Capitolo 2.

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20 settembre.
First time.. 🦋

Primo giorno di Università, primo giorno da sola a Boston e prima notte passata nella mia nuova stanza.
È spaziosa, ho il bagno in camera ma è troppo spoglia. Voglio decorarla e renderla mia visto che probabilmente dovró passare i prossimi 5 anni qua.
Dopo essermi fatta la doccia e aver spruzzato la mia acqua profumata preferita, la coconut vanilla di victoria secret,asciugo i miei lunghi capelli e passo all'armadio.
Non mi trucco quasi mai, anzi, in realtà non ho niente con me,ma voglio iniziare anche io a farlo.
Quindi un ulteriore cosa da aggiungere alla mia lista di cose da fare è proprio questa: comprare nuovi trucchi.
Comunque sia Alla fine opto per un vestito nero lungo che cade morbido fino alle ginocchia, ha peró due spaccature ai lati, quindi indosso anche un paio di ciclisti sotto, concludo poi con delle converse ed esco dalla stanza.

<<Hey ciao!>> Una voce mi fa sobbalzare mentre indaffarata, smaneggio  con il mio cellulare alla ricerca dell' orario del primo giorno di università.
Alzo lo sguardo e vedo una bellissima ragazza con i capelli ricci rosso fuoco.
<<Ciao, Ariel>> le sorrido per poi porgerle la mano.
<<Marcia, sono la tua coinquilina>>
Ma Come fa a sapere il mio nome?
Sembra leggermi nel pensiero, e quindi mi dice che il mio nome l'ha letto in segreteria, mentre ritirava le chiavi dell'appartamento.
<<l'altra ragazza la conosci?>>
<<è in erasmus, quindi per quest'anno siamo solo e te. È il tuo primo anno?>>
<<si. per te invece?>>
<<io mi sono riscritta al terzo anno, l'anno scorso non ho fatto nulla>> dice sorridendo nonostante tutto.
<< l'università non è una gara, vabene così>>
le dico cercando di rincuorarla.
<<tu.. tu cara ariel>> inizia tirandomi a se
<< giá mi piaci!>> Conclude abbracciandomi.

Peró! Non male questa marcia, credo proprio che mi sia andata bene..

<<Senti ti accompagno e ti do un paio di indicazioni, poi ci vediamo la sera a casa>>
Annuisco ringraziandola con lo sguardo.. la verità è che il mio senso di orientamento equivale a zero..

Usciamo insieme e ci dirigiamo nel garage sotto di noi, il fatto di non dover prendere l'autobus mi rincuora veramente, e mi fa ripensare al fatto che la prima rata della borsa di studio la userò per prendermi una macchina.
Questo è poco ma sicuro.

Marcia apre una 500 molto carina, ed io mi siedo vicino a lei.
<<ogni volta che ci saró io ti accompagno, ma ecco, mi stanco di andare alle lezioni subito>> dice mettendosi poi a ridere.
<<Gentilissima. Comunque sia cercherò qualcosa anche io, ho bisogno della macchina>>
<<in realtà è tutto raggiungibile con gli autobus, sono gli orari che sono scomodi..>>

Continuiamo a parlare del più e del meno fino a quando non parcheggia proprio di fronte all'immenso edificio della Boston university.
Spettacolo.
Che ambiente vivo, niente a che fare con il mortorio dal quale vengo, ragazzi di ogni etnia corrono, ridono e scherzano.
Marcia mi prende per mano ed entriamo dentro,
<<Passami il foglio delle lezioni >>
<<Non l'ho stampato, ma ecco stavo cercando nel sito.. >>dico per poi passarle il cellulare..
>>Bene, hai lezione tra 40 minuti e cominci con diritto privato. Aula 3, vedi quel corridoio? Li c'è l'aula 1, 2, 3 e la caffetteria.
Invece qui a destra trovi l'altro corridoio con la 4, la 5 e la mensa, apre alle 12:30 a pranzo e alle 19:30 a cena>>

<<bene grazie mille>>
<<ora andiamo a fare colazione, ti presento i miei amici, ma ecco.. non rimanere sconvolta>>
<<figuriamoci hahah>> e che saranno mai i suoi amici?

Ci dirigiamo verso la caffetteria che si trova alla fine del corridoio sinistro, ed è veramente grande!
Un baccano assurdo arriva alle mie orecchie appena Marcia apre la porta, vedo diversi tavoli e 2 bar all'interno che lavorano senza sosta.
<<forza, andiamo dai miei amici>> mi prende dal braccio e mi trascina davanti ad uno degli ultimi tavoli dove stanno seduti un sacco di ragazzi in divisa ( credo da basket) e due ragazze.
Le due ragazze sono entrambe vestite da cheerleader, mi scrutano dall altro verso il basso e iniziano a fare smorfie con la faccia.
Smorfie che mi stanno mettendo abbastanza a disagio, quindi evito di guardarle in faccia e mi giro verso la mia coinquilina.

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