Capitolo 4

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Mentre percorriamo lo stradello che porta ad un piccolo garage, continuo a pensare all'ultima frase che ha detto Francesco. Non pensavo che Alessio fosse un ragazzo così. Intanto Riccardo apre il garage con una piccola chiave, e d'entro vedo una bellissima batteria, degli amplificatori e due microfoni. Lorenzo, Francesco e Alessandro prendono i jack e li attaccano alle chitarre e al basso, mentre Riccardo prende le bacchette e si siede sullo sgabello dietro alla batteria, Alessio sistema dei cavi e si posiziona davanti al microfono centrale mentre Lorenzo va dietro all'altro e prende la chitarra. Riccardo da sue colpi con le bacchette e ad un tratto Alessio inizia a cantare:

"La pioggia è uno stato d'animo
che mi prende quando non sei qui vicino a me"

Poi parte una melodia ritmata, e i ragazzi iniziano a saltellare di qua e di la fino a quando Alessio riprende a cantare

"Ho pensato bene a cosa dirti questa sera
languida la notte
e anche l'atmosfera è giusta
per togliermi di dosso ogni peso adesso
ogni peso adesso"

È una melodia piacevole e immediata, mentre ascolto le parole e la melodia chiudo gli occhi e quando li riapro ho Alessio di fronte a me a poci centimetri dal mio viso quando dice l'ultima strofa della canzone

"la fine di questo spettacolo
questa sera sarai solo tu
a decidere"

Per un momento restiamo fermi a guardarci l'uno con l'altro, fisso il buco nel labbro dove passa l'anello di metallo. << Alè, ci sei?>> dice una voce mentre Alessio mi fissa per l'ultimo istate e poi si gira annuendo.
<< Beatrice, ti va di farci sentire qualcosa??>> fa cenno Lorenzo. << Em... Non so cantare>> mi limito a dire. In verità io so cantare perchè ho frequentato un corso un po di anni fa, ma poi ho smesso perchè i miei genitori avevano pochi soldi per pagarmi le lezioni.
<< Dai, ti accompagno io con la chitarra.>> Francesco si prende la chitarra che aveva messo a posto pochi secondi fa << Quale canzone sai??>> mi chiede già pronto con il plettro in mano. << Emm... Non saprei, va bene "thinking out loud" di ed sheeran??>> proprio nel mentre finisco la frase lui inizia a suonare. A quel punto mi dimentico le parole, così vado solo a fare figuracce. Allora lo fermo << Scusa, puoi ripartire??>> dico. << La signoria si vergogna un po!>> si sente dire da lontano, cosi mi volto per vedere chi è ed è Riccardo che sta sistemando la batteria. Mi schiarisco la voce faccio cenno a Francesco e lui inizia a suonare. Mentre suona le prime note inizio ad immaginare di essere sola nella mia vecchia casa a Genova. Mentre le prime parole mi escono intonate dalla bocca.

"When your legs don't look like they used to before"

Mentre canto riapro gli occhi e vedo i ragazzi di fronte a me che mi fissano con occhi sbalorditi, Riccardo è andato a prendere le bacchette e il rullante della batteria, mentre Alessio ha in mano un microfono. Proprio mentre inizio il ritornello, sento la sua voce intrecciarsi con la mia e formano una melodia ancora più bella. Così mi alzo lui si alza ci avviciniamo e cantiamo insieme mentre Francesco e Riccardo continuano a suonare. Quando abbiamo finito di cantare Alessio si va a sedere, beve un po di acqua e prende una chitarra in mano << Per fortuna che non sapevi cantare!>> dice Francesco mentre si gira verso di me. << infatti, ho solo preso delle lezioni, ma poi ho smesso perchè i miei non potevano permettersi di pagarle>>

***

Quando i ragazzi hanno finito di sistemare gli strumenti nel garage, mi accorgo che è tardi e che forse mia mamma si sta chiedendo dove sono andata a finire. Cosi quando siamo sull'orlo della porta dico << Ragazzi, devo andare mia mamma si starà chiedendo dove sono andata a finire>> così li saluto e pian piano scendo i tre gradini che portano al vialetto per uscire dal giardino. << Vuoi un passaggio a casa??>> mi giro e vedo Riccardo << emm... Va bene se riesci molto volentieri.>> lo va a dire hai ragazzi e mi raggiunge, ma poco dopo si riapre la porta di casa ed esce Alessio. << Posso venire con voi??>> Riccardo si gira e annuisce, Alessio si mette a correre per raggiungerci e il suo cuffo vola nell'aria libero. Quando ci ha raggiunto saliamo in macchina io e Riccardo ci sediamo davanti e Alessio va dietro. La macchina inizia a muoversi e la radio a trasmettere canzoni, mentre Riccardo cambia canale si sente " Mirrors" di justin timberlake e Alessio inizia a cantare per tutto il tragitto. Quando varchiamo il cancello che porta allo stradello per entrere nel giardino Riccardo si gira e mi guarda << Hai una casa immensa!>> in verità è più o meno come la sua ma mi limito ad annuire. Ci fermiamo davanti alla porta di casa e dico << Grazie mille per il passaggio ragazzi, oggi pomeriggio mi sono davvero divertita era da tanto che non mi divertivo cosi>> cosi scendo e mi avvio per andare in casa, mi giro e li saluto mentre fanno manovra per tornare a casa.

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