Capitolo 16.

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L'indomani mattina i quattro amici si svegliarono presto per teletrasportarsi dal padre di Luna e scoprirne di più riguardo quello strano simbolo. La casa si trovava sul mare e intorno c'era il vuoto: quel giorno il cielo era grigio ma i giovani maghi non si fecero intimorire.

"Eccola dev'essere questa" esordì Hermione.
Harry si avvicinò alla porta e bussò rivelando Xenophilius Lovegood nelle sue solite condizioni.
"Chi siete?" domandò l'uomo un po' schizzato.
"Siamo amici di Luna signore, sono Harry Potter signore... Luna è in casa?"
"Harry Potter! Oh ma certo! Entrate pure entrate!" esclamò un po' troppo entusiasta.
I quattro si sedettero sorseggiando il tè che Lovegood gli aveva offerto.
"Questa roba fa schifo porca puttana." sussurrò Draco strappando un sorriso ai suoi amici.
"Dunque sig. Lovegood, Luna è in casa?" richiese Hermione.
"Luna...Luna non è qui al momento, è in città a fare delle commissioni." rispose freddo.
"D'accordo...senta siamo venuti da lei per chiederle di questo" spiegò Hermione indicando il simbolo sul libro di Silente.
Il sig. Lovegood chiese più volte il motivo della loro curiosità ma alla fine accettò e gli raccontò la storia dei doni della morte: la bacchetta di sambuco, la pietra filosofale e il mantello dell'invisibilità, i quali chiunque li avesse posseduti sarebbe di conseguenza diventato il signore della morte.
*Ma certo che sì... Voldemort l'ha sempre voluto...* pensò Harry.
Draco gli mise una mano sulla coscia per calmarlo, poiché stava tremando e gli disse: "Ricordi cosa ti ho detto ieri sera? Insieme ce la faremo, te l'ho promesso, non temere Harry"
Il grifondoro sorrise e si alzò per ringraziare il sig. Lovegood.
"Si grazie mille e scusi il disturbo, noi ora dobbiamo andare" esordì Ron.
Hermione che era andata a posare la sua tazza sul davanzale scrutò attraverso la finestra delle ombre scure sempre più vicine e non ci mise molto a capire di cosa si trattasse.
"Ragazzi GIÙ!!!"
I tre amici presi di soprassalto ordinarono alla ragazza e una dozzina di Mangiamorte spaccarono i vetri delle finestre entrando in casa Lovegood.
Xenophilius Lovegood scoppiò in una grossa risata e ponendo le mani al cielo urlò: "Sono loro! Li ho trovati! Avevamo un patto! Ora ridatemi mia figlia vi prego."
Uno di quegli uomini lo guardò sogghignando facendo intendere che era tutta una bugia.
Harry in quella confusione guardò il padre di Luna e questo guardò lui.
"Mi dispiace ragazzo ma era l'unico modo... hanno preso la mia bambina! La mia povera Luna!" gridò in un urlo di dolore.
"Mi avete tradito! Brutti bastardi che non siete altro!"
Il sig. Lovegood cadde a terra stremato mentre i Mangiamorte schivavano i colpi lanciati dai maghetti.
"Harry attento!" esclamò Malfoy lanciando un reparo in sua difesa.
"Grazie Draco" rispose lui.
Ma quelle ombre erano troppe: i quattro amici vennero catturati e portati via ma Harry ebbe il tempo di dire: "Sig. Lovegood le prometto che riavrà sua figlia! Glielo prometto!"

Tutto fischiava e tutto era sfocato, i ragazzi si trovavano sul cemento di una strada in mezzo agli alberi, circondati dai Mangiamorte.
"Portiamoli a Lestrange" disse uno.
Draco sobbalzò all'udire quel nome e Harry ancora di più: tutti e due per motivi diversi.
Harry si ricordò di quando quella strega aveva ucciso Sirius e la rabbia gli ribollì dentro, ma Draco al contrario aveva capito dove li stavano portando. Erano nel viale del Malfoy Manor.
Hermione che aveva intuito qualcosa diede un'occhiata a Draco che le confermó la sua ipotesi, così d'istinto lanciò una fattura pungente sia al biondo che al moro per non farli riconoscere.
I quattro furono scortati dentro la villa. Una volta arrivati Bellatrix, che aveva a braccetto una ragazza che trascinava a forza, si avvicinò al grifondoro: "Allora Parkinson... è lui?" disse la strega.
La ragazza fu scaraventata davanti ad Harry che respirava affannato mentre di nascosto stringeva forte la mano di Draco. I nasi della mora e del prescelto erano vicinissimi e i due sentivano la paura reciproca uno dell'altro.
Hermione cercò di liberarsi dal Mangiamorte che la teneva stretta e sussurrò in un filo di voce: "Pans..."
La serpeverde si girò lentamente solo con gli occhi e accennò un sorriso che bastò a far scoppiare in un pianto silenzioso la grifondoro, mentre Bellatrix le puntava la bacchetta sulla nuca:
"Granger..."

*Angolo autrice*

Buonasera bellezze, I'm back.
In questo lunghissimo periodo ho avuto un po' di intrighi e problemi che ho spiegato sul mio profilo, e mi scuso ancora per l'attesa. L'obbiettivo sarebbe finire questo libro entro massimo due settimane così da finire una volta per tutte questa trilogia Drarry che spero stia piacendo. Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate e lasciate una stellina e un commento se vi va :))❤️

Sono con te // Drarry ⚡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora