Parte 1

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- Yuko vieni subito qui!
Le urlò sua madre.

- Non voglioooo
Disse la bambina lamentandosi.

- Sai le regole, si torna a casa prima del tramonto sempre.
La sgridò la mamma.

- uffa, ma io voglio stare qui
Disse la bambina impuntandosi.

- Allora mangerò io tutti i mochi

- nooo arrivo.

La donna aveva fatto leva sulla passione per i dolci della bambina per farla obbedire.

Mentre la piccola Yuko mangiava i suoi adorati mochi in casa rientrò suo fratello maggiore.

Suo fratello Toki era alto, aveva i capelli neri con le punte rosse e gli occhi gentili come diceva la sorella.

Toki a differenza di Yuko era molto calmo e paziente.

Nonostante avessero sei anni di differenza i due si volevano molto bene.

- Oni-chan dopo mi racconti la storia della buonanotte?
Chiese Yuko.

- certo, ma prima pulisciti la faccia.

Infatti la bambina aveva tutta la faccia sporca di briciole e della confettura di cui erano ripieni i mochi.

Dopo che Yuko si fu ripulita e cambiata per la notte il fratello la raggiunse e sedendosi accanto a lei sul futon si mise a raccontarle la storia di Yamaki.

Yamaki era un bambino che si era perso nella foresta.

Era una storia inventata però alla bimba piaceva lo stesso.

Yuko si addormentò prima della fine della storia, suo fratello le rimboccò le coperte e le diede una bacio sulla testa.

Il giorno seguente la madre dovette andare in paese e dato che distava circa due ore a piedi decise di fermarsi anche per la notte.

Toki che si stava per sposare con Rika, la figlia del carbonaio, proprio quella sera andò a cena dalla famiglia della ragazza senza passare a casa, lasciando la bambina da sola.

Yuko era molto curiosa e senza la mamma e il fratellone a fermarla andò nel bosco dopo il tramonto.

La foresta era umida e molto buia.

La bambina camminò per un po' fin quando non senti qualcosa di bagnato toccarle il piede.

Aveva il piede dentro a una pozzanghera di sangue.

Yuko spaventata si ritrasse, ma capendo solo in quel momento che si era persa scoppiò in un pianto disperato.

- Oni-chan, Oni-chan, Oni-chan per favore vieni qui... Oni-chan non esco più dopo il tramonto
Supplicava la bambina convinta che il fratello potesse sentirla.

Per sua sfortuna non fu Toki a rispondere, ma qualcun'altro.

- Perché piangi?
Chiese una voce.

- mi sono persa e fa freddo
Era una bambina, era ancora molto ingenua.

- ti accompagno io a casa piccolina

- Chi sei ?

- mi chiamo Doma

- Dove sei?

-qui dietro di te

Infatti sfruttando la sua velocità da demone era riuscito ad arrivare dietro Yuko senza fare rumore.

- Dai andiamo.

Così Dona e la bambina iniziarono a incamminarsi per il bosco.

Stavano camminando da quasi un ora quando Yuko inciampò per la stanchezza.

- ti prendo in braccio, così facciamo prima
Disse il demone vedendola un po' titubante.

Quando Yuko lo vide le venne spontaneo dirgli

- Hai l'arcobaleno negli occhi, lo sai ?

- si lo so, sai gli dei mi hanno scelto per parlare con voi

- wow allora devi essere davvero importante

Doma le rispose con un dolce sorriso.

La mattina si ritrovò nel suo futon, con un piccolo braccialetto legato al polso.

Era molto semplice, una catenella di ferro con un piccolo ciondolo, un arcobaleno.

Molti anni più tardi, dopo la morte della sua famiglia, su chiese perché il demone l'avesse risparmiata, ma nonostante sapesse perfettamente cosa fosse tenne comunque il bracciale.



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