Capitolo 11.

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Harry deglutì cercando di mantenere la calma scambiando uno sguardo d'intesa con il biondo platinato.
La Umbridge si rivolse ad Harry chiamandolo per nome, o almeno il nome che pensava si nascondeva dietro il travestimento.
Gli chiese se stesse andando al "dibattito" che ci sarebbe stato tra lei e una donna che sembrava dovesse essere la moglie di Draco, da come la serpe rosa gli si rivolse.
La Umbridge portò con sé Draco che guardò Harry terrorizzato non sapendo come comportarsi.
Harry rimase in ascensore guardando il suo ragazzo che veniva trascinato in tribunale dalla strega.
Aspettò un paio di minuti e si diresse anche lui verso la stanza, dove all'ingresso trovò Hermione nascosta in un angolo:
"Herm! Psss, sono Harry!" sussurrò il moro.
"Harry! Oh Harry grazie al cielo! La Umbridge deve aver portato dentro Draco, entriamo."
I due si diressero senza fare rumore all'interno della camera e Harry vide il suo biondo seduto vicino ad una donna che piangeva e che chiedeva pietà al rospo rosa, che con voce squillante ripeteva:
" Lei è stata scoperta ad usare la magia al di fuori del mondo magico, perciò il ministero mi ha personalmente incaricata di toglierle la bacchetta!"
"No! Non è vero non l'ho fatto... diglielo amore" disse la donna guardando Draco con gli occhi pieni di lacrime.
Il serpeverde non sapeva che fare, così improvvisò qualche risposta una dietro l'altra.
"Guarda Harry, il medaglione, ce l'ha al collo!" notó Hermione entusiasta.
"Ok...lo farò io."
"No Harry cosa vuoi-" l'amica non finì in tempo la frase che il grifone si fiondò al centro del tribunale urlando:
"Dolores! Quel medaglione non ti appartiene, dammelo!"
La strega rimase allibita da quel suo intervento e approfittando della confusione Draco urlò:
"Stupeficium!"
Harry salì sulla scalinata e prese il ciondolo alla Umbridge, lasciandola lì svenuta.
Tutti i presenti si scagliarono contro i tre ragazzi, che presero l'ascensore e scesero al piano terra.
Durante il tragitto Harry guardò Draco e iniziò a vedere che sulla sua testa stavano sbucando dei ciuffi biondi: la pozione polisucco stava svanendo.
*Oh cazzo! No no no! Se ci scoprono sarà la fine!*  pensò il moro.
Anche Hermione se ne accorse e fece segno ad Harry di seguirla una volta scesi dall'ascensore.
Draco si mise le mani sui capelli per non farsi vedere dalle altre mille persone che erano presenti al ministero.

L'ascensore si aprì e i tre ragazzi iniziarono a correre come non mai.
Tutta la gente lì intorno li guardava sospetti, quando un gruppo di impiegati riconobbe Harry  che si era ormai del tutto trasformato.
"È Harry Potter! Prendiamolo!" urlò uno di loro.
"Porca puttana! Amore sta attento e seguimi!" ordinò il serpeverde.
"Expelliarmus!" lanciò la ragazza.
"Stupeficium!" ribatté il biondo.
"Sectumsempra!" gridò disperato il moro.
Nell'udire quelle parole Draco si ricordò di quando l'anno precedente quell'incantesimo lanciato dallo stesso Harry e controbattuto da Piton lo aveva quasi ucciso fra le sue braccia.
Draco sovrappensiero non vide un incanto che gli stava andando dritto in faccia e non sapeva come pararlo perché era troppo veloce.
"Draco! Attento!!!" sbraitò Harry con gli occhi pieni di terrore.
"Protego!"
I tre ragazzi si girarono all'unisono e furono increduli nel vedere chi li aveva aiutati: con una lacrima agli occhi Hermione sorrise dicendo:
"Ron..."

Sono con te // Drarry ⚡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora