

Will confermò la sua ipotesi e si avviò verso il furgoncino. Si era preparato a lungo per quell'incontro; si era rasato la poca barba che gli era cresciuta nell'ultimo anno, si era fatto una lunga doccia e si era spruzzato un bel po' di profumo. Riguardo all'ultimo, sperava vivamente che Mike non notasse la sua esagerazione.

Alle 3 in punto, il furgone si scosse leggermente e Mike fece la sua entrata. Era così bello. Will quasi non poteva crederci. I capelli lunghi, leggermente scompigliati, vestito con solo una canottiera bianca e i pantaloni indossati durante il giorno, ma soprattutto sorridente. Quel sorriso che ammagliava ogni volta Will.

«Hai sparso profumo dentro a tutto il furgone?», chiese ridacchiando Mike, per poi prendere posto al fianco dell'amico.

Entrambi desideravano molto quell'incontro ma non erano esattamente certi di ciò che dovessero fare. Will non voleva mettere in imbarazzo Mike facendo qualcosa che avrebbe superato i suoi limiti da etero che bacia ragazzi, mentre Mike non aveva la minima idea di come comportarsi, dato che finora era stato solo con Undi. Sentiva che con Will non fosse lo stesso. Non poteva comportarsi allo stesso modo.

Entrambi mantenevano lo sguardo basso, riflettendo sul da farsi. D'un tratto Will si voltò verso di lui, movimento che egli percepì ed imito. Portò una mano sul suo volto, accarezzandolo delicatamente. Voleva guardarlo attentamente prima di baciarlo, memorizzare quel momento così intimo, a suo avviso, perché in fondo sapeva che non sarebbe durato a lungo. Che tutto ciò non sarebbe andato a buon fine. Era troppo bello per essere vero. E Will sapeva, anche se odiava ammetterlo, che si meritava di stare con qualcuno che accettasse prima di tutto sé stesso per ciò che è e di seguito lui. Che non ritenesse un semplice bacio qualcosa di così vergognoso da doverlo fare in un buio parcheggio, nascosti dal mondo.

Mike decise di prendere l'iniziativa di baciarlo. Questo bacio era diverso da quello precedente; era lento, delicato, non sembravano due sedicenni arrapati o peggio ancora spaventati da ciò che stessero facendo. Sapevano entrambi di volerlo e per questo si prendevano il loro tempo nel farlo. Le loro lingue si sfioravano appena, mentre la mano di Will rimaneva fissa sulla guancia di Mike. Si staccarono solo quando sentirono il fiato iniziare a mancare.

«Va tutto bene?», domandò Will in un sussurro, temendo di aprire gli occhi e ritrovarsi davanti un Mike pentito, di nuovo.

Questa volta le cose erano diverse. Mike non ne era affatto pentito, anzi aveva inevitabilmente sorriso. Era bello poter fare tutto ciò che desiderava, senza doversi fare problemi sulle opinioni degli altri, su cosa avrebbe fatto con Undi e così via. Undi era una delle sue problematiche principali. Non aveva la più pallida idea di come si sarebbe comportato nei suoi confronti. E nel caso avesse scoperto di non essere davvero attratto da Will, avrebbe vissuto per sempre con i sensi di colpa? Era importante che Undi venisse a conoscenza di questa sua avventura?

Will notò che Mike stava, per l'ennesima volta, pensando ad altro. Sbuffò rumorosamente e si scansò da lui, innervosito dal fatto di non poterlo avere suo nemmeno per dieci minuti.

«Cosa c'è?», domandò Mike, scattando sul posto, come se fosse appena uscito da uno stato di trance e si fosse magicamente accorto della presenza di Will.

«Sei sempre pensieroso», si lamentò Will, incrociando le braccia al petto, «Pensi così tanto perché ci vedi così sbagliati insieme?»

Mike subito scosse il capo, rassicurandolo di poco. Non sembrava tanto sincero ma Will aveva bisogno di credergli, per godersi almeno quei pochi attimi liberi con lui.

«E cosa farai con Undi?», come se potesse leggergli nella mente, questa volta fu Will a rianimare i suoi pensieri riguardo Undi.

Come faceva a confessare che non ne aveva idea? Si sarebbe sicuramente infuriato. Doveva dire qualcosa di sensato, senza però fare promesse che non avrebbe potuto mantenere. L'aveva già fatto soffrire abbastanza e non ne andava affatto fiero.

«Dipende da come andranno le cose», ammise egli, sprofondando sul sedile, «Di certo non esiterò a parlargliene, non mi vergogno di noi».

Era diventato un noi. Il broncio di Will tramutò in un sorriso a quella notizia. Mike non lo vedeva più come un problema solo ed esclusivamente suo, ora erano un noi, avrebbero affrontato le cose insieme. Forse sbagliava, ma in quel momento si era riempito nuovamente di speranze riguardanti il loro futuro. Erano un noi perché anche Mike provava qualcosa, giusto?

Will non poté fare a meno di baciarlo. Di tanto in tanto, durante quel bacio, il castano sorrideva leggermente, contagiando anche Mike, cosa che li costringeva a fermarsi per qualche secondo.

«Vieni qui, più vicino a me», era chiaro che Mike avesse bisogno di contatto fisico; un'altra prova, secondo Will, del fatto che provasse anche lui qualcosa. Era bisognoso come solo una persona innamorata sa essere.

Will obbedì e si avvicinò il più possibile a lui, permettendogli di avvolgerlo tra le sue braccia. Abbandonò il capo sulla sua spalla e Mike poggiò il mento sulla sua testa, socchiudendo gli occhi. Voleva gridare dalla gioia. Mike Wheeler era lì ad abbracciarlo, a riempirlo di baci, a confondere il suo respiro con il proprio, a dirgli che non si vergognava di loro. In qualsiasi altra circostanza sarebbe stato il minimo, ma per lui era un sogno che si trasformava in realtà.

«Sono così felice, Mike».

«Anch'io, Will, lo sono davvero».

Un terzo mondo (byler)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora