<<Posso guidare io adesso?>>
<<No Charlie, non mi fido>>
<<An, Manca poco perfavore!>>
<<Appunto perchè manca poco, siamo arrivate fin qui, non me la sento di morire proprio al traguardo.>>
La fulminai con lo sguardo e lei mi fece un occhiolino provocante.
Era così bella, mentre guidava la sua Jaguar grigia metallizzata, le mani sul volante, i suoi occhi verdi concentrati sulla strada, i suoi lunghissimi capelli biondo acceso che le svolazzavano sulle spalle accarezzati dal vento.
Bella, intelligente, perchè sí, Anne era dotata di un'intelligenza strabiliante, e in piú apparteneva ad una famiglia ricca da far schifo.
Il suo corpo magrolino, ma non per questo senza forme, anzi, aveva le sue belle curve, sommato a tutto il resto delle sue qualità, la rendevano una ragazza affascinante e desiderata da tutti.
<<La smetti di fissarmi? Sai che mi da fastidio>>
<<Scusami.>> Risi e lei mi seguí.
Alzai il volume della radio e per il resto del viaggio restammo in silenzio.
Anche con il finestrino aperto il caldo si era impossessato di ogni centimetro del mio corpo.
Era una di quelle giornate in cui si faceva fatica a respirare. Se non fossi stata in macchina, probabilmente a quest'ora sarei nel mio giardino a lanciarmi secchiate d' acqua gelata in testa.
L'asfalto che si colorava di un grigio sempre piu chiaro, la strada che si stringeva, le palme che l'affiancavano, che via via divenivano sempre più fitte, mi ricordavano che eravamo oramai arrivati.
Potevo scorgere la spiaggia, la sua sabbia dorata che si sposava con le onde dell'oceano.
L'eccitazione pervase il mio animo. Ero pronta a godermi questo mondo.
<<Eccoci qui.>> Aveva parcheggiato l'auto fuori dal nostro alloggio.
Greg. Mi ero completamente scordata di avvisarlo.
Anne stava svuotando il suo gioiello dai bagagli, pronta a trasferirsi in quella meravigliosa villetta a schiera.
<<Erm.. An, io..>>
<<Cos'hai combinato Charl?!>> mi rimproveró con tono severo e leggermente preoccupato.
<<No niente è che..>>
<<Avanti parla!>>
<<Greg non è in casa, mi sono dimenticata di avvisarlo, credo sia inutile svuotare la macchina adesso.>> Dissi tutto d'un fiato, tentando di nascondere l'imbarazzo con un finto sorriso.
Spalancó gli occhi e si scostó i capelli dal viso, cercando di mantenere la calma.
<<Lo chiamo subito.>> Mi morsi il labbro divertita.
<<Sará meglio per te che ci venga ad aprire alla svelta.>> Rispose con una smorfia sul viso.
Ero così rilassata che la testa mi si era completamente svuotata.
Feci due squilli e Greg mi rispose: <<Charlie? Siete partite?>> <<Em, ecco.. veramente siamo arrivate.>>
<<Arrivate?! Ti avevo detto di avvisarmi Charl!>>
<< Scusami Greg, ho la testa altrove, riesci a raggiungerci il più in fretta possibile? C'è An che sta sbottando>>
<<Faró del mio meglio, a fra poco.>>
<<Sei un angelo.>>
Anne mi fissava impaziente in attesa di una risposta positiva.
<<Sta arrivando.>>
Sorrise e riprese a scaricare l'auto.
Durante l'attesa mi ero seduta sul marciapiede circostante ed ebbi modo di perdermi in quel paesaggio estivo.
Il cielo azzurro, immenso come sempre, privo di nuvole. La luce giallastra del sole delle cinque. L'aria ferma, il caldo torrido capace di penetrare le ossa. Di fronte a me un praticello pieno di erba selvatica e fiori di ogni tipo. Il profumo di mare sfiorava le mie narici. Il cinguettio degli uccelli, i passanti, le auto che percorrevano il vialetto, interrompevano il silenzio di quel momento.
Socchiusi gli occhi e mi immaginai distesa al sole sul mio asciugamano.
<<Eccomi!>>
La voce di Gregory mi riportó alla realtà presente. Era arrivato con la sua moto verde opaco. Parcheggió e si tolse il casco dando libertà alla sua folta chioma bionda ora completamente spettinata.
Sorrise, mostrandoci i suoi denti perfettamente bianchi ed allineati. Si spostó il ciuffo che gli cadeva sugli occhi sfumati di grigio. Indossava un costume rosso della nike, abbinato ad una canottiera nera che lasciava scoperti i pettorali e i bicipidi ben formati. Era un ragazzo bellissimo e non potevo negare che tutta via, una leggera cotta per lui mi era rimasta, nonostante avessi smesso di farci caso. Mi ero dichiarata a Greg qualche anno fa, ma lui mi rifiutó. Fu un brutto colpo scoprire che lo aveva fatto perchè era innamorato di Anne. Era, anche in questo preciso istante, innamorato di Anne. Un amore che non passava piú, sia perchè molto spesso Anne lo illudeva per trarne vantaggi a suo favore, sia perchè con tutti i tira e molla che c'erano stati, non era ancora chiaro cosa lei provasse veramente per lui.
Una volta aperta la porta ci precipitammo dentro con le nostre valigie.
C'era un fastidioso odore di chiuso.
<<Greg, cos'è quest'odore terrificante?>> Si lamentó An tappandosi il naso.
<<Perdonami cara se non ho fatto in tempo a pulire ogni angolo della casa in quei 10 minuti in cui sono stato qui.>>