Parte 6

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I giorni passavano tutti uguali, tra allenamenti e risvegli strani, il più delle volte la mattina si svegliava con Doma che la guardava e che le faceva domande assurde.

Era anche capitato che la ragazza avesse visto il demone allenarsi. Era pomeriggio, il sole era tiepido e il venticello fresco rendeva piacevole stare all'aperto, era uscita per fare una passeggiata negli immensi giardini.

E l'aveva visto lì, con addosso il suoi soliti pantaloni beige e la maglietta rosso sangue con decorazioni nere, mentre l'aria intorno a lui sembrava farsi sempre più fredde.
Belle mani teneva due ventagli d'oro, tremendamente affilati, ma bellissimi.

Forse possedeva un insano istinto suicida, ma a quella vista, si era avvicinata come una falena ad una fiamma.

Era ipnotico, guardare come i ventagli e l'intero corpo del demone si muovessero in sincronia, come se stessero ballando, i suoi movimenti erano troppo rapidi per uno sguardo umano, per questo la maggior parte delle volte vedeva solo uno scintillio dorato.

Era bellissimo, non c'era altro modo di descriverlo, era bellissimo come la morte, quella danza di lame sembrava attrarla come una falene viene attratta dalla luce.

E lui la notò ovviamente, seppur fosse molto più silenziosa degli umani, il suo odore era impossibile da non percepire.

"Vuoi provare?" Le sussurrò sorridente.

Vedendola titubante Doma, le di avvicinò arrivandole all'orecchio, "Lasciati andare"

Aveva messo le mani sulle sue, aveva sentito il freddo del ventaglio e della pelle del demone, ma non si era mossa.

Senti a il suo respiro sul proprio collo e sapeva perfettamente che in pochi istanti avrebbe potuto ucciderla senza che lei avesse anche solo il tempo di vedere cosa stesse succedendo.

Non si oppose, non ci provo neanche a sottrarsi a quel contatto freddo ma in qualche modo piacevole.

Perché nonostante Doma fosse un demone potente e decisamente sanguinario era pur sempre stata la persona che non si aspettava nulla da lei.

Anzi era curioso, talmente tanto che mentre mostrava un movimento alla ragazza, la girò verso di sé di scatto e le posò un bacio sulle labbra.

Aveva un buonissimo profumo.

La sera dopo molti giorni cenarono insieme.

"Doma, domani potresti mostrarmi di nuovo come si usano i ventagli e potresti combattere contro di me?"

Lo sguardo arcobaleno del demone si accese di una luce nuova, nella sua lunga vita nessuno gli aveva mai chiesto esplicitamente di combattere come in un duello.

E la curiosità come ogni volta vinse, perché quando non si poteva più morire, non si aveva più paura.

Yuko era sicura che il demone avrebbe accettato, ed era altrettanto sicura di avere degli istinti suicidi ben evidenti, ma ormai il danno era fatto.

Quella sera andò a caccia, o meglio si liberò di un paio di demoni che stavano creando vari problemi alla gente del villaggio ai piani della montagna.

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