CAPITOLO 2 -Vivere in una bugia-

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I raggi solari penetrarono nella camera attraverso la finestra , annunciando l'inizio di una nuova giornata.
<<Haru, dovrei alzarmi...>>

La donna si trovava avvolta dalle braccia del marito,che sembrava immerso in un sonno profondo e si rifiutava di lasciarla alzare,tanto più che quando lei tentò di sfuggire da questo suo abbraccio si ritrovò  in una vera e propria trappola che sembrava volerla soffocare.
<<Così faccio tardi a lavoro vedi...>>

<<Pazienza...>>

T/N tirò un sospiro, sa bene quanto può essere testardo Sanzu e quindi decise di non insistere troppo. Alla fine poi, non dispiaceva neanche lei quella specie di trappola mortale, quindi decise di stare per qualche altro minuto accoccolata con lui sul materasso.

Quando finalmente l'uomo decise di alzarsi e liberarla, si ritrovò a correre come non mai pur di non fare tardi.
<<Amore, oggi potrei fare un po' più  tardi rispetto al solito, ho del lavoro extra. D'accordo?>>

<<Si ,capito. Anche io penso di tornare leggermente più tardi, una mia collega si è presa le ferie e devo sostituirla.>>

<<Ok,a stasera>> E con questo la lasciò con un bacio leggermente umido sulle labbra, talmente veloce da non dare il tempo di reagire alla donna, che rimase lì con un colorito che somigliava a un pomodoro più che a quello di un essere umano.
<<A-A stasera!>>

La giornata passò veloce per T/N, che adesso stava sistemando alcuni documenti.
La stanchezza si  stava ormai facendo sentire,dopo tutto erano le dieci passate.

<<T/N, sei qui?>>

<<Uh? Hirashi! Serve qualcosa?>>

<<No, volevo solo dirti che se vuoi puoi tornare a casa.>>

<<D'accordo, ci vediamo domani allora?>>

<<A domani.>>

Così T/N uscì dall'ospedale, e iniziò a dirigersi verso casa.
Era sua abitudine fare la strada a piedi, sia per andare a lavoro che per tornare a casa.
Le piaceva girare per le strade illuminate dalle luci delle vetrine e dai lampioni, in mezzo al chiacchierio della gente.
Quell'atmosfera le sembrava magica.

All'improvviso ,a rompere la magia, fu un tuono e qualche goccia di pioggia, seguite dalle voci della gente che diceva che sarebbe stato meglio tornare a casa o che apriva l'ombrello.
<<Che strano... Oggi non portava pioggia...>>

T/N decise di percorrere una strada più isolata, che la avrebbe dovuta fare arrivare a casa prima.
Mentre camminava però la pioggia si faceva sempre più forte, cosa che la spinse a cercare un riparo,che trovò in un vecchio magazzino abbandonato.
Entrò dentro e tirò un sospiro di sollievo.
Sarebbe stato meglio aspettare che la pioggia scampasse un po' prima di uscire.
Nell'attesa,decise di telefonare suo marito.

Non appena chiamò però finì per ricevere una strana sorpresa.
Sentì la suoneria di suo marito provenire dal fondo del magazzino.
La chiamata venne chiusa,ma lei decise di andare nella direzione da dove proveniva il suono.
Lo vide,ma decise di nascondersi dietro un container.
Studiò un secondo la situazione: era davanti a tre uomini, tutti legati e imbavagliati. Gli camminava di fronte facendo avanti e indietro e teneva nella mano sinistra il cellulare, mentre nella destra aveva una katana.
A terra si potevano notare alcune macchie di sangue, alcune sembravano molto recenti.
<<Che rottura... Hai scelto il momento sbagliato per chiamare,tesoro mio>>
Dopo queste parole, posò il telefono nella  tasca destra, e inghiottì una strana pillola , per metà rossa e per metà bianca.
Il suo viso, per quanto le fosse nascosto, le sembrò aprirsi in un ghigno che di buono non aveva assolutamente nulla.
Il suo sguardo le faceva paura, per quanto fosse sposata con quest'ultimo non avrebbe mai voluto che questa faccia fosse rivolta a lei.
Le parole che seguirono non riuscì bene a capirle, ma sentiva gli uomini piangere e urlare disperati.
Li stava torturando lentamente, uno ad uno, fino a quando quest'ultimi non morirono a causa della troppa perdita di sangue e del dolore fisico eccessivo, mentre il loro assassino rideva come non mai.

I suoi occhi erano bagnati dalle lacrime, si tappava la bocca cercando di non fare troppo rumore, mentre scivolava a terra ,con la schiena appoggiata a quel container.
Purtroppo per lei, i suoi singhiozzii vennero uditi da quell'uomo.
<<Chi c'è!>>

Lei serrò la bocca il più possibile, riuscendo in qualche modo a fare silenzio.
<<Beh.. sarà stata impressione mia.>>

Lui si diresse verso un punto sconosciuto ,sparendo del tutto.
Dopo qualche minuto T/N si alzò da terra e mandò un ultima occhiata verso i corpi di quegli uomini, e chinò la testa: non riusciva a credere che la persona che ha sempre amato possa essersi rivelata un tale mostro...
Fece qualche passo indietro, cercando di camminare verso l'uscita.
Non aveva idea di come avrebbe fatto ad affrontarlo una volta a casa, aveva paura.

Aveva appena scoperto il lato nascosto di suo marito, quello che tutti hanno e rinnegano... Sarebbe stato meglio non scoprirlo forse.

Improvvisamente sentì una mano afferarle il polso e tirarla indietro, bloccandola al container a cui era appoggiata poco prima.
Vide quella stessa espressione che aveva mentre uccideva quegli esseri.
I suoi occhi mostravano la pazzia allo stato puro,violenza e istinto omicidio.

Sguardo che si mischiò alla sorpresa e la rabbia poco dopo, quando realizzò chi aveva davanti.
<<Oh mio angelo... Sarebbe stato meglio per te continuare a vivere nella mia bugia,lo sai?>>

-SPAZIO AUTRICE
Cosa succederà alla nostra amatissima T/N?
No sul serio, sono già in un blocco ispirativo.
Penso che nel prossimo capitolo lo farò con calma.
Potrebbe essere uno di quei capitoli "vi lascio alla vostra fantasia".
Dopo tutto c'è da dire che Sanzu non sia un personaggio troppo buono.
In ogni caso mi scuso per eventuali errori e dimenticanze in questo capitolo.

The lie under my wedding|| Sanzu x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora