52. HO PERSO TUTTO

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3 settimane dopo

Pov's Mason

"Stai bene?" chiedo a Nicole porgendole un bicchiere d'acqua fresca. Mi risponde con un sì gravoso senza guardarmi.

Quando l'avevamo trovata in bagno distesa con le forbici in mano e il bagno invaso dai capelli tagliati; ci ha fatto prendere uno spavento.

Bethany si era precipitata su di lei, tenendole la testa alzata siccome non si risvegliava. La portammo in ospedale e attendemmo che si risvegliasse. Rimettere il piede in quel posto ci fece sentire a disagio a rivivere dei brutti ricordi.

Soprattutto per Drake, che sbatteva il piede ripetutamente contro il pavimento.
Aspettammo due o tre minuti e il dottore ci avvisò che si era risvegliata facendoci alleviare un sospiro di sollievo.

"Era svenuta, magari per troppo stress emotivo." ci spiegò e così ognuno alla volta entrammo a visitarla.

Dal suo risveglio, non aveva accennato nemmeno una parola. si guardava intorno in modo smarrita chiedendosi dove si trovasse.

Dopo tre giorni lei era come se avesse smesso di vivere la vita; di solito era quella persona che mangiava con grande appetito ma ultimamente non tocca nulla. Come se avesse perso la leggerezza nel vivere e poi disperso tutto in poco tempo.

D'altronde troviamo Bethany a cercare di farla parlare o mangiare "Nicole ti prego." le porse un piatto di minestrone cercando di aiutarla. Lei proprio come tutti noi, non voleva prendere qualcun'altro della famiglia.

Un giorno sentimmo Nicole correre verso il bagno a vomitare. Io ero mezzo sveglio quando sentì Drake assicurandosi che stesse bene, dopodiché arrivò Bethany a tirarle i capelli per aiutarla.

Non la riconosciamo più.
Ha perso la concezione di vivere che preferisce di non esistere più.

Così i nostri genitori decidettero di mandare a un professionista, che possa Nicole sfogare con qualcuno.

Quando le dissero di questa cosa non disse niente. Non ci furono molti progressi, chiedemmo ai nostri genitori cosa avesse detto il psicologo a loro

"Non parla." vedevo la mamma con gli occhi lucidi, ci tiene a quella ragazza nonostante il sentimento non è ricambiato.

Pov's Nicole

"Ciao Nicole, come ti senti oggi?" mi trovo in uno studio con dietro alle sue spalle una pila di libri in libreria.

Il dottor. Hakwins mi scruta tenendo le mani incrociate sulla scrivania, fissandomi aspettando che dicessi una parola.

"Ok.. non sei in vena di parlare." lo incontro tre volte alla settimana, ma con lui non sta procedendo con grande progresso. Dal mio risveglio all'ospedale ho perso com'è la sensazione di vivere e continuare con la propria vita fino a raggiungere i sogni. Io ho perso la mia posizione.

Ho perso l'appetito.
Ho perso la vita.
Ho perso tutto

"È già la terza settimana che ci incontriamo.. perché non vuoi parlarmi?" mi chiede con afflizione.

Volto lo sguardo da un'altra parte guardando il panorama dalla finestra.

"Io voglio solamente aiutarti." insiste cercando i miei occhi, è un suo modo per poter leggere nella mia mente. Dopo il millesimo tentativo sbuffa e si appoggia contro il schienale della sedia.

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