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luna, non ricordava quando era stata l'ultima volta che aveva provato così tante emozioni in un solo giorno.

pensò che dopo tanto tempo, entrambi meritassero la felicità.

e adesso, la sua felicità era eddie.

i due amanti erano stesi sul letto, mentre eddie teneva un braccio attorno alla ragazza portandola più vicina a lui.

nella stanza c'era silenzio, e ogni tanto si udivano i suoni dei loro baci, mentre si accarezzavano.

eddie la strinse ancor di più a sé, lasciandole un bacio sulla testa, per poi accarezzarla dolcemente i capelli.

la finestra era leggermente aperta, e luna riuscì a sentire le voci delle persone che vivevano nei caravan vicini.

quel momento era assolutamente perfetto.

ma come ogni cosa bella, era destinata a finire.

la ragazza spalancò gli occhi e scattò in piedi.
eddie la guardò confuso e allo stesso tempo spaventato.

"oh mio dio, domani c'è scuola"

la ragazza camminò avanti e indietro per la stanza, e eddie si trattenne dal ridere.

avrebbe fatto volentieri l'abitudine ai suoi modi di fare.

"non ho studiato per domani, e non posso rovinarmi la media e..oddio i miei genitori"

luna si sedette, mentre sul suo viso nacque un evidente velo di tristezza.

era scappata di casa, e i suoi genitori non l'avevano più vista per tutto il giorno.

eddie capì immediatamente la situazione, e si avvicinò a lei accarezzandole il viso.

"piccola, ascoltami. verrò con te, okay? e risolveremo questa cosa"

si guardarono negli occhi e luna cominciò a sentire la gola bruciare.

non è giusto

riuscì solo a ripetere nella sua testa, mentre sul viso di eddie comparve un'espressione di sconforto.

il ragazzo sapeva perfettamente della sua reputazione, e sapeva che i genitori di luna, erano solo due dei tanti genitori che lo odiavano.

in altre circostanze, probabilmente, avrebbe lasciato correre.

lui era sempre stato così, ribelle e assolutamente menefreghista verso le persone che non lo capivano.

questa volta però, c'era di mezzo lei.

eddie, si era promesso che l'avrebbe protetta e amata come meglio poteva.

e se questo significava andare in contro ai suoi genitori, pur di fargli capire che avrebbe amato la loro figlia più di quanto avrebbero fatto tanti altri, allora eddie era determinato a farglielo capire.

"eddie, non voglio che i miei chiamino la polizia"

il ragazzo, scoppiò a ridere e luna non riuscì a trattenersi dal sorridere.

la sua risata era assolutamente magnifica.

"arrestarmi, addirittura? per cosa poi?"

la corvina ricominciò a ridere per poi avvicinarsi a lui, avvolgendo le braccia attorno al suo collo.

"ehm, fammi vedere un pò. per spaccio di droga forse?"

eddie stette al gioco e sorrise maliziosamente.

"o per essere andato a letto con la loro figlia?"

le guance di luna divennero rosse, prima che lei potesse nascondere il viso nel suo collo.

𝖜𝖊𝖑𝖈𝖔𝖒𝖊 𝖙𝖔 𝖍𝖊𝖑𝖑𝖋𝖎𝖗𝖊 | eddie munsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora