Capitolo 5. Preoccupazioni

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Gledis osserva la pioggia cadere sull'asfalto dalla grande finestra di camera sua.

È seduta sul davanzale e dondola le gambe nude e scoperte dal vestito rosa cipria avanti e indietro, stando attenta a non toccare il pavimento per evitare di venire a contatto con il freddo delle mattonelle. Già quello se lo sente addosso da una settimana.

Ha in mano il libro di storia, l'evidenziatore rosa pastello e gli occhiali da riposo sul naso, che ogni tanto è costretta a rimettere al suo posto. Sono troppo grandi per un viso magro come il suo, ma alla fine le piacciono.

«Mamma mi ha detto che Andreas è tornato»

Freya piomba d'improvviso nella camera della sorella e si va a sedere sul letto; le gambe incrociate sul piumone e gli occhi azzurri immobilizzati sulla figura di Gledis.

Quest'ultima ricambia lo sguardo e alza gli angoli della bocca in una specie di sorriso, che assomiglia più a una smorfia, e si sdraia completamente sul davanzale in marmo, buttando malamente ciò che ha in mano sulla sedia di vimini alla sua destra.

La concentrazione è assente da un po' di minuti ormai, quindi è inutile persino continuare a cercarla.

«Così pare. Ma sono sicura che non sei venuta qui per sapere di Andreas, non è così?»

Freya sbuffa un po' e cerca di non farsi restare sottopelle la freddezza della sorella.

Alla fine nessuno può farci niente se le cose hanno preso questa piega.

«Ti ho vista con Francisco Derval, Gledis. Quel ragazzo non ti fa bene, è una carogna. È buono solo a trascinarti nei suoi casini. Ti prego di –»

«Hai finito? Perché altrimenti non ho intenzione di stare ad ascoltare altre stronzate. Pensi sia così cretina da ritornare indietro, Freya?» le domanda con il tono di voce più alto di un'ottava, nessun sentimento le viaggia in quel momento nel corpo. Sembra apatica, priva di ardore, di cuore.

«Le persone ti rimangono impresse persino nei pori della pelle. Sono peggio delle zecche, delle tarme negli armadi. Ti mangiano tutto, anche l'esistenza. Se ne fregano di te, del tuo volere. E Francisco è uno di questi.» Le fa presente la minore portandosi i capelli dietro le orecchie.

«Non capisco perché mi stai dicendo queste cose...», proclama la bionda sporgendosi in avanti per afferrare le sigarette e l'accendino dal comodino, «...come se già non le avessi imparate a memoria.» Continua poi voltandosi in direzione di Freya e scoprendola a giocare con l'orlo della felpa.

«Perché a sbagliare ci vuole un attimo, ma a pentirsene ancora meno.» Constata l'altra dopo alcuni secondi di silenzio, gli occhi incastrati in quelli di Gledis e l'aria di chi sa di aver ragione.

«Non commetterò un'altra volta questo errore, puoi starne certa. Ci ho lasciato il corpo su quell'asfalto di merda, ci ho lasciato la parte migliore di me...»

«Verrà sempre a cercarti, Gle. Non puoi sfuggire al diavolo»

«E allora diventerò anche io come lui, così non potrà fottermi più!» aggiunge Gledis aspirando il fumo e buttandolo fuori dal naso. La nuvoletta grigia che ne fuoriesce la ipnotizza per la frazione di un istante, la riporta a quando era ancora tutto buio, a quando le menzogne le ricoprivano persino i vestiti. A quando Francisco venne arrestato, alla bocca sporca di sangue di Andreas per le troppe botte incassate, alla delusione stampata sul viso; alle lacrime.

Gledis credeva che gli episodi, le sue parole e tutto il resto le fossero scivolati via da quando lui era stato rinchiuso in prigione, ma si sbagliava, perché sono ancora lì. Le è bastato poco per riaffogarci come se non sapesse nuotare, per percepire ancora le spine di quello schifo.

Le è bastato il suo nome, una semplice occhiata ed è di nuovo tutto come un tempo.

Anche se, l'unica differenza, è che questa volta non si lascerà sopraffare.

O almeno è ciò che supplica a Dio in una preghiera muta.




#Spazioautrice
Ciao fiorellini belli 🤍🌹
Oggi doppio aggiornamento, siete contenti?
Questo capitolo era troppo corto per essere lasciato da solo haahha
Dunque... Si comincia a entrare nel vivo della storia, e, credetemi, ne vedrete un bel po' ahahahha soprattutto penso che vi arrabbierete con Franci, ma pure i sospiri non mancheranno 😏😏
Ci leggiamo nel prossimo spazio, un abbraccio 😘

Ti cerco tra i petali di rosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora