Capitolo 1.

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"Signorina Elizabeth.. ho lottato invano e non c'è rimedio. Questi mesi trascorsi sono stati un tormento, sono venuto a Rosings con lo scopo di vedervi, dovevo vedervi.
Ho lottato contro la mia volontà, le aspettative della mia famiglia, l'inferiorità delle vostre origini, il mio rango e patrimonio, tutte cose che voglio dimenticare e chiedervi di mettere fine alla mia agonia.
Vi amo..
con grande ardore
vi prego, concedetemi la vostra mano..."

Ogni volta questa scena è un colpo al cuore.
Una dichiarazione d'altri tempi, carica d'intensità, di dolore, di passione.. perché non ci sono più uomini come Darcy?
Ormai sembra che l'amore non esisti più, sono tutti concentrati sul sesso, niente più intesa mentale, niente più lettere d'amore, niente più baci passionali, niente di niente: che mondo.
<<Ariel muoviti!>> sbraita mia madre dalla cucina, intenta a far uscire le mie valige.
Chiudo il mio amato libro, lo ripongo nello zaino che metto in spalla e vado nel corridoio.
" mi mancherai casetta" dico tra me e me.. ed è la verità. Non ho bei ricordi, tra mio padre che se ne è andato, il periodo del tumore di mia mamma e le violenze domestiche subite dal suo ex fidanzato, non posso dire di provare nostalgia, ma negli ultimi anni io e mia madre avevamo trovato una sorta di quiete in questa casa tormentata, e forse questo mi mancherá.

Esco fuori, chiudo a chiave e prendo una grossa boccata d'aria: questo è il mio inizio.

<< Ariel promettimi che non perderai di vista l'obbiettivo. Non ho nessuno, io ho solo te, sto investendo su di te, conto solo su di te..>>
Esordisce mamma dopo aver caricato la macchina delle mie valige ed esser partite.
<< Mamma io non farei niente che possa provocarti sofferenza e dolore, studieró e mi impegneró, ma devi fidarti di me>>.
<< mi fido Ariel, lo sai che mi fido. E sai anche che mi mancherai..>> dice con un velo di tristezza..
<< l'università è a 2 ore e mezza da qua mamma. Quando sentirai la mia mancanza vieni!>> le dico sorridendo, cercando di alleggerire il carico.

La verità è che siamo state sempre io e lei, contro tutti. Ci siamo rialzate in due, nessuno ci ha mai teso la mano o qualsiasi altra cosa.
Siamo uscite da periodi neri, e ad oggi siamo più forti che mai.
Forse, un po stanche di lottare, forse con il cuore un po acciaccato, forse un pó meno fiduciose nell'essere umano, ma forti.

Il tragitto comunque sia trascorre tra musica, gossip e tante risate.
Dopo circa 2 ore  arriviamo a Boston, questa cittá è enorme.
Mi affaccio dalla finestra e non posso che rimanere sbalordita dai palazzi che ergono insormontabili, dalla vivacità della zona e dalla vita frettolosa di tutti.
<< Boston è magica..>> dice mamma, ed io annuisco, lo è veramente.
dopo altri 30 minuti eccoci al campus universitario di Boston.
Salto giu dalla macchina ed inizio a guardarmi intorno, vedo mille ragazzi con le valigie in mano, stanno tutti cercando il loro appartamento.
Altri sono raggruppati, altri si abbracciano, e altri stanno.. bevendo? In pieno pomeriggio!
<<andiamo mamma. La 104 fila M è la mia>>
Mamma mi segue con le due valige in mano, mentre cerco disperatamente di orientarmi con la cartina in mano, ho la testa china e traccio con le dita il percorso, ma senza rendermene conto, mi ritrovo con il sedere a terra.
" Idiota guarda dove metti i piedi" scandisce un ragazzo, ed io non faccio in tempo ad alzare la testa per guardarlo negli occhi per fronteggiarlo che se n'è giá andato.
Maleducato. Non mi ha nemmeno aiutato a rialzarmi, cosa che fa mia madre.
<<tutto bene Ari?>> annuisco e sposto lo sguardo sul ragazzo che mi è venuto a dosso, non riesco a guardarlo in faccia, posso solo osservarlo da dietro e noto solo  la miriade di tatuaggi che gli tappezzano le braccia.
Peró sono belli..

Continuo il mio cammino e dopo circa 10 minuti raggiungo l'appartamento 104.
Entro e non trovo nessuno, prendo le chiavi dove trovo scritto 312. 
la porta della prima camera ha un cartello con scritto 312, quindi deduco che la mia stanza sarà quella, ed avró 2 coinquiline.
È un appartamento piccolo ma veramente carino, la cucina è munita del necessario o poco più, forno, micronde, frigo e diverse posate.
<< Bella la cucina cavolo!>> mamma ama questo tipo di design, minimal ed elegante.

Inizio a sistemare i quaderni ed i libri in camera mia, appendo i vestiti, ripongo varie padelle nelle mensole e do anche una spazzata generale alla casa.
<< tesoro devo andare, alle 22:00comincio il turno al ristorante, sarà meglio che io parta..>>
<< oh, sisi vai mamma>>
Mi avvicino per abbracciarla, e giá vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime.
<< Smettila! Non sto mica in Russia, e a natale torno>>
<< Non sará facile aprire la porta di casa e non trovare la tv con The vampire diaries accesa..>>
<< ma se ti sei sempre lamentata! >> riesco a strapparle un sorriso. Ormai era diventata una routine, mamma che tornava da lavoro tardi e trovava la tv accesa con TVD, la miglior serie di tutti i tempi.
<< ci sentiamo tutti i giorni, ti voglio bene figlia mia>>

Ariel Ariel Ariel.. Chissá che ti aspetta..

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Primo capitolo cortino, ma è solo l'inizio.
Specifico che ci saranno una marea di clichè, ma a me personalmente piacciono.. quindi va bene così. 🥲
Nel prossimo capitolo inizieremo a conoscere almeno 1 dei 2 maschioni di questo triangolo..
alla prossima.
Kateryna🦋

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