capitolo 29

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Cosa c'è di meglio di un bellissimo risveglio circondato da urla e voci squillanti da ogni stanza di quella fottuta tenda?
Ve lo dico io...
niente.

-"Ragazzi facciamo tardi così! Perderemo il treno! Smuovete il culo." Sentivo le voci di Hermione urlare spudoratamente dall'altra stanza mentre sbatteva armadi e cassetti.
-"Hermione calmati,ancora è presto,manca un'ora all'arrivo del tren-" Ron disperato,cercava di convincerla ma sapete come è fatta Hermione...una testarda di prima categoria.
-"Ronald Weasley. Vattene.a.fanculo." Rispose con pura sincerità.
-"Ti amo lo sa-"
-"Io no,ti lascio. Me ne vado con Fede." Hermione con un sorriso compiaciuto sul viso mi raggiunse con in mano due grosse valigie piene per affrontare un nuovo viaggio per Hogwarts.
-"Amore miooo!!" Si catapultò tra le mie braccia stringendomi forte al suo petto. "Draco è mia mi dispiace." Scoppiò a ridere continuando a fare la dannazza a Draco.
-"Dovrai passare sul mio cadavere..." Disse Draco mentre finiva di sistemare i suoi bellissimi capelli chiari come lue. Si faceva ogni giorno più bello...e speravo che mio/a figlio o figlia assomigliasse a lui.
-"Ah si!?" Rispose lei corrucciata.
-"Si."
-"Ahaha finitela!" Ridacchiai.
-"Ragazzi io sono pronta,voi?" Ginny spuntò dalla porta della sua stanza con la sua grossa valigia accento a sè.
-"Anche io sono pronta,mancano solo i ragazzi." Rispose Hermione adagiandosi vicino a me.
-"E chi sennò." Replicò la rossa.
-"Sarà l'inizio di un anno di merda,me lo sento..." Hermione poggiò la testa delicatamente sulla mia spalla,mettendo nello stesso momento una mano sulla mia pancia. Percepì il suo calore oltre la maglia che indossavo. "Non ci sarà quello sballo o...quell'energia giusta che ci serve per affrontare Hogwarts e i suoi problemi." Con aria addolorata udii le parole di Hermione che mi venivano difficili da mandare giù.

Quasi mi sentivo in colpa.

-"Non fare così,la mia gravidanza non sarà infinita...ritornerò." Risposi cercando di non sembrare troppo negativa.
-"E il bambino?" Aggiunse Ginny.
-"Cercherò di trovare un punto d'incontro con mia madre."
Annuirono.

Si sentirono le voci squillanti dei ragazzi di sottofondo,e con loro,anche le rotelle di ogni valigia strisciare dolcemente sul parquet della tenda.

-"Pronti,possiamo andare." Disse Harry aggiustandosi gli occhiali da sopra il naso.
Sorrisi,ma dentro me qualcosa si spezzò.
-"Piccola." La figura possente e sicura di sè di Draco mi si avvicinò lentamente cercando di creare un sorriso quasi invisibile ai miei occhi.
-"Amore." Gli porsi la mano sorridendo,come piaceva a lui.
Silenzio.
Il silenzio più assordante di sempre.
-"Mi devi promettere una cosa." Si inginocchiò di fronte a me chiudendo le sue mani sulle mie,in un gesto di pura protezione.
-"Qualsiasi cosa dovesse accadere,promettimi che tu e questa piccola creatura qua dentro starete sempre bene." Il suo sguardo mi penetrava dentro come una lama tagliente. La sua voce,i suoi gesti,lui. Ma io ne ero consapevole...aveva paura,e anche io.
Io rimasi in silenzio cercando di comunicare con lo sguardo; lui mi superò.
-"Me lo prometti?"
-"Amore..." Sospirai "Te lo prometto."
Lui si sciolse alle mie parole e così tutto.
Mi baciò.
Ricambiai,assaporando il sapore delle sue labbra,che mi mancherà come l'aria.

-"Quando ti smaterializzerai in città da tua madre?" Domandò il biondino alzandosi lentamente dal pavimento facendo scivolare via le sue mani dalla mie.
-"Quando voi sarete pronti per andare via andrò anche io." Sospirai affranta.
Annuii.
Lo guardai un'ultima volta.
Lui mi guardò.
Non volevo andare via.
Non volevo andare via da lui.

-"Possiamo andare tutti ora!" La mia attenzione si sposò altrove concentrandosi sulle tante valigie all'ingresso della tenda,i ragazzi accanto ad ognuna,e quei "mezzi sorrisi " che circondavano il contorno delle loro labbra. Sentivo di non appartenere più al loro mondo,sentivo le nostre risate,i nostri momenti sbiadirsi piano piano nella mia mente lasciando solo spazio al buio più totale. Quel buio di cui sentivo il bisogno di illuminare.
Io cosa potevo fare in quel momento?
Scoppiare a piangere davanti ai loro occhi prima di un viaggio che poteva sprigionava di nuovo le emozioni racchiuse dentro loro? Dirgli magari: "No,non potete andare via senza avermi portato con voi."? O...iniziare ad urlare come una bambina senza il suo giocattolo preferito tra le mani?
No.
No.
No.
Io piangevo dentro.
Io piangevo senza fare un minimo rumore.
Io piangevo in silenzio per non mostrare le mie debolezze.
Perciò.
Sorrisi.

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