CAPITOLO SECONDO

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LA CENA E IL MATRIMONIO


La sera del cena non tardò ad arrivare, Ginevra fece come richiesto, e indossò quell'ambito arancione e bianco che Vittorio le aveva consigliato

«Posso dirvi la verità? Questo vestito è incantevole» disse Ilaria mentre aiutava la ragazza a prepararsi.

La famiglia Carlini giunse in città verso sera.

Firenze era la città più bella e influente dell'epoca, ricca di cultura, storia, arte, società e vita.
Le sue architetture erano di un'incatevole assoluto. Uno stile fiorentino che lasciava un'impronta indelebile nella mente

«Eccoci arrivati» disse Francesco scendendo dalla carrozza, aiutò la moglie a scendere.
Ginevra scese da sola, e dietro di lei Leonardo e Michela la seguivano
«È la casa più grande che io abbia mai visto» disse quest'ultima.

Vennero accolti in casa da un domestico e attesero sull'atrio l'arrivo dei padroni di casa

«Francesco, amico mio» disse Sandro scnedo le scale, questi due erano molto amico da quando erano piccoli.
Poi sin inchinò davanti a Caterina e Ginevra, e Leonardo e Michela fecero la stessa cosa

«Spero che il viaggio sia stato di vostro gradimento» disse Sandro
«Quello è sempre assicurato» disse Francesco ridendo.

In quel momento un giovane dai capelli castani si avvicinò

«Ehm, signor Sandro, abbiamo da poco iniziato la preparazione della cena, e credo che ci vorrà ancora un po'» disse timidamente
«Oh ma certo Enrico, non ci sono problemi» disse Sandro.
In quel momento qualcuno scese le scale

«Ma che bello, siete arrivati prima» era Vittorio.
Ginevra divenne tutta rossa
«Buonasera Vittorio» disse Francesco, i due si strinsero la mano, appena fu il turno di salutare la promessa sposa Vittorio le prese la mano
«Buonasera Mademoiselle Miss Ginevra » disse baciandogliela come un gentiluomo

«Buonasera anche a te Vittorio» disse in tono gentile.

Sandro e Vittorio fecero accomodare gli amici e gli ospiti nel salotto, una stanza ricca di libri e volumi di ogni forma, autore e colore.

Intanto Vittorio fece vedere a Ginevra la casa
«Non pensavo che vostra madre avesse due fratelli» disse Vittorio camminando lungo il corridoio
«Si, è la prima figlia, i suoi genitori sono morti quando ero piccola, non me li ricordo molto» disse Ginevra un po' malinconica
«Nemmeno io ho molti ricordi dei miei nonni materni» disse Vittorio
«Mentre la famiglia di mio padre è formata da un fratello maggiore, mio zio, e due cugini, e i loro genitori sono morti quando avevo dodici e sedici anni» continuò
«Io li ho persi a sedici e mia nonna è morta due anni fa» disse Vittorio.

In quel momento vennero loro incontro due ragazzi: uno aveva all'incirca diciassette anni, con i capelli neri come quelli di Vittorio, e l'altro era basso solo pochi centimetri e ne dimostrava quindici, la differenza era che aveva dei capelli biondi come l'oro

«Ma che bella la fidanzata del nostro fratellone» disse il moro, Vittorio roteò gli occhi
«Guglielmo cosa vuoi?» chiese infastidito
«Volevamo chiacchierare» rispose.
Vittorio sorrise

«È un piacere conoscervi» disse Ginevra «Il piacere è nostro» disse il biondo, e si presentò come Achille.

Finalmente era arrivata l'ora della cena, Sandro invitò a sedersi gli ospiti
«Padre ma dov'è nostra madre?» chiese Achille
«Tranquilli, era andata a trovare suo fratello, arriverà a momenti» rispose Sandro.

Vittorio si sedette accanto a Ginevra, e i due si sorrisero.

Mentre Leonardo, Michela, Guglielmo e Achille facevano amicizia la porta della sala da pranzo
«Prego madame accomodatevi» disse Enrico invitandola a sedersi.

Un Mistero Sanguinoso A Firenze - Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora