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[Ink's POV]

"È proprio vuota camera tua, mi da un senso di tristezza."

"Era quello l'intento." Mi rispose Error con quel sorrisetto da stronzo, mentre ingurgitava l'ennesima barretta di cioccolato.

"Oh, davvero?" Gli chiesi con un tono di voce ironico, accomodandomi sul letto accanto a lui.

"Mi dai tutta questa importanza?"

Gli porsi una seconda domanda, ricambiando il sorriso che era appena svanito dal suo viso.

La mia provocazione sembrò infastidirlo, infatti si alzò subito in piedi. Allora io mi distesi a pancia in giù, prendendomi tutto lo spazio disponibile ora che il letto era tutto per me. Appoggiai il mento sui palmi delle mani e alzai lo sguardo sul distruttore dinanzi a me.

"Ma, siccome sono così buono, potrei aiutarti a decorarla."
Gli proposi, chiaramente entusiasta all'idea di creare qualcosa.

"No, grazie."

Mi rispose immediatamente, mettendosi le mani in tasca.

"Ti pregooo..."

Lo supplicai con le mani giunte, ma lui si massaggiò la fronte e cercò di allontanarsi. Allora io gli afferrai la stoffa dei palantoni, che fortunatamente erano molto larghi.

"Mi stai dicendo che non ti piacerebbe avere un tuo ritratto sul muro?"

Affermai, facendo leva sul suo ego smisurato. Error si fermò. Riflettè per un attimo. Girò lentamente la testa verso di me, e io gli sorrisi. Aveva funzionato. Questo scheletro non poteva fare a meno che ascoltare il suo lato narcisista.

"Se la metti così." Rispose.

Sembrò notare la mano sui pantaloni, ma non mi disse nulla stranamente. Sì abbassò e mi guardò dritto negli occhi, a un centimetro dal mio viso.

"Però ti conviene farmi bello come nella vita reale, capito pittore?"

Mi raccomandò, facendomi un sorriso ammaliante subito dopo.

Io, in quel momento...non saprei descrivere bene come mi fossi sentito.

So solo che avvertii un improvviso sbalzo di temperatura, e quando Error si mise di nuovo dritto, mi mancava quella sensazione.

"Tieni conto che nulla è meglio dell'originale." Mormorai.

[Error's POV]

"Come mi devo mettere?"

Chiesi all'artista di fronte a me, cambiando frequentemente la posizione in cui ero seduto.

"Ah, non lo so, sei tu il modello qui." Mi prese in giro Ink, iniziando a prendere matita e gomma.

Io arrossii. O meglio, ingiallii.

Ero consapevole che mi stesse deridendo per la mia vanità, ma senza contesto, una cosa del genere uscita dalla sua bocca...

Mi faceva uno strano effetto.

Io ero convinto che Ink mi odiasse, e che si comportasse in modo così cortese con me perchè doveva.

Il protettore degli Au doveva essere sempre gentile e simpatico con tutti, altrimenti cosa avrebbero detto di lui?

Ho sempre creduto che lui con me indossasse una maschera, che in realtà, dietro a quelle battute e provocazioni amichevoli, nutrisse il desiderio di porre fine alla mia esistenza, perchè rovinavo tutto ciò lui amava.

È per questo che non gli ho mai risposto con lo stesso atteggiamento, ma sono sempre stato diffidente di lui.

Io, in realtà, però...non lo disprezzo come voglio far credere a tutti, e anche a lui.

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