GLI ESAMI
Oggi Alexander mi aveva preso un appuntamento
per fare dei dannati esami del sangue. Quasi non ci credevo.Non spiegai nulla a mia madre, se fosse stato vero mi avrebbe fermata. Dopo scuola ci trovammo al parco e il moro mi caricò in macchina.
<<Mason?>> gli chiesi, dato che non c'era nessuna traccia di suo fratello.
<<Non voleva venire, dato che il legame di sangue che c'è con lui c'è anche con me, lo farò io>>Lui? E prima che diceva "stammi lontano" e cose del genere...
<<Bambolina, non ti illudere. Questa faccenda finirà tra molto poco e tutto tornerà alla normalità: io non ti parlerò e tu non mi cercherai, chiaro?>>
Annuii.Appena arrivati in ospedale andammo in una stanzetta tutta bianca e azzurra. Rabbrividii.
<<Tutto a posto?>> mi chiese Alexander.
<<Si, solo...niente, tranquillo>>Alzò gli occhi al cielo e mi avvolse un braccio alle spalle.
<<Da bambino anche io avevo paura degli aghi>> mi disse.<<E ora?>> gli chiesi.
<<E ora non più. Ti prometto che non ti farà male. Non sentirai nulla>> mi rassicurò.
<<Okay. Andiamo?>>Scusate un attimo? Prima mi dice di non stargli addosso e poi mi mette un braccio intorno alle spalle e mi rassicura? Non ci siamo.
<<Chi inizia?>> chiese il medico.
<<Lei>>Io? Era impazzito?
Mi fece segno di accomodarmi e io mi sedetti. Deglutii a vuoto.Notando il mio sconforto, Alex mi tenne una mano. Era calda e liscia.
<<Bene signorina, giri la testa>> mi ordinò il dottore. Io la girai e chiusi gli occhi.Iniziai a tremare.
<<A-Alexander?>>
<<Alex>> mi corresse.
<<Q-quanto manca?>> balbettai.<<Oh, poco. Stai tranquilla, ha quasi fatto>> Alex mi sorrise. Era la prima volta che lo vedevo ridere. Era davvero bello il suo sorriso.
<<Fatto!>> esclamò il moro. Lo guardai storto.
<<Davvero?>> feci sorpresa.
<<Si>>Tolsi il braccio e aspettai che lui facesse il prelievo. Ovviamente non guardai e mi girai.
Una volta che anche lui finí, andammo in macchina.
<<Andiamo ad un bar?>> chiesi, speranzosa.
Scosse la testa, in segno di resa e mi ci portò.Amavo quel bar, era il mio preferito in assoluto.
<<Cosa prendi?>> mi chiese.
<<Un cornetto al cioccolato>> dissi.
<<Per me uno al pistacchio>> ordinò Alex.<<Pistacchio, eh?>> feci ad Alex una volta seduti sui tavolini del bar.
<<Già. Lo avrei preso anche alla marmellata di fragole, ma c'era solo all'amarena. Io odio le amarene.>><<Perchè? Sono super simili alle ciliegie>> gli chiesi.
<<Sono la falsificazione delle ciliegie. Le ciliegie sono vere, le amarene vogliono copiarle, ma non ci riescono. Le migliori rimarranno sempre le ciliegie>><<O magari è il contrario. Le amarene sono vere e le ciliegie solo un'inutile falsificazione.>>
Poi arrivò il cameriere. <<Un cornetto al pistacchio per te ed uno al cioccolato per la tua ragazza.>>
<<No, noi...noi non stiamo insieme.>> osservò Alexander.
<<Oh... allora per la tua amica>>
<<No...no, noi non siamo amici.>>Il cameriere se ne andò, perplesso.
<<È la prima cosa sensata che hai detto.>> mi disse Alex quando il cameriere se ne andò.<<Ma figurati>> risposi, con una punta di disapprovazione nella voce.
Alexander, mi sorprendi.
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Ciao amichetti, mi dispiace se non ho pubblicato ieri, comunque sono al capitolo 6 e ne sono abbastanza fiera dato che è meno di una settimana che scrivo. Lasciate una stella e divertitevi a leggere i miei capitoli!
la solita
~Ty🦋
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we are impossible
RomanceIl Canada si divideva ormai in diversi quartieri, I Rouge, Gli Orange, I Jaune e I Vert. Ogni uno di questi aveva una scuola: I Rouge erano collocati nella Rouge High, Gli Orange la Orange District High, i Jaune la Jaune school district e i Vert la...