CAPITOLO PRIMO

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L'INCONTRO

Dalle finestre della lussuosa casa della ricca famiglia Carlini il paesaggio e la campagna sembravano uno di quei dipinti dell'epoca, il prato di uno splendido verde acceso, gli uccelli cinguettavano, il sole illuminava i prati e una strada di pietra che si trovava nelle vicinanze, la quale portava a una delle città più influenti dell'epoca, Firenze.

Il giorno in cui inizia la nostra storia era un tranquillo pomeriggio di ottobre, Ginevra, la secondogenita della nobile famiglia Carlini si stava pettinando i lunghi capelli neri e mossi, allo stesso tempo si guardava allo specchio: i suoi occhi azzurri brillavano come due solfati di rame, indossava un bellissimo vestito arancione e bianco, una brezza leggera penetrò nella sua stanza accarezzandole la candida pelle.

In quel momento qualcuno bussò alla porta

«Avanti» disse ad alta voce, nella stanza entrò Ilaria, la sua serva personale che le aveva fatto da balia sin da quando era piccola: era una donna di media statura, con i capelli corti e marroni, indossava una camicia verde scuro e una gonna marrone, con un grembiule bianco

«Ginevra, vostra madre e vostro padre devono parlarvi» disse facendo un inchino

«Eccomi, vengo subito» disse, e si alzò.

Seguì Ilaria fino al lussuoso salotto della casa Carlini, adornato con eleganza e raffinatezza

«Vieni tesoro» disse Caterina, sua madre, una donna alta e castana, stava invitando sua figlia ad avvicinarsi. Ginevra si accomodò sul divanetto di fronte al capofamiglia: Francesco Carlini, un uomo alto con i capelli e la barba nera, era comodamente rilassato e guardava la figlia compiaciuto

«Figliola, ormai hai diciotto anni, ormai sei grande e sei una ragazza da età da marito» cominciò «Ho concordato qualcosa che ti cambierà la vita: ti sposerai con Vittorio Solimberghi il figlio del mio amico banchiere. Vi incontrerete alla festa di giovedì prossimo» disse in tono solenne, Ginevra deglutì: suo padre era forse impazzito o cosa?

Lei non voleva sposarsi! Aveva sentito nominare la famiglia Solimberghi una o due volte, era una famosa famiglia fiorentina che faceva come mestiere i banchieri.

«Sembra una buona cosa no?» chiese Caterina «Tu hai preso una decisione così? Da un momento all'altro? Senza neanche chiedere la mia opinione?» chiese Ginevra infuriata al padre
«Tesoro è una questione delicata...» disse Francesco

«Questione delicata un corno! Devi chiedere il mio permesso» disse lei «Il linguaggio Ginevra!» sbottò Francesco.

La ragazza si voltò in cerca dell'aiuto della madre ma fu inutile

Ginevra alzò gli occhi al cielo rasseganta
«E va bene» disse rabbiosa «Perfetto. Faccio mandare subito una lettera a Sandro Solimberghi» disse Francesco, si allontanò dalla moglie e dalla figlia, e sparì.

Ginevra corse in camera sua e si infuriò: non era giusto che lei si sposasse! Perché le avevano fatto questo annuncio solo in quel momento? Perché suo padre era così cocciuto da non averle parlato? A questo punto avrebbe dovuto lasciare la sua camera da letto, la sua casa.

E i suoi fratelli più piccoli?
Leonardo e Michela? Era molto affezionata a loro, non voleva separarsi da loro!
Le sarebbe anche mancato Paolo, il suo grande candido cane, un pastore maremmano che aveva da molto tempo. Rimase chiusa nella sua stanza per molto tempo a fissare il soffitto e a prendere a pugni il cuscino, verso sera Ilaria la chiamò per la cena

Un Mistero Sanguinoso A Firenze - Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora